I NUMERI E LA LETERATURA

1 0 0
                                    

Sin da piccoli ci classificano in due categorie: sei di scienze o sei di letteratura, mai di tutte e due. La domanda che ci si fá è sempre la stessa: "cos'hanno a che vedere la matematica e la fisica con la letteratura"? Per chi si diletta con entrambe non è un dramma. Abbiamo imparato a sviluppare entrambe, abbiamo un piede nei numeri e l'altro nella letteratura. Queste due discipline sono piú vicine di quanto si creda e ne abbiamo bisogno per capire la chimica dell'umanitá.

Il mio percorso è stato sinuoso, provengo dalla difficile facoltá d'ingegneria, e mi appassiona la letteratura, però non sono scrittrice, ma una narratrice di vicende vissute. Scrittori e poeti sono Pablo Neruda, Federico Garcia Lorca, Friedrich Dürrenmatt, pochi nomi trá i tanti solenni imbellitori della parola. Io solamente unisco trá di loro storie, racconti, leggende e esperienze una dietro l'altra, come una collana di huayruros (semi mistici di due colori n.d.a), y nel mezzo ci metto qualche riflessione.

Le letture mi nutrono intanto che scrivo queste pagine. Le mie parole si fondono con quelle degli autori che m'ispirano, formando pezzi amalgamati che arricchiscono le mie collane.

Nel mio paese d'orige non ho conosciuto nessun scrittore. Il nostro clima dei tropici invita piú che altro ai festeggiamenti piuttosto che alla scrittura, piú consona ad un ambiente agreste. L'ispirazione letteraria sembra piú legata ad ambienti languidi, lugubri, remoti e ai pomeriggi dei freddi inverni.

La presuntuosa idea di scrivere questo libro viene da molto lontano, dalle mie nostalgie, Prendevo e prendo appunti dei personaggi della mia infanzia, figure che stanno aspettando in fila indiana per entrare a far parte delle mie pagine. È da molto tempo che porto sempre con me un libricino e una matita nella borsa per annotarmi quello che non vorrei fosse poi dimenticato. Tangarana è stata la goccia che mancava per incominciare a scrivere. Mi entusiasma il nostro progetto. Mi stimola vedere la mia gente scommettere e lavorare per una societá migliore. Só che devo sostenere e lo faccio senza dubbio e anche questo libro lo fará.

Cerco di vedere le cose in un contesto globale, guardarle da fuori; questo si, agisco decisamente da dentro. Ci sono seri problemi nel contesto sociale ed è necessario affrontarli; bisogna combattere contro le ingiustizie, la povertá, la mancanza di opportunitá per i giovani, la vessazione delle donne, la discriminazione sociale. Non ci sono sufficienti manifestazioni in difesa die diritti sociali e la passivitá è un ostacolo. Uno dei nostri protetti, un ragazzino che solo con il nostro aiuto puó continuare a studiare, mi aveva confidato, con grande rassegnazione, la sua decisione di emigrare alla capitale per mancanza di opportunitá. Lo spronai a reclamare i suoi diritti basici alle istituzioni locali, ma non ottenne nessun risultato. Gli adolescenti hanno meno impulso per manifestarsi. Noi dovremmo appoggiare queste rivendicazioni, così come per i nostri bambini e per gli annziani, per quelli che non possono farlo da soli .

Scrivo tutto questo ma senza l'intenzione che le mie riflessioni critiche siano indiscutibili; al contrario desidero suscitare un dibattito trá quelle persone che mi leggono, sia che siano d'accordo o in disaccordo con me. Quando nella nostra organizzazione qualcuno mi dice che non è d'accordo o che non gli piace qualche cosa, io chiedo sempre qualche cosa in piú, chiedo una proposta alternativa, e chiedo che lo facciano per scritto. Queste richieste rimangono quasi sempre nel limbo. 

Con l'anima divisa in tréDove le storie prendono vita. Scoprilo ora