Capitolo 2

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Rumore di onde che si infrangono sugli scogli.
No, non mi trovo al mare..magari.
È soltanto la mia sveglia.
Mi tiro su in piedi e subito Polly viene scodinzolando ai miei piedi e comincia a leccarmi le caviglie nude.

« Si Polly, buongiorno anche a te» le dico accarezzandola sulla pelosa testina a mela.

Mia mamma è già in cucina a preparare la colazione e mio padre già in divisa pronto per andare a lavoro.

« Ehi Max ciao, buona giornata, a stasera!» dice dandomi una pacca su una spalla e poi andando a dare un rapido bacio sulle labbra a mia mamma per poi uscire.

« Tieni tesoro » mi dice sorridente mia madre porgendomi la tazza di Bing piena di latte, Nesquik e cereali.

Non giudicatemi, sono un millennial della seconda decade e sono cresciuto con Bing ok? Non me ne vergogno affatto.
Bi-bip.

"Biondo ti aspetto fra 10 minuti a Piazza Cavalli sotto il portico, datti una mossa e non perdere tempo ad ingellarti i capelli alla Edward Cullen :-P Gab "

« È Gabriele vero? » chiede mia mamma facendomi una carezza sulla mia folta chioma spettinata.

« È Gabriele...» rispondo finendo la colazione in tempo record come sempre. Io non mangio, divoro forte.

« Quanto ti ho fatto bello amore di mamma! » esclama mia madre sorridendomi « Vai va, muoviti a prepararti o perderai la navetta!»

Annuisco e vado in bagno a prepararmi, perdendo un quarto d'ora solo per sistemarmi i capelli biondo cenere che mi ritrovo, che si, in effetti fanno molto Edward Cullen, ma fortunatamente non sbrilluccico come lui.
Saluto mamma e Polly e mi fiondo giù per le scale col mio zaino in spalla: oggi iniziava la settimana in classe. Si, perché dovete sapere, rispetto ad una volta adesso nelle scuole ed università funziona così, una settimana di lezioni fisiche a scuola fra i banchi distanziati, una invece di videolezioni da casa, a volte preregistrate da seguire in solitaria e a volte in diretta con tutta la classe e microfoni rigorosamente spenti, da accendere solo se interpellati.
Inutile dirvi che personalmente preferisco quelle in classe, perché anche se distanziati siamo più vicini fra noi compagni.

« Max figa, lo sapevo che avresti tardato, sei sempre il solito! E comunque ti sono venuti una merda i capelli! »esclama Gabriele da sotto la sua maschera nera come il suo bomber, venendomi incontro alla fermata della navetta in città.

Mi passo una mano fra i capelli.
« Oh zì non è vero, parli così perché hai solo invidia ammettilo!» rispondo ridendo sotto alla mia maschera blu notte.
« Piuttosto parlando di cose serie, qual'è sta cazzata che vorresti fare?» chiedo mentre insieme ci avviamo verso all'ingresso dell'Istituto.

« Durante l'ora della prof.di Italiano ho intenzione di levarmi la maschera» dice facendo curvare i suoi occhi verdi luminosi verso di me.

« È una cazzata zì. Stai scherzando non è vero? Non è meglio replicare la scia di fuoco con il bianchetto che facemmo l'anno scorso in palestra durante l'occupazione? » rido al solo ricordo.
Non fummo mai scoperti e quella si, che entrò nella storia, ogni tanto sento qualcuno mormorare nei corridoi al riguardo e ciò mi fa gonfiare di orgoglio il petto. Chiaro che i miei non ne sanno assolutamente niente.

« Naah, Max sono serissimo. Oggi vedrai il mio bel volto non sei contento? » scoppia a ridere « E vedrai che così facendo troverò una ragazza prima di te!»

« Tsè impossibile! Ti piacerebbe!» rispondo mentre prendiamo posto in classe.

Ammetto di esser emozionato e allo stesso tempo preoccupato per Gabriele, non vorrei mai che finisse espulso per questa bravata. Sull'indossare le mascherine nessuno ci scherza mai, sono tutti molto severi e fiscali.

𝓘𝓷𝓷𝓪𝓶𝓸𝓻𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓲 𝓽𝓾𝓸𝓲 𝓸𝓬𝓬𝓱𝓲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora