Capitolo 1

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Bella a tutti, io sono Max, Max Milani. Sono un diciasettenne piacentino e non ho vergogna a dire che vivo con mamma e papà, a differenza di miei coetanei che bramano di sloggiare altrove.
Sinceramente sto bene con i miei genitori, non mi hanno e non mi fanno mancare niente, inoltre abbiamo una dolcissima chihuahua, Polly che è praticamente la mia sorella maggiore, avendo due anni in più di me.
A casa sono libero di fare ciò che voglio e di essere me stesso. Ok, non che a scuola io non lo sia ma, in casa niente maschera, a meno che non si sia influenzati.
Eh già, la maschera, ormai è diventata parte integrante della mia faccia, della faccia di qualsiasi italiano, di qualsiasi abitante della terra sano di mente. Per me non è mai stato un peso od un problema, è la normalità, ma ammetto che ogni volta che rientro a casa è una liberazione potersela levare.
A parte il mio volto riflesso e quello dei miei genitori, nonni e zii, non ne conosco altri visti dal "vivo".
Conosco tantissimi volti di attori del grande e piccolo cinema italiani e stranieri, girati prima dell'inizio della Pandemia del 2020. Ogni tanto andiamo al cinema, seduti tutti una poltrona si e una no, sapete per il discorso del droplet, anche se tutti muniti di maschere, la prudenza non è mai troppa, così mi ripetono sempre i miei, che a loro volta lo sentono dire come un mantra fisso nei Tg, da ben diciassette anni.
Certo, un po' mi dispiace non conoscere i volti integrali dei miei compagni di scuola, ma me ne sono fatto una ragione, fin dall'asilo che ha funzionato così per me, tanto che mi paiono racconti inverosimili quelli dei miei genitori, se non fosse che hanno vecchi dvd e hard disk con sopra registrati tanti video di loro in compagnia di amici, parenti e me da piccolo.
Ero uno scricciolo, adesso invece ho superato mio padre, essendo un metro e ottantasette, mia mamma invece la superai già in quinta elementare: è alta un metro e mezzo preciso.
Bi-bip.
Vengo distratto da un sms sul mio Nokia 3310, l'unico cellulare ammesso a tutti quelli al di sotto dei trent'anni.
Mh, una pubblicità promozionale, non mi interessa, avendo già minuti ed sms illimitati.
Ahimé gli smartphone, oggetti ambitissimi per quelli della mia generazione sono vietati, così come l'iscrizione ai social network di qualsiasi genere (per evitare di farci innamorare durante la nostra fase ormonale rischiando di andare incontro alle regole, incontro al contatto fisico ravvicinato al di sotto di un metro e mezzo, incontro al corona virus o Covid 19 che dir si voglia, che equivalerebbe alla morte certa o quasi).
La mia fortuna è che almeno i miei genitori mi hanno assicurato una buona promo per far si che io possa scrivermi e telefonare con i miei compagni senza limiti mentre per quanto riguarda lo smartphone mi è concesso in presenza loro per fare videochiamate ai parenti lontani.
Bi-bip.
Ancora il mio Nokia. Giuro che se è un'altra pubblicità lo sbatto a terra. L'ho fatto altre volte in passato, tranquilli non si rompe mai.

"Bella Max, vieni sulla play a giocare a Call of duty? Non darmi buca che ho bisogno di una mano per fare il culo a degli stranieri.
Ps.la scema di mia sorella ha rotto le cuffie, domattina ti dirò cosa ho in mente di fare e credimi bro, entrerò nella storia del nostro Istituto! >:-D Gab"

Gabriele, il mio migliore amico. Una testa calda, più calda di me, un cazzone con la fissa di diventare immortale, nel senso di essere ricordato nel bene o nel male. Chissà cosa avrà in mente..

Nota dell'Autrice: ti ringrazio per essere giunto fino a qui, spero che questo piccolo primo tratto di viaggio sia stato piacevole. 😊
Sarò felice se vorrai continuare la lettura di questa storia, che ti assicuro, si movimenterà capitolo dopo capitolo!
Si tratta del mio 1° vero romanzo, accetto volentieri consigli e critiche nei commenti purché costruttivi.
Se poi mi lasci una stellina, mi rendi anche contenta.

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