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ROMA

La mia brevissima storia con Mert Sergin è terminata ancora prima di iniziare. Sono ancora stravolta da  tutto ciò che accaduto e ho l'anima ed il cuore ridotti a brandelli.
La mia permanenza nella città Eterna sta quasi per terminare. Mi sono data ai corsi da barman e ho visitato ogni angolo di questa città antica e meravigliosa, con tanta storia. Ho conosciuto tante persone e sono uscita anche con persone conosciute durante i corsi, gruppi di persone interessanti con dei bellissimi locali a Roma, Milano, Rimini, Torino, Belfast, Berlino di cui ho potuto scoprire tramite foto e ricerche su internet.
Mert Sergin è ad Istanbul a girare la nuova serie e ho visto alcune foto scattate da alcuni fan durante le riprese ed altre fuori nei locali in compagnia del suo amico e manager Omar e della collega turca Yasemin Chanoglu. Da come ho potuto vedere dagli scatti, sono molto affiatati e vanno molto d'accordo.
Sbuffo mentre bevo l'ultimo sorso di rum e sono seduta al bancone del bar dell'hotel in cui alloggio e penso al mio locale che nonostante la mia lontananza sta facendo il pienone di gente e va a gonfie vele grazie al mio vice e amico John, a cui ho raccontato la mia triste storia con l'attore, di cui lui aveva capito tutto fin dal primo sguardo e tifava per noi.
-"Ehi John" lo saluto rispondendo alla sua chiamata.
-"Ehi ragazza! Non ancora ti sei ripresa?" chiede allegro mentre sento la musica in sottofondo. Oggi hanno una serata tranquilla, da pianobar.
-"Lasciamo perdere. Come procede da voi?" chiedo sviando il discorso.
-"Tutto tranquillo boss, puoi stare serena. Senti, non voglio farti incazzare, ma mi ha telefonato Mert. Voleva sapere come stavi" dice serio. Sbuffo innervosita. Quando si sono scambiati i numeri quei due?!
-" E tu cosa gli hai risposto?" chiedo irritata.
-"Che eri a Roma e che non ti vedo" dice ridendo. Alzo gli occhi al cielo.
-"Ottimo. E ti ha detto altro?" chiedo curiosa con un peso al petto.
-"Non ha chiesto altro" dice serio. Sospiro annientata dal dolore e chiedo al barista un altro giro di rum.
-"Ho capito..." dico a fatica facendo uscire la voce dal blocco che mi sta opprimendo il torace.
-"Però la colpa è stata tua tesoro e continuerò a ripetertelo all'infinito e non ti arrabbiare. Lui nonostante tutto voleva una storia con te. Ti ha scelta. Ti voleva nella sua vita. Sei tu che sei scappata" mi rimprovera il mio amico. Mi mordo le labbra nervosa e bevo un sorso del liquido ambrato nel mio bicchiere.
-"Sai come la penso a riguardo" sussurro con la vista appannata dalle lacrime.
-"Si lo so come la pensi e la pensi male. Mi dispiace dirtelo, ma hai torto marcio amica mia. Ho provato a trovare una ragione per darti ragione, ma non l'ho trovata. Comunque.....hai sempre il mio appoggio Ava, nonostante tutto" dice sospirando alla fine e facendo sbuffare me. Poi vedo una mano abbronzata davanti a me spostare il mio bicchiere del rum e mi giro per vedere la fine che fa il mio bicchiere. Mert Sergin è accanto a me, serio, che mi fissa con i suoi occhi neri, nel suo completo blu scuro e una camicia bianca e beve dal mio bicchiere. John mi chiama dal telefono ma io sono imbambolata a fissare l'attore davanti a me che poi poggia il bicchiere con una faccia disgustata mentre lo guarda.
-"Tu lo sapevi" dico a John alterata.
-"Cosa? Che hai torto? Te l'ho appena finito di dire..." dice ma lo blocco.
-"Fermo. Non sto dicendo questo. Tu lo sapevi che veniva qui a Roma" gli dico irritata. Scoppia a ridere.
-"Ahhhhhh quello. Certo che si. Dovevo pur fare qualcosa. Gli ho dato anche il tuo numero di telefono se vuoi saperlo" dice sfidandomi.
-"Ahhh grazie. Sei davvero un amico così. Credo di licenziarti appena torno" dico arrabbiata e chiudendo il telefono. Tanto lo sa che non lo licenzierei mai visto che è la mia salvezza al locale. Fisso di nuovo Mert che è seduto sullo sgabello accanto al mio e beve il suo solito whisky e mi fissa a sua volta.
-"Non stai bevendo whisky..." dice serio non distogliendo lo sguardo dal mio.
-"Come ben sai il bicchiere del whisky è diverso da quello del rum" dico in modo professionale.
-"Che ci fai qui?" chiedo subito tesa.
-"Sono venuto a trovare la mia ragazza che in questo momento mi odia tanto e non mi vuole nella sua vita" dice serio e convinto. Sbuffo per l'assurdità che ha appena detto. La sua ragazza....certo.
-"Serio. Che ci fai a Roma?" chiedo spazientita e stanca.
-"Te l'ho appena detto. Sono venuto dalla mia ragazza che non mi vuole e ho due giorni liberi" dice serio bevendo poi un sorso del suo whisky. Lo fisso con la mascella tesa che a momenti me la spacco e poi bevo un sorso del mio rum.
-"Mert....per favore..." dico senza forze con il cuore che batte come un forsennato e la mia anima che torna ad essere viva dopo un po' di tempo.
-"Sono serio Ava. Lo sono sempre stato. Sono qui perché voglio essere con te, perché ti voglio nella mia vita e non ho la forza e la voglia di lasciarti andare. Tu sei parte di me fin dalla prima volta che ti ho vista. Più scappi e più ti seguirò, sappilo" dice serio fissandomi con le sue perle nere incatenandomi alla sua anima. Faccio un profondo respiro visto che sono a corto d'ossigeno e le mie narici inalano il suo buon profumo costoso.
-"Mert...io..." dico con difficoltà ma poi mi blocco vedendo un fotografo alle sue spalle in lontananza. Forse ho gli occhi sgranati e non so quale espressione ho perché Mert mi guarda preoccupato e poi si gira.
-"Maledetti fotografi" dice irritato per poi bere di colpo tutto il whisky e lasciare una banconota da cento euro sul bancone.
-"Vai in camera tua e aspettami là" dice serio. Annuisco paralizzata dalla paura del gossip, scendo dallo sgabello e vado svelta verso l'ascensore che mi condurrà al piano della mia camera. Entro nella mia camera e cammino avanti e indietro per tutta la piccola stanza pensando e ripensando alla situazione assurda. Sento il telefono suonare nella mia borsa e lo prendo. Numero sconosciuto.
-"Pronto?" rispondo tesa.
-"Sono io. A che piano sei e che stanza?" chiede Mert serio con la sua voce profonda. Al telefono è ancora più sexy.
-"Terzo piano, quattrocento dieci" dico  chiudendo la chiamata. Continuo ancora a camminare avanti e indietro agitata fin quando non sento bussare alla porta. Faccio un bel respiro profondo e vado ad aprire la porta ritrovandomi l'attore turco in tutta la sua bellezza, con il suo metro e ottanta sette, gli occhi neri, la barba folta e nera e il completo blu addosso che gli dona parecchio. Mi reggo alla porta per non svenire davanti a tanta bellezza mentre le gambe mi tremano come foglie al vento insieme alle mani. Mert continua a fissarmi con il suo sguardo profondo e avanza verso di me accorciando le distanze e baciandomi poi con irruenza prendendo il mio viso tra le sue mani grandi e calde. Si stacca solo un attimo per chiudere la porta con un piede e poi sbattermi contro la parete per baciarmi di nuovo con un lento ed erotico bacio dove le nostre anime si fondono di nuovo e sento di nuovo di poter galleggiare sopra la terra. Sento la tensione al petto sciogliersi insieme al dolore ed il cuore battere come una furia mentre le nostre lingue si intrecciano in una lenta danza di passione, dove i nostri sapori si mescolano. Mert si stacca per fissarmi mentre sento il viso andare a fuoco e sento sciogliermi attaccata al suo corpo.
-"Vieni a vivere con me" dice serio. Sgrano gli occhi e poi rido nervosa per l'assurdità.
-"Non posso..." dico nervosa. Mi accarezza il viso con i pollici mentre mi scruta gli occhi con i suoi occhi neri ipnotici.
-"Perché non puoi? Io sono serio. Viviamo insieme. Basta scappare, vivere così" dice serio. Sospiro perché lui non vede l'ovvietà.
-"Mert, tu vivi tra Istanbul e Londra. Ora come ora starai fisso ad Istanbul, come faremo? Io vivo a Londra e ho un locale" dico quello che per me è l'ovvietà.
-"Tesoro mio, io intendo stare con te e vivere con te sia a Londra che ad Istanbul. Ti voglio sempre al mio fianco. Lo so che hai un locale ma come ti ho già detto in precedenza, ci sono anche altre persone a cui puoi delegare e John mi sembra proprio un bravo dipendente e amico" dice serio. Io lo fisso incapace di parlare. Ha fatto tutto lui.
-"Mert....tu la fai facile. Per me non è così. Io ho la mia vita, la mia routine, non ho praticamente una vita, se non quella lavorativa. Tu sei famoso e io sono solo una ragazza normale. Ti stancherai presto di me" dico seria. Mert cambia espressione e ora lo vedo davvero incazzato. Si stacca e mette le mani sui fianchi.
-"Ancora con questa storia delle differenze? Ancora non mi credi quando ti dico che io sono uguale a te e a tutte le altre persone? Come cavolo devo fare a fartelo capire? Io non potrò mai stancarmi della donna che ho scelto nella mia vita, che voglio nella mia vita, della donna che rincorrerò sempre ogni volta che scapperà, della donna che consolerò quando sarà triste. Perché sono volato da te? Se ero un'altra persona famosa, fidati che me ne sarei sbattuto di lasciare le riprese e volare fin qui per stare due giorni con te" dice con rabbia. Mi stacco dal muro e mi avvicino, prendendogli il viso tra le mani sentendo la sua morbida barba a contatto con la mia pelle, e mi alzo sulle punte per poterlo baciare prima sulla punta del naso e poi poggiare le mie labbra sulle sue. Inizio a baciarlo piano con tenerezza fin quando il bacio si trasforma in burrascoso e passionale e finiamo per ritrovarci nudi sul letto a fare l'amore lentamente.

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