~𝕍𝕦𝕠𝕥𝕚 𝕕𝕚 𝕞𝕖𝕞𝕠𝕣𝕚𝕒~

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Tʜᴏʀɴʜɪʟʟ

05.35 ᴀ.ᴍ.

2 sᴇᴛᴛᴇᴍʙʀᴇ

-Aʀᴄʜɪᴇ's ᴘᴏᴠ-

Aprii la porta e mi ritrovai davanti all'ultima persona che mi sarei immaginato di incontrare stamattina

A:«Kevin? Che ci fai qui?» gli domandai confuso.

Lui entrò senza dire una parola: non sbatteva le palpebre e continuava ad avanzare verso il salotto

A:«Kevin, che succede?» riprovai avvicinandomi al ragazzo.

Lui mi ignorò continuando ad camminare per la stanza

V:«Vado in cucina a vedere se trovo qualcosa per sbloccarlo» mi informò la corvina sorpassandomi e dirigendosi nella stanza affianco.

Intanto, il nostro amico, si buttò sul divano non accorgendosi che, Betty, stava dormendo proprio lì

B:«Ma che?! Kev che ci fai qui?!» chiese la ragazza sfregandosi gli occhi cercando di svegliarsi.

A quel punto, Kevin, si alzò e si diresse in cucina

V:«Hey, come ti senti?» gli domandò Veronica.

Il ragazzo sembrava non averla neppure sentita.

In un attimo, prese un coltello e glielo puntò contro.

Appena vidi la scena corsi verso di loro e atterrai il mio amico lanciando lontano il coltello mentre la ragazza si mise le mani davanti alla bocca per lo stupore e il dispiacere.

Kevin, improvvisamente, svenne, così, lo portai sul divano dove, la bionda, lo coprì con la sua coperta e si sedette di fianco a lui facendogli appoggiare la testa sulle sue gambe magre e nude.

Dopo qualche minuto, il ragazzo, riaprì gli occhi e si tirò su a sedere premendosi subito una mano sulla tempia

B:«Kev, hey, tutto ok?» chiese la ragazza.

Lui, per tutta risposta, si appoggiò al suo petto richiudendo gli occhi e respirando profondamente, poi li riaprì e ci scrutò tutti uno ad uno finché, il suo sgaurdo, non si fermò su Ronnie

K:«Ragazzi ma lei chi è?» domandò indicando la ragazza

V:«Scusami?! È forse uno scherzo?!» chiese lei incredula.

Lui la guardò per qualche secondo come se quello preso in giro, in quel momento, fosse stato lui

B:«Sai chi sono io, invece?» domandò la bionda quasi sussurrando

K:«Betty ma che domande sono? Archie, dille qualcosa penso che stia male» disse con sguardo preoccupato

A:«Kev sdraiati ancora un po': vado a prenderti una Tachipirina per il mal di testa»

K:«Grazie amico» rispose risdraiandosi sulle gambe dell'amica che gli accarezzò con cautela i capelli castani.

Andai in cucina e chiamai suo padre

'Sì, pronto signor Keller? Salve, volevo avvisarla che suo figlio si trova a Thornhill ora e non sembra stare bene..'

Non feci in tempo, nemmeno, a finire la frase che, dall'altra parte del ricevitore, arrivò un risposta

'Arrivo subito' disse chiudendo la telefonata.

Mi diressi in bagno, presi la Tachipirina e tornai in salotto

B:«Ti ricordi, per caso, cos'è successo o perché sei qui?» gli chiese

K:«Non molto, ricordo solo che ero ad una festa a casa di Moose: mi aveva lasciato dicendo che suo padre non mi avrebbe mai accettato perché sono gay. Tutte stronzate: la verità è che non ha avuto le palle per digli che mi amava, ma, questo, poco importa.
Dopodiché sono andato al Marjory mi sono ubriacato finché, una ragazza molto carina, non mi ha portato fuori dal bar e poi il buio: non ricordo altro»

A:«Ma perché, prima, stavi puntando un coltello contro Veronica?» domandai confuso

K:«Scusami Archie ma, chi è Veronica?».

La ragazza, a quelle parole, si voltò di scatto e si chiuse in bagno.

Io le corsi dietro e bussai alla porta

A:«Ronnie tutto bene?» chiesi preoccupato

V:«Lasciami in pace» disse tra le lacrime.

Da quando era arrivata qui, da New York, aveva legato molto con Kevin, anche se, conosceva già Cheryl.

Era il suo migliore amico e ora, di punto in bianco, non ricorda più chi lei fosse.

Stavo per dire qualcosa ma, in quell'istante, bussarono alla porta.

Andai ad aprire e mi trovai davanti allo sceriffo Keller

Mr K:«Lui dov'è?»

K:«Papà, che ci fai qui?!» esclamò il ragazzo sgranando gli occhi e guardandomi storto

Mr K:«Figliolo perché non mi hai chiamato? Ti ho cercato per tutta la notte..» disse con voce stanca

K:«Scusami, ho lasciato il cellulare in camera..» si giustificò.

Lo sceriffo, si avvicinò al figlio

Mr K:«Puzzi di alcool! Quanto ha bevuto?!"domandò alzando il tono

B:«Non lo sappiamo, è appena arrivato: ci ha solo raccontato dei vaghi ricordi confusu e nient'altro» gli spiegò la bionda.

L'uomo annuì per poi rivolgersi a me

Mr K:«Archie, dammi una mano» disse aiutando, Kevin, ad alzarsi.

Arrivati all'auto lo stendemmo sui sedili posteriori

B:«Signor Keller, posso venire con voi? Dovrei tornare a casa e al momento non ho un passaggio»

Mr K:«Certo» rispose appoggiandosi all'auto con la schiena.

Vidi Betty voltarsi entrando in casa per prendere la sua roba.

Dopodiché bussò alla porta del bagno ed entrò abbracciando Veronica.

Infine, uscì e salì in macchina salutandoci

A:"Hey, va un po meglio?"chiesi a Veronica che, nel mentre, ci aveva raggiunti.

Lei annuì ed io la abbracciai dandole qualche tenero bacio sulla nuca per poi rimanere in silenzio guardando l'alba.

-spazio autrice-

Salve gente

Ho scritto un capitolo davvero lungo e sono very proud of me

Chissà che cos'è successo a Kevin

E perché non si ricorda di Veronica?🤷🏼‍♀️

lo scopriremo solo vivendo

Baci

-EliNoRisoff

The missing girl||BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora