~𝔽𝕚𝕟𝕒𝕝𝕞𝕖𝕟𝕥𝕖 𝕤𝕖𝕚 𝕢𝕦𝕚~ (R)

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Roulotte dei Jones
00.36 a.m.
3 settembre
-Jughead's pov-
Mi svegliai di soprassalto. Qualcuno stava bussando insistentemente alla porta della mia roulotte. Tra un po' me la butta giù da quanta forza sta usando.
Magari è Archie che è venuto a scusarsi ma comunque lui dovrebbe essere alla festa di inizio anno.
Io non ci sono andato semplicemente perchè non sono un tipo da feste anche se, il vero motivo è che avrei voluto andarci con Betty.
Ormai è il mio pensiero fisso. Ogni volta che mi capita anche solo di pensare a qualcosa la sua immagine si insinua nei miei pensieri. Vorrei sapere dove si trova. Cosa sta facendo. Se sta bene..
Questi pensieri vennero interrotti dal mio insistente visitatore che continuava a bussare alla porta.
Mi sembrava di avere una sorta di déjà vu solo che quando questo era accaduto non ero così a pezzi.
Perchè sì, anche se mi è difficile ammetterlo lo sono.
Mi alzai di mala voglia con indosso solo la mia canottiera bianca e i boxer.
Stropicciai gli occhi e mi passai una mano fra i capelli. Aprii la porta e mi trovai davanti lei. La ragazza che aveva tormentato i miei pensieri per tutto il giorno era di fronte a me.
Sgranai gli occhi e feci qualche passo indietro.
J:"B..Betty?"chiesi con gli occhi lucidi
B:"Jughead.."disse lei mentre si fiondava tra le mie braccia. Io la strinsi a me fin quasi a soffocarla mentre alcune lacrime ci rigavano il viso.
Restammo lì per un tempo che mi sembrò infinito.
J:"Dove sei stata? Come hai fatto a fuggire?"per tutta risposta lei mi strinse ancora di più sprofondando col suo volto sul mio petto.
Le presi il viso tra le mani e la osservai. I suoi occhi da cerbiatta erano pieni di lacrime e il suo labbro inferiore tremava così, le diedi un bacio poi un altro e un altro ancora. Mi era mancata terribilmente.
Tornando a guardarla, però, il mio sorriso scomparve a causa del evidente segno rosso che aveva sulla guancia
J:"È stato lui?"chiesi sfiorandole il viso con il pollice. Lei dapprima non capì poi però, vedendo il suo telefono sul tavolo del salotto, annuì debolmente. La rabbia crebbe sempre di più ma cercai di stare calmo. Per me quello che contava ora era solamente lei.
J:"Vieni ti do qualcosa per il colpo"dissi prendendola per mano e portandola in cucina. Presi il ghiaccio dal freezer e glielo posai sul viso.
Lei rabbrividì al contatto con la superficie fredda ma sembrava comunque gradire
J:"Ti va di raccontarmi cos'è successo?"chiesi io titubante
B:"Jug..io ho ricordato..io ho ricordato!"disse piangendo. Non riuscivo a vederla così. Le accarezzai il braccio per consolarla
J:"Che ne dici se dormiamo un po' ora?"
B:"Sì, sono esausta"rispose lei con gli occhi bassi.
Arrivati in camera le lanciai la mia maglietta
J:"Tieni"le dissi. Lei mi guardò con sguardo interrogativo
J:"Che c'è? Non mi sembra tu abbia un pigiama qui"dissi io ridendo. Lei accennò un sorriso.
Uscii dalla stanza per permetterle di cambiarsi mentre mi diressi verso la credenza per recuperare dei biscotti.
J:"Posso entrare?"chiesi io ancora con i biscotti in mano
B:"Sì vieni"rispose lei. La mia maglietta le arrivava fino alle ginocchia. Era la mia preferita. Grigia con una 'S' nera al centro. Anche se era un po' grande su di lei stava una favola.
J:"Vuoi?"chiesi offrendole un biscotto
B:"Certo"rispose prendendolo e iniziando a mangiarlo avidamente. Io la guardai sorridendo poggiando le spalle allo stipite della porta.
Quando si accorse che la stavo guardando diventò tutta rossa
B:"Scusa. Non mangio da oggi a pranzo.."si giustificò la bionda. Cazzo è vero.
J:"Vuoi qualcos'altro? Che so una pizza? Dovrei averne una surgelata nel freezer"proposi io
B:"Ok. Se non sono di disturbo"
J:"Tu non sei mai di disturbo"le risposi. A quel punto mi sorrise. Quanto era bella quanto sorrideva.
Preparai la pizza per entrambi e ci sedemmo in sala. La 'cena' fu molto silenziosa e dopo una mezz'ora avevamo finito.
J:"Ok allora..io sono sul divano se hai bisogno"ma mentre mi voltavo mi afferrò per il braccio
B:"Ti prego resta"disse in un sussurro. A quelle parole annuii felice.
Mi stesi sul letto mettendomi nuovamente sotto le coperte e facendo sdraiare anche lei di fianco a me.
Si mise di schiena e io le circondai con un braccio la vita tenendola il più possibile vicina a me.
J:"Ti amo Betty Cooper"le sussurrai all'orecchio pensando dormisse
B:"Jughead Jones ti amo"disse in un sussurro. Lei si voltò sorridendo e io le diedi un bacio molto dolce.
Ci staccammo pian piano e ci addormentammo così.
Lei finalmente fra le mie braccia. Io con la consapevolezza che non l'avrei più persa.

-spazio autrice-
Eh, eh, eh, raga la Bughead è tornata più forte di prima.
Ci vediamo fra un po' con un nuovo capitolo
-EliNoRisoff

The missing girl||BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora