-"Ehi John! Prendila!" dico lanciandogli la bottiglia di sciroppo alla fragola e ridendo. Ogni tanto ci divertiamo a passarci le cose lanciandocele e divertendo anche i clienti mentre prepariamo da bere.
Oggi è un giorno qualunque in mezzo alla settimana ed è una serata tranquilla con musica di sottofondo ma ad alto volume.
-"Pazza insensata!" mi urla ridendo e prendendo al volo la bottiglia. Rido e mi muovo a ritmo di musica. Tengo la mente occupata con il lavoro per non pensare ad altro, tipo all'attore turco che è in giro chissà dove ancora a sponsorizzare il film e non si fa vedere da circa due mesi. Ho letto sulle riviste di gossip che è ancora in giro per i cinema e che è tornato in Turchia per qualche giorno per incontrarsi con la produzione e il regista per la serie tv che deve girare.
-"John! Passami il martini bianco!" urlo e ovviamente mi lancia la bottiglia che prendo al volo. Oggi indosso una canotta rossa, tema natalizio visto che ci troviamo a dicembre, e una minigonna nera e degli stivaletti bassi neri e comodi.
-"È tornato qualcuno a quanto pare..." viene a dirmelo all'orecchio ma ignoro quello che mi dice perché sto facendo parecchi cocktails per una tavolata e non posso alzare lo sguardo.
-"Buonasera" saluta una voce profonda che riconoscerei tra mille altre voci. Mi blocco un attimo ma non alzo lo sguardo perché sto misurando i quantitativi di alcolici.
-"Buonasera" dico con tono indifferente continuando a fare quello che sto facendo.
-"Buonasera" saluta il suo amico Omar, che riconosco anche la sua voce.
-"Ciao Omar" lo saluto senza mai alzare gli occhi da quello che sto facendo.
-"Daniel! Un wisky e un rum!" urlo l'ordinazione sapendo cosa prendono entrambi. Finisco il tutto e poggio i bicchieri in un vassoio facendo segno ad un cameriere che sono pronti e lancio per un attimo lo sguardo a Mert che è ancora più bello di quando l'ho visto l'ultima volta e mi sta fissando. Li ignoro di proposito e continuo a fare le bevande per la tavolata.
-"Ehi Freddy! Lavami lo shacker per favore!" urlo lanciandoglielo e che prende al volo. Faccio cenno a Kayla che può venire a prendersi gli ultimi bicchieri del tavolo e gli passo il vassoio. Mert e Omar stanno parlando con John e ho finalmente il tempo di alzare la testa dal bancone e controllare il locale.
-"Ah dovete chiedere alla boss" sento dire John ai due turchi. Lo fisso per un attimo prima di andare da Daniel a prendere lo shacker pulito. Torno vicino a John e poggio un braccio sulla sua spalla fissando i due davanti a me. Mert mi fissa con uno sguardo serio, come a trapassarmi l'anima e poi guardo Omar che mi fissa e sorride.
-"Chiedevano della serata karaoke" risponde John al mio sguardo interrogativo.
-"Molto probabilmente settimana prossima, in mezzo alla settimana" dico prendendo l'ordinazione dalle mani di Kayla.
-"Ma tu non parti settimana prossima?" chiede John confuso. Infatti ho la partenza per l'Italia per la settimana prossima e dovrei tornare qualche giorno prima di Natale. Ho abbinato la vacanza ad alcuni corsi da barman che si faranno a Roma.
-"Certo. Poi organizziamo il programma" dico iniziando a preparare le bevande per un tavolo.
-"Bene ragazzi. Comunque si farà a prescindere dalla presenza della boss" dice allegro John. Lo fisso e scuoto la testa ridendo. Fisso per un attimo Mert che mi fissa ancora serio con i suoi occhi scuri facendomi sentire in soggezione. Mi schiarisco la gola e faccio segno a Kayla di venire a prendere le bevande pronte.
-"Ciao Ava! Che fai dopo lavoro?" domanda Anthony, di nuovo, presenza fissa ultimamente. È tornato alla riscossa e non si arrende. Mert lo fissa malissimo e poi fissa me.
-"Anthony la risposta è sempre la stessa" dico irritata.
-"Peccato. Ti trovo in gran forma" dice facendomi l'occhiolino. Vedo Mert stringere il bicchiere del whisky e poi muovere il collo da una parte all'altra. È parecchio infastidito.
-"Il cavarti gli occhi vale anche per te" rispondo ancora di più irritata.
-"Un mojito" dice passandomi lo scontrino. Lo strappo e prendo il bicchiere mentre lo guardo storto e guardo ogni tanto Mert che è rigido e serio, fin troppo e Omar che sghignazza divertito.
-"Anthony, serio. Ci provi ancora con Ava? Ancora non ti metti l'anima in pace? Magari fatti due domande se non ci sta alle tue stronzate. Forse è impegnata o pensa a qualcun altro" dice John a quello sfigato. Inizio a tossire perché la saliva mi va di traverso dopo quello che sento. Prendo subito la mia bottiglietta dell'acqua e bevo. Guardo John con occhi sgranati e poi guardo un attimo Mert che sorride mentre mi fissa e poi mi fa l'occhiolino. Finisco di fare il cocktail ad Anthony e poi mi allontano per andare a lavare un po' di bicchieri lasciando John all'intrattenimento.
-"Ava, c'è Andrew al telefono" mi dice Freddy con il telefono del locale in mano. Andrew è uno dei miei fornitori.
-"Ciao Andrew" dico poggiando il telefono sull'orecchio e reggendolo con la spalla mentre mi asciugo le mani per poi prenderlo in mano.
-"Che ti serve per domani? Passo a scaricare verso le due del pomeriggio" mi dice.
-"Andrew aspetta che controllo" dico andando vicino John e abbassandomi a controllare i frigoriferi.
-"Tesoro, forse è meglio se non ti abbassi" dice John alzandomi per le braccia e facendomi l'occhiolino.
-"Allora tieni, parla tu con Andrew e fai l'ordine" dico scocciata mollandogli il telefono in mano. John alza gli occhi al cielo e poi pensa lui al fornitore. Io vado di nuovo a lavare un po' di bicchieri in modo da non lasciare un mucchio di lavoro per quando finiremo. Carico e scarico la lavastoviglie e metto i bicchieri apposto mentre la serata trascorre tranquilla. Torno poi vicino a Mert e Omar e mi fermo a parlare con loro in un momento di pausa.
-"Allora che ci dici Ava?" domanda Omar. Mert mi fissa come solo lui sa fissare e mi fissa più volte il corpo e si sofferma sulle gambe lasciate nude dalla minigonna nera che indosso.
-"Solita vita Omar. Niente di più, niente di meno. Voi?" chiedo curiosa.
-"In giro per promozioni, eventi e siamo stati un po' di giorni ad Istanbul" dice tranquillo.
-"Il solito quindi.." dico pulendo l'acciaio del bancone sporco.
-"Come mai parti?" chiede curioso Omar. Mert non parla, rimane solo zitto a fissare il teatrino.
-"Un po' per vacanza e un po' per lavoro" dico rimanendo sul vago.
-"E dove vai di bello?" chiede interessato.
-"Roma" dico sorridendo. Vengo chiamata da Kayla che mi dice di andare al tavolo grande dove stanno festeggiando l'addio al celibato.
-"Ma devi proprio?" mi chiede John serio.
-"Il lavoro è anche questo. Brindare insieme al futuro sposo e amici" dico scocciata alzando le mani. Prendo la bottiglia di spumante ed esco dal bancone andando dalla parte opposta del locale al grande tavolo dei festeggiamenti. Kayla poggia i flût sul tavolo e io passo la bottiglia di spumante al futuro sposo che inizia subito a scartare e che stappa subito urlando insieme ai suoi amici. Uno di loro in piedi e vicino a me mi avvolge un braccio intorno al corpo mentre il futuro sposo ci passa i bicchieri pieni ed eleviamo un coro di festeggiamento al brindisi. Sono ragazzi che conosco e che frequentano il mio locale da quando ho aperto. Mi ritrovo John accanto che sposta il braccio del tizio e mi trascina via avvolgendo il mio corpo con il suo braccio.
-"Ringraziami che ti ho salvata" dice ridendo.
-"Ooohhh grazie mio super eroe" lo elogio con enfasi ridendo mentre torniamo entrambi dietro al bancone e vicino a Mert che è scuro in volto e Omar che fissa prima lui e poi me.
-"Fai poco la spiritosa. Stasera ti sei messa questa minigonna che sta facendo girare un bel po' di teste" brontola il mio collega sbuffando. Scoppio a ridere e scuoto la testa.
-"Quanto sei tragico stasera. Tanto lo sai che sono capace di spezzare un braccio se poco poco vanno oltre" dico l'ovvietà per me e lo sa anche lui che lo potrei fare.
-"Senti, sono quasi le due. Perché non te ne vai a casa a riposare? Chiudiamo noi qua" dice facendomi l'occhiolino. Lo guardo stranito e non capisco come mai ha detto una cosa del genere.
-"John stai bene stasera?" dico ridendo. Lui sorride e guarda prima Mert e poi me.
-"Vai a casa, ti dico. Ascoltami. Stai tranquilla. Vatti a riposare" dice bello convinto. Lo guardo confusa ma non obietto più.
-"E va bene. Ci vediamo domani. Buonanotte" dico salutando i presenti e guardando Mert che mi fissa e mi fa l'occhiolino mandandomi a fuoco. Mi schiarisco la gola e saluto gli altri ragazzi al bancone e poi vado in ufficio a prendere il cappotto ed uscire chiudendo a chiave. Esco dal locale e raggiungo la mia macchina dove mi sta aspettando Mert con le mani in tasca alla giacca e mi fissa quando sono vicina a lui.
-"Andiamo?" mi dice dolcemente mentre mi guarda.
-"Dove?" chiedo curiosa. Alza le spalle.
-"Dammi le chiavi della macchina. Poi vediamo" dice allungando la mano verso di me. Sorrido e gli do le chiavi in mano, toccando la sua mano grande e calda. Apre la macchina ed entriamo. Sistema il sedile e la accende studiando per bene il quadro, passando le mani sul volante e squadrando bene tutto l'interno. Sembra un bambino con un giocattolo nuovo tra le mani.
-"Stupenda" dice ammirando la mia automobile. Mi fa strano a vederlo in macchina mia e soprattutto mi fa strano a stare al lato passeggero.
-"Si, è davvero stupenda. Me ne sono innamorata appena l'ho vista" dico guardandolo. Mert mi fissa e allunga una mano per prendere la mia mano e portarsela alla bocca e baciarmi il dorso. Sentendo la sua barba e le sue labbra il mio corpo è percorso da brividi di piacere.
Usciamo dal parcheggio e ci immettiamo in strada andando un po' in giro così, senza alcuna meta fino a ritrovarci a casa sua e sotto il suo palazzo alle tre del mattino. Apre il cancello ed entriamo, parcheggiando la mia macchina vicino alla sua. Scendiamo e ci avviamo verso l'ingresso del palazzo, per poi entrare e prendere l'ascensore che ci porta fino al suo piano dove si trova l'appartamento. Entriamo nel suo caldo appartamento e seguo Mert verso il soggiorno che si toglie la giacca rimanendo in jeans e maglione di lana nero a collo alto. Mi sbottono il cappotto e lo poggio su un lato del gigantesco divano insieme alla mia borsa. Mert si avvicina prendendomi tra le braccia e abbracciandomi forte. Lo abbraccio a mia volta e respiro il suo profumo sul petto mentre mi bacia la testa. Mi sento al caldo, ancora più piccola a protetta tra le sue braccia muscolose. Sospiro felice e chiudo gli occhi.
-"Stasera mi hai fatto morire tremila volte e ho rischiato di picchiare qualcuno. Non so quale santo mi abbia trattenuto" dice sospirando e facendomi ridacchiare.
-"Siamo gelosi per caso?" lo prendo in giro.
-"Guarda come sei vestita. Dimmelo tu" dice irritato allontanandosi un po' per poi fissarmi negli occhi.
-"Normale abbigliamento. Siete voi uomini che siete maliziosi" dico ridendo. Mert mi fissa serio e poi mi bacia in modo irruento schiantando la sua bocca morbida sulla mia in modo rude facendomi sentire la sua barba e le nostre lingue si incontrano per un duello selvaggio mentre spinge il mio corpo verso il suo. Mi fa camminare all'indietro e mi sbatte contro il muro baciandomi il collo mentre ha le mani sui miei fianchi e io gli alzo la maglia cercando di sfilarla e poi mi aiuta lui a togliersela rimanendo a petto nudo, abbronzato e con il tribale tatuato sul braccio destro. Mi stacca dal muro per proseguire la camminata all'indietro lungo il piccolo corridoio ed essere sbattuta di nuovo contro il muro e questa volta vola la mia canotta rossa, rimanendo così solo in reggiseno. Mert mi fissa e poi fissa il mio seno avvolto da un reggiseno rosso di pizzo. Fa un respiro profondo e poi mi prende in braccio portandomi dritta in camera dove ci spogliamo lentamente ed esploriamo con delicatezza i nostri corpi tra un bacio passionale e l'altro fino a buttarci nel letto e fare l'amore per ore fino al mattino quando crolliamo esausti.
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MAI DIRE MAI...
RomanceMai dire mai nella propria vita..... È questo il motto che si ripete sempre Mert Sergin, attore turco di fama mondiale che vive nella bellissima Londra tra un film ed un altro e tra le varie feste, mantenendo sempre la sua privacy e conducendo una v...