10 Capitolo

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Era notte fonda e Octavia continuava a osservare la finestra della camera da ore.Le sembrava di essere ritornata indietro, quando ancora non riusciva a controllare il suo immenso potere.Non sapeva cosa le stesse succedendo, forse Tatia le aveva scombussolato un po' le idee e per questo non riusciva a controllarsi a dovere.
Captain America era consapevole che l'amica non stesse molto bene e essendo molto preoccupato non riuscì a dormire molto.
Bucky invece era riuscito a riposarsi un po' di più ma riaprì gli occhi quando iniziò a sentire delle urla.Si sedette velocemente sul divano e osservò Steve, il quale si alzò velocemente dalla poltrona
-Vado io-

-Steve pensa a riposare,io l'ho già fatto abbastanza, vedo io cosa le sta succedendo-
Il capitano annuì,sapeva che se non si fosse riposato abbastanza non sarebbe stato molto facile liberare i suoi compagni per questo motivo decise di accettare la proposta.

Bucky salì le scale e aprì velocemente la porta della stanza dove si trovava la mutante.Quest'ultima continuava a urlare e si trovava seduta con le spalle al muro e le ginocchia al petto.
-Octavia che succede?-domandò l'ex soldato di inverno mettendosi seduto d'avanti a lei

-Le voci,non smettono di parlare un secondo, ti prego aiutami non so più che fare non riesco a controllarlo-rispose cominciando a piangere
Forse sarebbe dovuto venire al posto mio Steve,lui saprebbe cosa fare
Pensó il bruno rimanendo immobile
-Non penso la stessa cosa-disse Octavia leggendo i suoi pensieri per poi mettere le mani sulla sua testa per il dolore.
Bucky pensò che doveva solo cercare di calmarla per questo non sapendo che altro fare poggió entrambe le mani sulle guance della ragazza.
Quest'ultima,abbastanza sorpresa dal gesto smise di urlare e lo guardò negli occhi e si rese conto solo allora del loro colore:erano grigi.
-Devi cercare di calmarti e...-il bruno finì di parlare poiché notó che aveva poggiato anche la sua mano di metallo sul viso della mutante involontariamente, per questo la levò.

-Non mi da fastidio tranquillo-disse ridendo abbastanza imbarazzata dalla vicinanza per poi prendere la mano di metallo
-Anzi penso sia abbastanza figo questo braccio-

Bucky rise a quelle parole, nessuno aveva mai detto una cosa del genere, tutti consideravano il suo braccio come una stranezza, ma forse lei accettava questa cosa perché anche lei era diversa
-Non lo penso solo perché sono una mutante-disse seria Octavia leggendo di nuovo i suoi pensieri.
Bucky distolse lo sguardo a causa dell imbarazzo provocato dalla giovane che aveva letto la sua mente.
-Scusami Bucky,non avrei dovuto entrare nella tua mente-

-Non preoccuparti-disse alzandosi
-So che non riesci a controllarti-

In realtà la rossa in quel momento si era calmata e aveva deciso di sua spontanea volontà di entrare nella mente dell'ex soldato di inverno.Sinceramente da quando lo aveva visto era rimasta come affascinata dal suo aspetto e anche dal fatto che fosse riuscito a riprendersi dopo tutte le torture subite.
Si alzò anche lei da terra e guardandolo di nuovo negli occhi lo ringraziò.Era riuscito a distrarla per un momento e questo le ha permesso di prendere il controllo.Si era soffermata molto sul suo problema per questo non riusciva a risolverlo
-Adesso proverò a rintracciare Wanda e gli altri-disse per poi sedersi al centro del letto.
Dopo quelle parole Bucky annuì, fece per andarsene ma Octavia continuó a parlare
-Se vuoi puoi restare-sorrise cercando di convincerlo.
Sinceramente le sarebbe piaciuto conoscerlo meglio e passare più tempo con lui, non riusciva neanche lei a spiegararsi il vero motivo e forse era la stessa cosa che pensava Bucky.
Quest'ultimo annuì, forse per lui sarebbe stato meglio rimanere con lei in modo tale da tranquillizzarla.
Si sedette accanto alla rossa curioso di sapere come avrebbe fatto a trovare gli Avengers
-Come riuscirai a trovarli?-

-Nello stesso modo che ho usato per trovare te-rispose incrociando le gambe guardando il muro davanti a sé
-Devo chiudere gli occhi e cercare di concentrarmi visto che entreró nella mente di tantissime persone per trovarli-

Erik,Zeno e Tatia in quel momento si trovavano al centro di un immenso prato.
-Adesso con Octavia come faremo?-domandò la bionda incrociando le braccia

-Ha fatto la sua scelta e di certo non dobbiamo pensare a lei in questo momento-rispose Zeno per poi sorridere poiché aveva notato che la persona che stavano aspettando era finalmente arrivata.
I tre, videro la figura in lontananza e non era solo, era accompagnato da un'altra persona dall'aspetto abbastanza strambo come anche la prima figura.
Tatia e Erik lo conoscevano,sapevano che anche lui aveva causato la battaglia di New York.
Quando le due persone erano abbastanza vicini,Zeno che aveva in mano una valigetta si inginocchiò e la aprì d'avanti gli occhi sorpresi di tutti
-Sono riuscito a recuperare il tesseract grazie anche al loro aiuto-iniziò a parlare indicando i due mutanti
-Spero che tutti e tre potremo aiutarvi nel vostro piano e essere risparmiati-
Tatia sapeva che quel momento era molto delicato, sapeva che quell'incontro avrebbe deciso se avrebbe potuto continuare a vivere e sinceramente aveva paura, sia per la situazione in cui si erano cacciati e sia perché aveva paura di morire.

-Hai fatto un buon lavoro Zeno ma...-cercò di dire prendendo la valigetta
-Non vedo come tu possa essermi utile nel mio progetto-

-In che senso? Io vi ho portato il tesseract io ho... - non riuscì a finire di parlare che la figura accanto al nuovo proprietario della valigetta, uscì un pugnale e gli tagliò la gola.

Erik e Tatia decisero di non intervenire, erano entrambi terrorizzati dalla paura anche se non lo facevano notare.

-Tranquillo miei cari voi mi sarete molto utili e sono sicuro che anche voi abbiate pensato almeno una volta che il vostro caro amico non era all'altezza di stare al mio fianco, sopratutto perché essendo un umano avrebbe perso la vita facilmente e non avrebbe potuto aiutarci granché, ma voi-disse avvicinandosi soprattutto alla bionda
-Voi siete mutanti, siete speciali, per questo motivo vi permetto di stare al mio fianco per cercare di completare il piano anche se ci vorrà un bel po' di tempo prima di recuperare tutte le restanti gemme dell'infinito

-Non si preoccupi noi...-cercó di dire Tatia ma venne fermata da altre parole

-Puoi darmi del tu mia cara-

-Noi,onnipotente Thanos ti promettiamo di esserti fedele-terminó per poi inchinarsi sotto lo sguardo incredulo di Erik che non sapendo che altro fare decise di fare la stessa cosa della ragazza.
-Sono felice che abbiate capito da che parte stare-continuó il titano per poi girarsi verso la persona accanto a sé
-Lei è mia figlia Proxima, spero che andiate d'accordo-

Octavia riaprì finalmente gli occhi e dopo aver capito dove si trovassero i suoi compagni si alzò immediatamente dal letto facendo sobbalzare dallo spavento anche l'ex soldato di inverno che per l'attesa si era quasi addormentato.
-Bucky ho capito dove sono, devo avvisare immediatamente Steve-

-Dove si trovano?-

-Nella prigione di massima sicurezza, Raft-rispose abbassando lo sguardo
-Non sarà molto facile tirarli fuori da lì, ma neanche impossibile-
Dopo quelle parole Octavia uscì dalla camera e raggiunse Steve per raccontargli ciò che aveva scoperto.
Adesso la ragazza sapeva che stavano correndo rischi molto grossi e sapeva che da quel momento in poi sarebbero stati ricercati, come lo erano anche adesso,ma fare fuggire i detenuti da quella prigione avrebbe solo peggiorato la situazione e lei si stava cacciando in questo guaio solo per il suo amico.

°Trust Me° Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora