QUARTA EDIZIONE MORRO XTREM

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Scrivo questo ultimo capitolo e riguardo i precedenti, facendo cambi quí e lá, trá la pressione del nostro prossimo viaggio in Perú e il daffare quotidiano. Ogni volta che rileggo il mio manoscrtitto cambio qualche cosa – potrei continuare cosí per mesi - , peró devo mettere un punto e fine. Non vorrei dilatarlo oltre, perché ho la certezza che la sua pubblicazione sará positiva per il nostro progetto solidale. Alcuni capitoli ci potrebbero condurre alla riflessione sul cammino che sarebbe opportuno intraprendere nella nostra organizzazione. In poco tempo devo occuparmi di vari temi in sospeso. Sono così occupata che vorrei ci fosse un altro io che mi aiutasse. Accompagno mio figlio ai suoi allenamenti, controllo i suoi compiti scolastici, mi occupo delle commissioni pratiche e degli impegni irrinunciabili. Ho il tavolo pieno di appunti di cose da fare, devo stabilire prioritá e agire con ordine; mi occuperó di farlo con tutto il mio impegno. Continuo ad andare a correre – per me è basilare e costituisce una parte piacevole e indispensabile della mia quotidianitá -, non posso lasciarlo solamente perché sono occupata. Se fosse cosí non potrei correre mai piú. Voglio continuare a vivere con pienezza, con intensitá e perseverando nei miei obbiettivi e punti fermi. Non potrei vivere un'esistenza vuota e dispersa.

- Il calendario segna che stiamo entrando nel mese di aprile. Due settimane passeranno volando e il nostro prossimo Morro Xtrem è alle porte. Mi sento con un piede in ogni lato. Mi arrivano continuamente messaggi per la coordinazione previa. Osservo con soddisfazione che i nostri soci si assumono la responsabiltá delle funzioni a loro assegnate. Finalmente posso dire che siamo una squadra ogni volta sempre piú compatta. Per il quarto anno consecutivo ritorniamo a Calzada, per mettere in marcia il nostro evento, in quel piccolo paese di gente umile con sguardi sfuggenti. Fare il lungo viaggio per arrivare alla mia terra, per organizzare le due attivitá solidarie che si svolgono ogni anno, è diventato parte del mio ciclo vitale. Andremo avanti con il nostro progetto altruista sino a quando non ci mancheranno le forze.

- Sono appena ritornata da Barcellona, sono stati lí alcuni giorni con i nostri collaboratori preparando la difficile logistica del trasporto del materiale raccolto. Molte valigie e pacchetti con magliette di gare e scarpe da corsa in buono stato, alle quali ancora rimangono molti chilometri da percorrere. La maggior parte di questo materiale proviene dalla raccolta solidaria che facciamo nelle corse locali del Burriac Atac e La Colomenca. Ci vorrebbero piú aiutanti, peró grazie all'entusiasmo dei nostri collaboratori piú fedeli, questo compito si fá meno arduo. Pochi minuti dopo aver decollato per ritornare a Zurigo – prima di viaggiare a Lima – il comandante dell'aereo c'informa che dobbiamo ritornare all'aereoporto dal quale eravamo appena partiti per una minaccia di bomba. Si diffonde il panico e si nota di piú nelle persone di origine latina. La signora seduta al mio fianco incomincia a piangere disperatamente. Una assistente di volo si siede rapidamente in un seggiolino messo al rovescio davanti al mio, sembra che sia preparata per questi avvenimenti, cerca di trasmettere serenitá, benché sicuramente interiormente sará nervosa come tutti gli altri; io lo sono e anche tanto. Passano dei minuti che sembrano interminabili, atterriamo in una pista libera e rapidamente ci fanno evacuare dall'aereo con l'aiuto delle squadre d'emergenza dell'aereoporto. Per fortuna risulta essere un falso allarme, Passano piú di sette ore prima che ci si possa ritornare ad imbarcare, visto che hanno dovuto controllare attentamente tutto l'aereo e i bagagli, seguendo il protocollo che è predisposto in questi casi. Siamo in volo di nuovo, e volando ad un'altezza di dodicimila metri ci troviamo in mezzo ad una forte tormenta dovuta al cambio di stagione nel centro dell'Europa. Sopravviviamo anche a questo spavento e credo che le follate di vento siano l'ultima nota di questo lungo e faticoso viaggio, Trá poco toccheremo terra e arriveró a casa. Nel frattempo il malcapitato aereo stá cercando di atterrare.

Con l'anima divisa in tréDove le storie prendono vita. Scoprilo ora