MATURITÁ

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Ho appena compiuto 50 anni. L'autrice valenziana Carmen Alborch, nel suo libro I piaceri dell'etá, ci dice che in questa tappa della vita arrivano momenti di pieno piacere. Fá un'acuta e intelligente riflessione, ci conduce attraverso tutto quello che di buono ha la vita e per tutto quello che migliora con il passare degli anni.

Molti hanno nostalgia della gioventú ricordandola come il miglior tempo vissuto, non è il mio caso, visto che ricordo quegli anni con complessi per qualsiasi sciocchezza, con paure – che mi costarono anni vincere – Forse sará perché allora nel mio cammino s'intromise la lontananza dalla mia famiglia, e forse anche per il mio carattere timido che si manifestó sin da piccola. Mi preoccupavo per delle sciocchezze. Se potessi ritornare indietro con il tempo non agirei cosí. Stó meglio adesso e non ho intenzione di ritornare indietro a tempi burrascosi. Come succede alla maggioranza delle persone, sono una donna diversa da quella che ero ai quindici, ai venti, ai trenta e ai quarant'anni. Forse totalmente diversa. Non sono la somma di queste etá. Ci sono periodi che sono svaniti ed altri che sono fioriti.

Jan mi suggerí di fare una festa per quest'anniversario, per il mio mezzo centenario!. In Svizzera gli anni rotondi si considerano molto speciali, gli altri quasi non si festeggiano. E cosí feci, lo feci a modo mio, come mi piaceva farlo, circondata dalla mia famiglia, con quelli della mia tribú. Ho avuto la possibilitá di far venire alcuni di loro a Barcellona. Avere la sorella di mia madre quá a Barcellona mi riconfortó. Mia zia soffrí molto per la perdita della figlia, un dolore devastatore; io non ho poturo starle vicina nei momenti difficili, per cui in un certo modo cerco di ricompensarla con i nostri viaggi assieme. Ho potuto anche godere della vicinanza di quelli che mi sono stati vicini nell'infanzia, dopo due decadi di lontananza. Ho avuto il regalo piú bello.

Ho scoperto in questa tappa della mia vita il piacere di scrivere per ricordare i fatti, per ritornare agli anni passati, perché mio figlio erediti i miei ricordi e le mie immagini. Molte cose le ho fatte tardi: avere mio figlio, incominciare a correre, decidermi a scrivere questo libro. In ogni epoca mi sono sentita meglio di quella precedente. Puó essere che non sia piú cosí; in ogni caso voglio pensare che non sará peggiore, semmai diversa. Capisco anche meglio perché corro .Le mie abitudini quotidiane m'ispirano; al mattino con una tazza di thè di rooibos – un arbusto africano – in mano, posso incominciare a scrivere. Se poi dalla mia finestra vedo cadere i fiocchi di neve, allora só che potró sicuramente cogliere quelle idee che passano veloci o trasferire a queste pagine quegli appunti scritti al volo nel mio notes, su un tovagliolo di carta, su qualche ticket del trasporto pubblico. L'ispirazione dura sino a che ritorna Erik dalla scuola buttando il suo pesante zaino a terra e chiedendo da mangiare e tutta la mia attenzione; o sino a che ascolto Jan che mi parla dall'altra stanza di date, impegni, pranzi. Mi perdo e incominciano i problemi perché Jan dice che non sono attenta alle sue esigenze! È vero, non riesco a concentrarmi per niente sulla sua agenda e sulla sua lista di richieste, e meno ancora quando i miei pensieri sono trattenuti in altri luoghi, persone ed epoche.

Le mie conversazioni settimanali con Maria, nelle quali m'insegna la lingua tedesca, si sono convertite in rituali. Il suo essere esigente mi serve come stimolo, mi sprona. Con intelligenza e ragionamento critico conduce la discussione verso spazi di tolleranza. Abbiamo stabilito un vincolo che ci fá forti. Intanto che scrivo queste pagine, commentiamo i paragrafi e le parole che sorgono e che plasmo in questo libro. Mi ha fatto un grande regalo di compleanno per il mio ultimo anniversario, un racconto, che riscrivo quí di seguito:

"Era sul finire del pomeriggio quando le quattro ragazze uscivano dalla scuola e come al solido si dirigevano al parco. I temporali si erano calmati, anche se il cielo continuava ad essere molto nuvoloso. Il parco, molto curato, era la cornice perfetta per raccontarsi i loro sogni, le loro vicissitudini, le loro realtá e il loro voler essere presenti nel futuro.

Con l'anima divisa in tréDove le storie prendono vita. Scoprilo ora