Capitolo 3

96 10 4
                                    

« Avanti. » ci invita la voce del Preside ad entrare nel suo ufficio.
Apro la porta seguito a ruota da Gab.
Siamo entrambi sull'uscio a capo chino, anche se fra i due il più pentito appaio io.
In pochi minuti spieghiamo cosa era accaduto poc'anzi nella nostra classe e la fronte del Preside si aggrotta, lo sguardo si fa duro e serioso.

« Inutile dirvi quanto io sia dispiaciuto dall'accaduto. Ahimé mi vedo costretto a sospendervi per il resto della settimana di lezioni fisiche qui a scuola.
Inoltre quest'oggi resterete un'ora in più e vi renderete utili.
Questo è tutto, potete tornare in classe. E scordatevi di uscire per la ricreazione.» sentenzia licenziandoci così.

Ok non ci aveva espulso, ma ci aveva sospeso mica bruscolini.
Il resto delle quattro ore trascorsero molto lentamente e vi confessero' con la mente ero proprio altrove.
Il prof. di matematica alla fine dell'ultima ora, informato sui fatti, ci accompagnò nello stesso corridoio in cui stavano le due ragazze di terza che avevamo incrociato qualche ora prima andando in presidenza.

« Favilla, aiuta la signorina Graziani e tu Milani fa lo stesso con la signorina Zhilong. A fine lavoro potrete tornarvene a casa. Mi raccomando non combinate altri casini.» ci comanda il prof. per poi girare sui tacchi ed allontanarsi.

« Indovina Valery? Mi hanno sospeso per il resto della settimana di lezione fisica ma! Stasera potrai scoprire il mio vero volto digitando su Youtube Gabnomask tutto attaccato. E sei avvisata, ti innamorerai di me!» vedo che gli lancia prima un occhiolino e poi scoppia a ridere, scaraventando il suo zaino accanto a quello di lei ed infine mettendosi a terra piegato sul cartellone di Valeria.

Nemmeno ascolto la risposta di lei, io appoggio a terra il mio zaino e mi avvicino alla ragazza taciturna ed il suo cartellone.

« Di che cosa si tratta? » le chiedo restando in piedi mentre lei dipinge un'ala a un lato di un grande arcobaleno con occhi e bocca appena sorridente.

« Domani l'altro sarà il diciottesimo anniversario della Grande Quarantena..hai presente?» mi risponde con la sua voce leggera e soave, smettendo in quel momento di dipingere e posando per la prima volta i suoi occhi su di me ma riabbassandoli sul cartellone poco dopo.

« Ah, già...è vero che sciocco..non ci pensavo..» mi affretto a rispondere mentre mi armo di un pennello dal boccale a terra in cui ce ne stavano una brancata pronti all'uso. « Cosa vuoi che faccia? »

Si interrompe per la seconda volta e mi avvicina un tubetto di tempera gialla facendolo scivolare a terra fino alle mie scarpe.

« Ripassa di giallo uno degli archi dell'arcobaleno, grazie»

Annuisco mettendomi a terra con le gambe incrociate.
« Zhilong giusto? » chiedo continuando a squadrarla.
Aveva lunghi capelli lucenti e lisci raccolti in una coda laterale, che parevano come seta.

« Si. » mi rispose secca.

« Io sono Milani, Max Milani e.. »
Mi interrompe facendo un risolino.

« Davvero ti chiami Max?»

« Si beh, mi chiamo Massimiliano ma mi faccio chiamare Max, più breve, più figo....no?» la guardo con uno sguardo da cucciolo.

Lei fa un altro risolino per poi riprendere a dipingere.
Comincio a sudare freddo in fronte e sui palmi delle mani, non capisco il perché.
Mi schiarisco la voce.
« E tu sei Zhilong e? Come ti chiami? »

« Io sono Aileen. E prima che tu lo chieda non sono cinese, solo mamma lo è. Io sono di cittadinanza italiana..sono nata qui.»

Rimango esterrefatto per qualche istante. Non mi aspettavo da lei una frase così lunga, che lasciava trapelare sotto sotto un bel caratterino. Non l'avevo osservata abbastanza bene in effetti, i suoi occhi avevano un chiaro taglio orientale ed erano truccati con quella linea nera tipica di tutte le ragazze, eyeliner credo, arricchita da qualche glitter colorato.

« Ok ok basta che ti calmi Aileen non-sono-cinese. Non ci avevo fatto nemmeno caso e poi cinese o no nemmeno mi importerebbe. » le rispondo di botto su due piedi.

« Ah...bene.» risponde lei proseguendo non contenta il discorso dopo qualche attimo « ..scusami. È l'abitudine..molti coglioni in questa scuola hanno sempre da ridirmi qualcosa, anche senza conoscermi..come se avessimo portato io o la mia famiglia il corona virus in Italia..o come se lo avessi in questo momento..»

« Beh io non sono uno di quei coglioni, tranquilla.» le rispondo sorridendole con i miei occhi e lei per la terza volta si interrompe guardandomi e dalla curva dei suoi occhietti da orientale capisco che mi sta sorridendo a sua volta, al di sopra della sua maschera rosa come il suo cardigan abbottonato.

In quell'istante il mio cuore nel petto ha un sussulto, forte, che quasi temo possa averlo sentito pure Aileen anche se impossibile visto la distanza fisica fra di noi.
Mi schiarisco la voce passandomi una mano fra la massa dei miei capelli.

« Comunque un arcobaleno alato e sorridente come la Gioconda che messaggio sarebbe? Non si dovrebbe trasmettere un messaggio di incoraggiamento? Fossi in te aggiungerei tipo qui un braccio muscoloso così » indico il punto e poi glielo mimo, assumendo la posa da braccio di ferro « come rafforzativo, a dire Coraggio gente! Poi oh vedi tu.. »

Aileen smette di dipingere, gettando via il suo pennello macchiando a terra di bianco e poi girandosi per correre verso il bagno delle ragazze senza dirmi una parola, lasciandomi da solo come un ebete. Ancora inebetito e col pennello intinto di giallo mi avvicino verso Gab e Valeria che a loro volta dipingevano discorrendo per fatti loro.

« Dov'è Aileen?» mi domanda Valeria non vedendo la sua compagna.

« Ehm..ecco io...non so esattamente cosa le sia successo...» rispondo grattandomi dietro la nuca.

« Figa Max che le hai fatto? » chiede Gab ridendo e Valeria gli sferra un calcio su una scarpa come a fargli cenno di tacere.

« Beh, mi sono permesso di darle un suggerimento sul disegno per il suo cartellone. Deve essere particolarmente permalosa per scappare via. Non l'ho mica offesa, le ho solo detto in soldoni che un arcobaleno alato e dal sorriso enigmatico non danno un messaggio di coraggio a mio parere...dove ho sbagliato?» finisco di dare la mia spiegazione e Valeria questa volta si alza e tira un calcio alla mia di scarpa.

« Razza di imbecille, Aileen ha perso suo fratello nel secondo picco del Covid 19! » esclama per poi correre via a sua volta verso il bagno delle ragazze.

Perfetto, sono stato delicato quanto un elefante in una cristalleria. Come cazzo avrei potuto mai immaginarlo però vi pare? Mi tormento il labbro inferiore da sotto la mia maschera blu notte, ero ugualmente dispiaciuto.

« Bella Max, la nostra ora extra l'abbiamo scontata, leviamo le tende da qui, le ragazze se la sbrigheranno da sole. Vado a farmi ridare lo smartphone e ci troviamo fuori ok?»

« Ok..» rispondo poco convinto mentre lascio il pennello giallo nel boccione e riprendo in spalla il mio zaino.

Tiro fuori dalla tasca inferiore il mio Nokia 3310 che era in modalità silenziosa e..porca miseria trovo ben dieci chiamate senza risposta di mia madre visto che mi son dovuto trattenere ben un'ora in più a scuola e lei giustamente non lo sa. Merda.
E ora chi glielo spiega ai miei che sono stato persino sospeso per il resto della settimana dalle lezioni fisiche?

𝓘𝓷𝓷𝓪𝓶𝓸𝓻𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓲 𝓽𝓾𝓸𝓲 𝓸𝓬𝓬𝓱𝓲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora