Capitolo 21

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Facemmo una sosta ad un autogrill, giusto per un'ora.
Quando riprendemmo posto sul pulman, non potei far a meno di notare Aileen, la quale aveva un viso funereo, al di sotto della maschera, lo si poteva capire e mi sentii dispiaciuto per lei, nonostante le cose fossero finite non proprio bene fra di noi.
Proseguii e mi sedetti vicino alla mia Cassandra. Chiaccherando del più e del meno, infine arrivammo a Lucca nel primo pomeriggio. Conoscevo bene quella città, avevo i miei nonni lì, essendo mia madre nata proprio lì. Conosciuta per lo più per le sue manifestazioni famose quali il Lucca Comics e il Lucca Summer Festival, era davvero una città molto pittoresca, la cui principale caratteristica erano le mura urbane percorribili rinascimentali. Ne facemmo persino un tratto, per poi scendere, ed arrivare in una graziosa chiesetta, denominata Chiesa di Santa Maria delle Rose. Il professore di storia dell'arte cominciò il suo spiegone, ma con la mente distratta, arrivai a sentirne una sola parte, mentre ammiravo in silenzio.

«..l'interno, frutto di un intervento quattrocentesco, è articolato in tre navate su colonne e volte a crociera.
Sull'altare maggiore è collocata la trecentesca Madonna della Rosa, da cui prende il nome questa chiesa. La parete interna sul lato occidentale, vedete, quello laggiù, è l'unico tratto delle mura romane di Lucca, che ci sia giunto in buone condizioni di conservazione fino ai giorni nostri. Domande? Tutto chiaro?»
E tutti quanti naturalmente annuimmo. Proseguimmo poi il cammino fino ad arrivare alla Cattedrale di San Martino e ad un piccolo labirinto inciso, risalente al XII secolo.

« Secondo l’idea cristiana, l’uomo può districarsi attraverso le insidie della vita ed arrivare alla salvezza grazie alla fede, così come il filo di Arianna aiutò Teseo ad uscire dal labirinto e a salvarsi. Ricordate la leggenda? L'abbiamo studiata..ebbene,
si dice che i condannati a morte venissero portati di fronte a questo labirinto di San Martino e, chiunque avesse trovato il giusto percorso al primo tentativo, avrebbe avuto salva la vita. Avanti, provateci anche voi, uno per volta a turno e poi usate il vostro gel igienizzante.»

«Si prof!» rispondemmo tutti in coro.

«Ehi Cassie!» mi avvicinai a Cassandra sorridendole con gli occhi «Che dici, ci riusciremo a salvare io e te?»

«Io di sicuro, tu non lo so!» mi rispose ridacchiando. Allora io la avvolsi con un braccio attorno al collo, portandomela a me.

«Come sarebbe a dire "tu non lo so", eh?»

«Scherzavo, scherzavo! Ci salveremo entrambi!» si affrettò a correggersi Cassandra.

Al che mollai la presa, per poi abbracciarla fugacemente, prima che potessero accorgersene i professori.
«Adoro il tuo profumo Cassie, riesco a sentirlo oltre la mia maschera..fosse per me, non mi staccherei da te..» le sussurrai, appoggiato sulla sua testa e poi la rilasciai andare giusto in tempo.

«Paoli! Vieni tocca a te!»  richiamò Cassandra, il professore di storia dell'arte e quindi lei avanzò, prendendo posto di fronte al labirinto inciso nella pietra da secoli. Dopo un iniziale momento di esitazione, Cassandra trascinò il suo dito e..alla fine vi riuscii. Tutti la applaudemmo.

«E anche la signorina Paoli si è salvata! Milani, venga, prego!»

Ecco che fu il mio turno. Mi immaginai di essere un condannato a morte e pregando Dio, chiesi di farmi la grazia e riuscire a salvarmi, trovando la strada giusta e l'uscita da quel labirinto. Il mio dito viaggiò lungo un sentiero incavato in quella fredda pietra e..vi riuscii!
Venni applaudito anch'io. Tutto trionfante andai da Cassandra, che mi venne a sua volta incontro.

«Visto? Che ti dicevo amore?» mi disse e fui preso lì per lì alla sprovvista. Era la prima volta che Cassie mi chiamava amore ed era la prima volta che qualcuna mi ci chiamava, a parte mia madre. Ne fui felice.

𝓘𝓷𝓷𝓪𝓶𝓸𝓻𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓲 𝓽𝓾𝓸𝓲 𝓸𝓬𝓬𝓱𝓲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora