𝟛. 𝔼𝕞𝕠𝕫𝕚𝕠𝕟𝕚 𝕔𝕠𝕟𝕥𝕣𝕒𝕤𝕥𝕒𝕟𝕥𝕚

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Cᴀsᴀ Cᴏᴏᴘᴇʀ

11.45 ᴀ.ᴍ.

31 ᴀɢᴏsᴛᴏ

-Bᴇᴛᴛʏ's ᴘᴏᴠ-

La convinzione che avrei trascorso una giornata come tutte le altre, si prospettava davanti ai miei occhi come una foto curata nei minimi dettagli: sveglia presto la mattina, doccia veloce e colazione entro le 09:00..

Era diventato tutto così fastidiosamente monotono da quando mamma e papà avevano divorziato, che quasi non riuscivo più a controllare le mie emozioni come avrei dovuto.

I palmi delle mani, erano sempre più rovinati e ricoperti di cicatrici a causa della mia implacabile mania di conficcarmi le unghie nella carne, mentre, la mia mente sembrava logorarsi progressivamente.

Giorno dopo giorno dopo giorno

Al:«Elizabeth! Il tè è pronto!» mi avvisò mia madre facendomi sospirare impercettibilmente

B:«Arrivo!» risposi di rimando alzandomi dalla scrivania stringendo la coda legata saldamente da un fermaglio.

Il fatto che avesse preparato da bere per entrambe poteva significare solo una cosa: doveva darmi una notizia che non avrei apprezzato.

O meglio, non avrei apprezzato ciò che sarebbe venuto dopo..

Al:«Oh, finalmente» disse osservando con attenzione ogni mio movimento mentre scendevo le scale.

Ignorando il suo fastidioso commento, entrai in cucina con passo felpato bloccandomi sulla soglia

B:«Papà che ci fai qui?» domandai sorpresa passando ripetutamente lo sguardo da lui a mia madre.

L'uomo mi lanciò un piccolo sorriso per poi alzarsi

H:«Dobbiamo parlare di alcune cose Betty» spiegò lasciandomi il suo posto.

Senza proferire parola, mi staccai dall'arco che circondava l'ingresso alla stanza titubante

B:«E di cosa precisamente?» chiesi facendo fermare il braccio di mia madre sospeso a mezz'aria mentre stava per versarmi il tè.

La donna prese un bel respiro per poi posare nuovamente la teiera sulla presina rivolgendomi la sua totale attenzione

Al:«Si tratta di Archie tesoro» affermò

H:«Crediamo che non sia la compagnia adatta a te» proseguì lui posando le mani sul bancone

B:«Che cosa vi ha fatto arrivare a questa conclusione?» domandai con una punta di acidità.

Da quando ero piccola, Archie e i suoi genitori erano stati come una seconda famiglia: ero sempre la benvenuta e, quando i miei erano in viaggio per lavoro, andavamo nel bosco a fare delle lunghe passeggiate per poi fermarci la notte a dormire sotto le stelle.

Oltre a me, i signori Andrews, avevano preso con loro anche il figlio di FP Jones.

Lui e Fred erano vecchi amici: aveva accettato di prendersi cura di Jughead come suo quando, e se, ce ne sarebbe stato bisogno ma, alla fine, si erano trasferiti a Toledo..

Al:«Il fatto che ieri, abbia provato ad introdursi all'interno del White Wyrm: il locale dei Serpents» rispose facendomi sgranare gli occhi

B:«Perché era lì?» chiesi senza capirne il motivo: che cosa poteva volere da quella gang?

Al:«Ancora non lo sappiamo ma non ti preoccupare: la verità viene sempre a galla prima o poi» disse sorseggiando la sua bevanda

H:«Nel frattempo, abbiamo deciso che non vi vedrete più» affermò facendomi sbiancare

The missing girl||BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora