Capitolo 2

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Cerco di non piangere mentre capisco che per l'ennesima volta sono stata presa in giro da qualcuno. Mi viene da piangere perchè dentro di me, speravo che sarebbe successo quello che succede nei film o nei libri e che uno di questi due ragazzi si sarebbe innamorato di me per quello che ho dentro e non per come sono fuori. Dico sempre di averci rinunciato, che ormai ho accettato il fatto che non piacerò mai a nessun ragazzo e che resterò sola a vita, ma alla fine finisco sempre per cascarci. Sono troppo fragile per vivere in questo mondo pieno di persone cattive.

Penso a questo mentre Ethan, il ragazzo che mi ispirava fiducia, inizia a ridere di me con il ragazzo tatuato, non so perchè ma qualcosa mi diceva che saremmo potuti essere almeno amici, è stato gentile con me per tutta la mattina eppure ora mi sta prendendo in giro, mi ha preso in giro fin dall'inizio, e sono sicura che stamattina è cascato addosso a me apposta, per potermi illudere di potergli piacere.

Guardo il ragazzo tatuato negli occhi, ha gli occhi piu' verdi che io abbia mai visto. Cosa mi aspettavo? Che venendo al college avrei incontrato persone in grado di accettarmi? In grado di volermi bene?

Inizio a correre verso il campus, non voglio fare altro che mettermi sotto le coperte e non uscire piu'.

Quando arrivo vedo con sollievo che Amber non c'è e cerco di distrarmi studiando il programma delle mie prime lezioni, ma non riesco a non pensare a quegli occhi verdi che ridevano di me. E piango di nuovo, per la centesima volta nella giornata e quando chiudo gli occhi sogno una vita che non è mia, la vita perfetta, vorrei non dovermi svegliare.

Mi sveglio sentendo la porta sbattere e mi accorgo di essermi addormentata sulla scrivania perchè sento un dolore terribile al collo.

<Ciao Kylie, mi dispiace di averti svegliata, stamattina non c'eri, dove sei stata?> mi chiede Amber con un sorriso. Mentre la guardo mi chiedo perchè non sono nata nel suo nel suo corpo, perchè lei e non io?

<Sono andata a fare un po di giri per ambientarmi> rispondo senza guardarla, se mi vedesse in faccia si accorgerebbe che ho pianto, e non ho voglia di spiegare niente a nessuno.

<Ah va bene, io stasera esco, vuoi venire? Ti prometto che ti divertirai, i miei amici sanno come spassarsela> mi chiede speranzosa.

<No grazie, domani mi devo svegliare presto, inizio le lezioni, magari un'altra volta, ma mi ha fatto piacere che tu me lo abbia chiesto>

<Va bene, allora Sabato verrai ad una festa con me, e non accetto un no come risposta, mi piacerebbe conoscerti meglio, del resto dovremo passare un anno intero insieme>

Vorrei rifiutare e dirle che non mi so divertire, o che non sono mai stata ad una festa.

<A fare fatto> dico invece. Lei lancia un gridolino e si butta sul letto.

Guardo l'orologio e vedo che sono già le venti, e la fame inizia a farsi sentire visto che non ho mangiato niente in tutta la giornata.

<Io vado a farmi una doccia e poi vado a cercare un posto per cenare> dico ad Amber che è sdraiata sul letto dandomi le spalle. Borbotta qualcosa come a dire okay e capisco che si sta per addormentare.

Una volta fatta la doccia torno in camera e mi vesto. Amber ha iniziato a russare. Di solito mi vergognerei di cambiarmi in una stanza con qualcuno, infatti sono molto contenta che lei stia dormendo, nessuno mi ha mai vista nuda, apparte mia madre quando ero piccola.

Mi metto un paio di leggins neri, una felpa nera che nasconde il mio seno prosperoso e le vans. Lego i capelli in una crocchia visto che sono ancora umidi ed esco.

Inizio a camminare per la città e finalmente capisco perchè sono venuta a San Francisco, di sera è una città stupenda, e, forse, più in là, potrei sentirmi a casa.

𝐹𝐴𝐿𝐿𝐼𝑁𝐺 || 𝐻.𝑆 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora