𝟙. 𝕋𝕦𝕥𝕥𝕠 𝕖̀ 𝕔𝕒𝕞𝕓𝕚𝕒𝕥𝕠

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Tᴏʟᴇᴅᴏ

07.00 ᴀ.ᴍ.

31 ᴀɢᴏsᴛᴏ

-Jᴜɢʜᴇᴀᴅ's ᴘᴏᴠ-

Il silenzio, qualcosa che la domenica mattina amavo più di ogni altra cosa.

Stare sotto le coperte, dormire senza nessuno che mi ronzava intorno.

Ero pacificamente sdraiato sul mio divano quando, improvvisamente,
qualcosa mi colpì il volto.

Aprii gli occhi lentamente e raccolsi da terra il cuscino che mi era appena arrivato in faccia

J:«Diamine papà! Ma che ore sono?!» borbottai ancora assonnato

Fp:«Andiamo ragazzo, è tardi» disse soltanto uscendo di casa.

A quelle parole mi rigirai ancora un paio di volte tra le coperte per poi alzai controvoglia andando in bagno.

Una volta uscito dalla doccia, mi osservai allo specchio.

Avevo i capelli arruffatti, lo sguardo assente e un paio di occhiaie nere che spiccavano sulla mia carnagione troppo chiara.

Ieri ero rimasto da un amico fino alle tre del mattino per terminare il nuovo videogioco che gli era stato regalato per il compleanno.

Una volta concluso, ero tornato a casa entrando dalla finestra dato che, mio padre aveva chiuso la porta lasciamdomi fuori come al solito

Fp:«Muoviti Jug! Non voglio arrivare a notte fonda» urlò da fuori.

In un attimo, mi catapultai in camera recuperando qualcosa da indossare e uscii per l'ultima volta dalla casa dove avevo vissuto negli ultimi quattro anni.

Salii in moto ed infine, partimmo.

Dopo qualche ora passata in una strada circondata completamente dai boschi, arrivammo davanti a un cartello che annunciava: 'Benvenuti a Riverdale'.

Avevo vissuto per un po' a Toledo con tutta la mia famiglia ma i miei, dopo un po', hanno deciso di allontanarsi a causa delle innumerevoli litigate giornaliere e del divorzio.

Sarà strano tornare e frequentare la nuova scuola del Northside.

L'avevo sempre vista solo dall'estero, fantasticando insieme ai miei amici di un tempo, Archie Andrews e Betty Cooper, su come sarebbe stato frequentarla una volta cresciuti ma, da quando i miei avevano iniziato a litigare non eravamo più tornati.

Credevano che trasferirsi altrove, avrebbe potuto dargli modo di ricominciare ma, alla fine, non andò così.

Mentre costeggiavamo lo Sweetwater River iniziammo a superare le prime case.

Erano quasi tutte uguali: muri esterni bianchi, tetti color carbone e porte di legno rosso.

Fortunatamente, noi saremmo andati a vivere nella vecchia roulotte di mio padre.

Non penso che avrei potuto sopportare l'idea di vivere in una casa che non si contraddistinguesse in nessun modo dalle altre.

Arrivati nel Southside, ci dirigemmo, subito, verso il White Wyrm: un locale in cui la gang di papà era solita riunirsi.

Prima di entrare, però, l'uomo mi fermò all'ingresso posando le sue mani sulle mie spalle osservandomi con attenzione

Fp:«Ascolta Jug» iniziò prendendo un bel respiro concentrandosi su di me «Sto per dirti qualcosa che forse non ti piacerà» affermò facendomi incrociare le braccia al petto «Non è solo per il divorzio che io e te siamo tornati a Riverdale» rivelò facendomi sospirare.

Ieri mattina, lo avevo visto molto tranquillo.

Avrei dovuto capire che c'era qualcosa sotto: che stupido!

Fp:«I Ghoulies stanno per attaccare il Northside così da poter ampliare il mercato della droga in tutta la città» spiegò guardandosi attorno come se qualcuno stesse ascoltando la conversazione a nostra insaputa «Quello che dirò lì dentro sarà solo per incitare i ragazzi dandogli un motivo per continuare a combattere»

J:«E tu credi sul serio che, dopo tutto questo tempo, ti siano rimasti fedeli?!
Forse alcuni papà, ma chi ti dice che gli altri non proveranno ad ostacolarti?!
Sono passati quattro anni ormai» gli feci notare

Fp:«Questo non influisce sulla mia carica Jughead.
Sono pur sempre il capo: mi seguiranno» affermò con fierezza facendo per entrare nel locale

J:«Ok, mettiamo che sia come dici tu e che tutto sia rimasto come allora.
Non pensi a come la prenderanno quando apparirai dal nulla?!
Sei stato via per anni papà! Anni!
E io te ne sono grato, davvero, ma queste persone non accetteranno che tu dia inizio ad una guerra così su due piedi!»

Fp:«Ma la guerra è già iniziata figliolo!» esclamò facendo piombare un silenzio surreale «I Ghoulies prenderanno il Nord da qui a, massimo, un mese. Quando i Serpents capiranno di non essere più al sicuro, il problema della mia assenza passerà in secondo piano» concluse severo

J:«Fa come vuoi, ma io non combatterò al tuo fianco, non sta volta» dissi per poi aprire la porta facendo il mio ingresso all'interno del locale sotto gli occhi stupiti di tutti i presenti

TB:«Jughead Jones» mi salutò l'uomo osservandomi da capo a piedi alzandosi dal bancone del bar «Ed Fp Jones» proseguì «Che cosa vi porta nella tana dei serpenti?» domandò bloccandoci la strada aiutato da due ragazzi

Fp:«Ti devo parlare Tall boy: la città sta per essere attaccata» affermò mio padre serio

TB:«Attaccata?! Ah!» rise secco facendo partire un brusio generale «E da chi? Sentiamo»

Fp:«Dai Ghoulies» tuonò facendo esplodere l'indignazione di tutti

S1:«Come possiamo fidarci di te?!» esclamò una voce seguita poi da tutte le altre.

In poco tempo, all'interno del bar scoppiò una rissa senza esclusione di colpi

TB:«Ascoltami bene Jones, ho lavorato molto per arrivare a questo: pagare gli arretrati, fermare divergenze tra Nord e Sud con un accordo e non lascerò che tu, o il moccioso qui di fianco, mi portiate via tutto» affermò mentre l'uomo di fianco a me strinse le mani in due pugni «Volevi una guerra?! Bene.
Allora una guerra avrai».

➪𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐚𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞➪

𝐂𝐢𝐚𝐨 𝐫𝐚𝐠𝐚!

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐯𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨?

(𝐒𝐢̀, 𝐬𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐛𝐨..𝐚𝐡𝐚𝐡 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐦𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐨)

𝐂𝐨𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞

👩🏻💥🌩️🗝️

𝐂𝐫𝐞𝐝𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐢𝐚 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐞 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚

𝐂𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨

𝐁𝐚𝐜𝐢

-𝐄𝐥𝐢𝐍𝐨𝐑𝐢𝐬𝐨𝐟𝐟

The missing girl||BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora