Oggi è sabato e si prospetta una gran serata. Abbiamo già parecchi tavoli prenotati e un gruppo che suonerà dal vivo. Ieri sera abbiamo fatto tardissimo dopo la serata karaoke e questa mattina ad una certa ora sono dovuta venire al locale per i fornitori e per sbrigare la parte amministrativa in ufficio.
-"Ragazzi, mi raccomando. Zero errori, serviamo tutti, siamo gentili e soddisfiamo a pieno la clientela. Veloci ed efficienti come al solito nel servizio e divertiamoci!" dico ad alta voce incoraggiando tutti e facendo il solito brindisi serale prima del servizio. Tutti indossiamo come al solito la maglietta o la canotta nera, per le donne, con il logo del locale sopra al jeans o a qualunque tipo di abbigliamento. Io per la serata ho deciso di indossare un jeans nero attillatissimo e sopra la canotta, mi sono raccolta i capelli con una coda alta lasciando qualche ciuffo davanti libero e mi sono truccata osando un po' di più con l'ombretto scuro.
I ragazzi del gruppo sono arrivati e si sono sistemati ad un lato del locale, nella parte libera che di solito lasciamo per ballare o per i gruppi appunto.
Le persone iniziano mano a mano ad arrivare e a sistemarsi nei tavoli prenotati e in quelli non prenotati ed iniziano ad arrivare anche le prime ordinazioni. Io sono l'addetta ai cocktails insieme al mio amico John, poi gli altri due barman,Daniel e Freddy, si occupano del resto e poi abbiamo cinque camerieri, tre maschi e due donne, che servono i tavoli. John si occupa dei primi cocktail mentre io aiuto gli altri ragazzi con le ordinazioni tra vari liquori e bevande visto che sono in sovraccarico.
Il gruppo inizia a suonare e l'atmosfera si riscalda subito, con gente che canta e balla vicino al gruppo che suona. Salto da una parte all'altra del bancone e riparando a qualche intoppo.
-"C'è Mert lì in fondo con gli amici" mi dice John all'orecchio indicando con il mento la direzione dov'è seduto l'attore turco. Non lo vedevo da quel giorno che sono tornata a Londra e alla presentazione del suo film quando l'ho appena intravisto prima che iniziasse il film e prima che venisse inghiottito dalla folla di giornalisti e fotografi a fine film. Era vestito con un completo scuro e una camicia nera sbottonata i primi bottoni ed era bello da far male. Finito il film sono scappata visto il delirio generale e sono tornata a casa a riposarmi.
Lancio un'occhiata in direzione dell'attore e lo vedo ridere insieme agli amici. Sta bevendo del wisky credo e i suoi amici della birra. Distolgo lo sguardo quando guarda per un attimo nella mia direzione e verso il cocktail appena fatto in un bicchiere che si va ad aggiungere agli altri bicchieri nel vassoio così da essere serviti.
-"Oh, ho appena visto. Cerchiamo di non infastidirlo" gli dico facendogli l'occhiolino. Lui sorride e mi rifà l'occhiolino continuando a fare cocktails.
-"Ehi Kayla! Corri a prendere il contreau in magazzino!" urlo alla cameriera vicino al bancone.
-"D'accordo!" mi risponde urlando e correndo verso il magazzino. Nel frattempo trito il ghiaccio e preparo la menta. Preparo altri cocktails e Kayla torna dopo un po' con le bottiglie in mano.
-"Sono le ultime!"urla avvisandomi.
-"Le ho ordinate. Arrivano domani!" le rispondo lanciando uno sguardo in direzione dell'attore che ride con gli amici e mi sta fissando. Torno con la testa a concentrarmi su quello che sto facendo ascoltando le ordinazioni dei clienti al bancone e a leggere le ordinazioni scritte che arrivano. C'è un grande via vai e la musica a palla questa sera inizia a farmi venire il mal di testa.
A metà serata vado a fare una pausa, uscendo dal lato del giardinetto per fumatori e mi siedo un attimo ad un tavolino. Stranamente non c'è nessuno a fumare e mi godo per un attimo il silenzio, la pace e respiro l'aria mentre in sottofondo sento i ragazzi suonare e cantare. Guardo il cielo scuro e grigio per lo smog e sospiro mentre sento la porta aprirsi alle mie spalle, ma non mi interessa chi è perché mi sto godendo un attimo di relax.
-"Stai scappando dalla folla?" dice una voce profonda alle mie spalle. Una voce che conosco molto bene. Sorrido e poi mi giro a fissare quell'uomo bellissimo che poi è accanto a me in piedi, un uomo stupendo con addosso solo un paio di jeans chiari e una maglietta nera.
-"Come potrei dire di lei" dico sorridendo. L'attore sorride e mi fa l'occhiolino facendomi aumentare il battito cardiaco.
-"Diciamo che sono uscito per fumare e per far compagnia ad una bellissima ragazza" dice con quella voce sensuale. Scuoto la testa ridendo.
-"Ah ah, signor Mert ci sta provando?" dico scherzando. Lui sorride e si siede vicino a me.
-"Forse.... Chi lo sa..." dice enigmatico fissandomi e facendomi diventare rossa in viso. Mi schiarisco la voce e prendo un bel respiro mentre mi alzo.
-"Torno a lavorare" dico imbarazzata.
-"Va bene" dice continuando a fissarmi con quegli occhi scuri.
Rientro nel locale andando di corsa dietro al bancone e do la pausa a ciascuno dei miei dipendenti a turno.
Quasi a fine serata, quando il gruppo smette di suonare e c'è poca gente, inizio a lavare bicchieri e a pulire il bar, inizio a lavare la macchina del caffè.
-"Ottima serata amica" mi dice John che è vicino a me appoggiato al bancone. La musica suona in sottofondo e il chiacchiericcio della gente quasi mi rilassa.
-"Si, è stata una serata magnifica, tranne per il mal di testa" dico scocciata.
-"Ancora non prendi nulla?" mi chiede John.
-"Non ho avuto tempo" dico lavando bene la pezza sotto l'acqua corrente.
-"Potrei avere un altro wisky?" chiede quella voce profonda alle mie spalle. Mi giro e lo fisso. Prendo il bicchiere vuoto tra le sue mani e ne prendo uno pulito poggiandolo davanti a lui. Prendo una bottiglia pregiata tra i vari wisky che abbiamo e glielo verso nel bicchiere sentendomi i suoi occhi addosso.
-"Beh sono arrivati i panini di là. Vai a mangiare e prenditi qualcosa" mi dice John.
-"Si, ora vado. Finisco la macchina del caffè e vado" gli rispondo tappando la bottiglia del wisky e guardando l'attore turco che mi sta guardando interrogativo.
-"Prego" dico indicando il bicchiere e mettendo apposto la bottiglia sulla mensola dietro di me. Mi giro e lo trovo ancora a fissarmi interrogativo e scuote la testa come a chiedermi cos'è successo. Alzo le spalle e sorrido.
-"Però sei bianca come un lenzuolo" continua John.
-"E sarà la stanchezza e il poco sonno. Ora vado in ufficio, tranquillo" rassicuro il mio collega. Mert Sergin continua a rimanere al bancone e a guardare il nostro siparietto e io continuo con la pulizia della macchina del caffè fin quando non finisco e lavo gli attrezzi.
-"John!" urlo ma non lo vedo.
-"Ehi, Daniel. Io vado in ufficio!" dico ad alta voce verso il barman che sta un po' distante. Il ragazzo alza il pollice mentre sta servendo un signore al bancone. Fisso l'attore davanti a me e sorrido.
-"Buona serata e buon proseguimento" gli dico poggiando lo strofinaccio con cui mi sono asciugata le mani.
-"Grazie. Buonanotte" dice con quella voce profonda da provocarmi un terremoto dentro. Mi allontano entrando nel retro del bar attraverso la porta che è dietro il bancone ed entro in una piccola cucina, prendo un panino e passo dal magazzino per poi uscire, camminare lungo il corridoio ed entrare nel mio ufficio chiudendomi dentro. Mi siedo sul divanetto e poggio il panino sul tavolinetto in vetro davanti a me e mi massaggio le tempie. Faccio un bel respiro e prendo il panino per poi scartarlo ed iniziare a mangiarlo. Il telefono sulla scrivania suona e rispondo. È Freddy dalla sala che mi chiama.
-"Boss?"
-"Dimmi" dico scocciata.
-"C'è un problema con una lavastoviglie. Si è bloccata" dice in panico. Alzo gli occhi al cielo e sospiro.
-"E John dov'è?" chiedo irritata.
-"Sta parlando al tavolo con un cliente" dice scocciato.
-"Arrivo" dico prima di riattaccare. Prendo una compressa di antidolorifico ed esco dal mio ufficio per tornare in sala a vedere cosa diavolo è successo. Vado vicino a Freddy e mi piego a vedere cos'è successo. Lavastoviglie morta, non da segni di vita. Sbuffo e premo il pulsante di accensione per spegnerla e poi riaccenderla, ma nulla.
-"Ci sono i bicchieri dentro?" chiedo irritata.
-"Si e non solo" risponde scocciato.
-"Va bene. Domattina chiamo il tecnico" dico sospirando e spegnendola. Dopo cinque anni, da quando ho aperto, ha deciso di smettere di funzionare. Per fortuna che abbiamo altre due lavastoviglie. Alzo gli occhi in cerca di John e lo vedo a chiacchierare al tavolo dell'attore. John è di spalle e non può vedermi. Sbuffo ed esco da dietro il bancone avvicinandomi al tavolo.
-"Salve ragazzi!" li saluto e poi poggio una mano sul braccio del mio collega che mi guarda strano.
-"Stai bene? Ti devo portare in ospedale?" chiede preoccupato. Scoppio a ridere.
-"Esagerato. No, andrà meglio. Io vado a casa. Controlla il tutto come al solito e chiudi bene. Abbiamo una lavastoviglie fuori uso e domani mattina presto devo venire qui" gli dico a bassa voce.
-"Ok boss. Ce la fai a tornare a casa?" chiede preoccupato.
-"Si, John. Si" dico spazientita. Gli mollo una pacca sulla spalla e sorrido ai clienti.
-"Buona serata" saluto il tavolo.
-"Ferma, ferma" mi blocca John per un braccio.
-"Che c'è adesso?" chiedo spazientita.
-"Ho dovuto spostare la tua macchina prima" mi avvisa.
-"E...?" chiedo irritata.
-"È nella stradina laterale" dice scusandosi con lo sguardo. Lo sa quanto odio la stradina laterale del locale che è tutta buia. Di solito la parcheggio sempre nel retro del locale dove ci sono anche i parcheggi per i clienti.
-"Ti odio" dico prendendo le chiavi della mia macchina dalle sue mani. Mi avvio verso il mio ufficio spegnendo tutto e chiudendolo a chiave per poi andarmene via salutando lo staff. Guardo l'orario e vedo che sono quasi le quattro. Di solito per tornare a casa ci metto una mezz'oretta con il traffico, visto che non è tanto lontana dal locale.
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MAI DIRE MAI...
RomanceMai dire mai nella propria vita..... È questo il motto che si ripete sempre Mert Sergin, attore turco di fama mondiale che vive nella bellissima Londra tra un film ed un altro e tra le varie feste, mantenendo sempre la sua privacy e conducendo una v...