💕 Come IO a TE 💕

Sentimi

Ore 7.30

OC HOTEL

M: "ei baby hai visto Gì?!"

T: "no amo

Dormite assieme e lo chiedi a me dove sta?"

M: "è strano lo so, come lei d'altronde"

T: "cosa intendi?"

M: "guarda...."

(Talisa)

Stamattina sono in preda all'ennesimo ritardo e malessere.
Il mio fisico sembra abbandonarmi sempre sul più bello.
Anche in passato successe durante il mio primo incarico lavorativo importante.
Dovetti ritirarmi da un tour internazionale per un eccessivo affaticamento e questo segnò un po' la mia caduta professionale.

Ascolto Marti, anche lei in ritardo ma come al solito non curante di questo ed alla ricerca di Gaia.

Ancora assorta nei miei problemi mi mostra quel tattoo.
Rimango pietrificata.

Mi ero accorta di quanto Marti fosse stata rapita da quella ragazza, del loro legame così ambiguo quanto sorprendente, ma non mi sarei mai aspettata un gesto simile.

Non aveva inciso il suo nome, esplicito, ma quel numero per lei non  significava altro.

Per un attimo fu in grado di distrarmi.
Grazie a lei riscoprii la genuinità dei sentimenti, quella che bene o male avevo sempre inseguito nelle relazioni e nella vita più un generale.

T: "tu sei completamente andata amo"

M: "mah!

Non è per lei"

T: "non ci provare nemmeno, che il tuo naso è già grande abbastanza per altre bugie"

M: "stronza ahah"

T: "lei lo ha visto?"

M: "si ieri sera.."

T: "e come ha reagito?"

M: "beh abbiamo fatto l'amore fino a poche ore fa

Prima che crollassimo e che mi risvegliassi senza la sua sagoma affianco"

T: "sempre sfuggente la nostra GG"

M: "troppo ultimamente"

T: "vedrai che si farà viva

Siamo quasi alla fine dei giochi baby, è normale che la pressino così, è il gioiello della trasmissione, è un gioiello e basta"

-Talisa dopo aver spiazzato Martina con quelle sue ultime parole, ritornata alla triste realtà dei suoi ritardi compulsivi, corse via.
Dimenticandosi però lì, in quell'anonimo angolino di corridoio, tutte quelle pare appena alimentantate nella sua compagna.-

(Martina)

Un gioiello.
Proprio così.
Non poteva trovare descrizione più azzeccata in quel suo dizionario così scarno ma efficace per l'occasione.

In famiglia sono sempre stata circondata da gioielli, si beh il mestiere dei miei verte proprio in quel campo.
Eppure quando la vidi la prima volta, sì rimasi sorpresa, come se fosse il primo che avessi mai ammirato davvero, di cui mi fosse realmente importato qualcosa, il primo di cui avessi apprezzato tutto, anche quel fastidioso abbaglio, luminoso, accecante.

Ne indossai tanti da piccola, mi divertivo a prestarmi come modella, e mio padre sembrava più entusiasta di me delle volte nell'assecondarmi.

Ora sembro ricordarne molti, diversi, decisamente di minore bellezza e valore.