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Si stava avvicinando la fine di marzo quando mi sono trasferita con i miei genitori a Sendai, nella Prefettura di Miyagi.
Di lì a poco avrei iniziato a frequentare l'ultimo anno di liceo presso l'Accademia Shiratorizawa, ovviamente superando un test di ingresso davvero difficoltoso.. ancora non mi capacito di come una ciucca come me sia riuscita a passarlo; saranno stati gli spiriti celesti.
Stavo sistemando le ultime cose nella mia nuova stanza; era davvero grande, ci sarebbe stato benissimo un letto matrimoniale ma mi accontentavo di una piazza e mezzo, d'altronde ero sola in quella stanza, c'era anche una bella porta-finestra che mi permetteva di uscire su di un largo terrazzo tutto per me (ci avrei messo sicuramente uno sdraio a tempo debito per poter riprendere la mia tintarella estiva), ma la cosa che più amavo era la cabina armadio.. non ne avevo mai avuta una, in fin dei conti non sono neanche una grande fan della moda da aver tanti vestiti con cui poter riempire una stanza a differenza di mia sorella maggiore Miki (secondo me tiene pure un commesso di Zara nel cassetto), peró il semplice fatto di averla mi elettrizzava parecchio.. sicuramente avrei dedicato uno scaffale a tutti i miei vinili e al mio basso.
Dopo aver finalmente svuotato completamente tutte le scatole decisi di scendere al piano di sotto per vedere se ci fosse bisogno di aiuto, infatti non feci in tempo a mettere piede fuori dalla porta che sentii subito la voce di mia madre chiamarmi : <Lyaaaaa!>.
Avvolte quando urla il mio nome mi entra proprio nei timpani, dovrebbe abbassare un po' i decibell altrimenti rischia di spaccarmi il mio impianto uditivo.
Scesi le scale a parete e mi affacciai alla sala grande, che comunicava con una bellissima cucina in stile americano grazie ad un open-space, e vidi mia madre in bilico su una scala che cercava di sistemare tutte le sue porcellane nel ripiano più alto di un mobile interamente fatto di vetro.
Mamma :<Lya, tesoro, mi passeresti le ultime porcellane? E dopo anche il servizio di bicchieri in cristallo>
Lya :< Si, certo.. Non credi sia un po' pericoloso mettere queste cose così in alto? Insomma, se un giorno poi dovessero servirti.. anche se io non userei mai questi servizi osceni..>
Mamma :< Heiii! Questi servizi osceni sono regali di nozze miei e di tuo padre.. al tempo erano molto di moda e anche molto costosi!> disse con un tono quasi altezzoso.
Lya :< Sisi va bene, come ti pare.. a proposito papà dov'é?> chiesi guardandomi attorno, non lo vedevo da un paio d'ore ormai.
Mamma :< Oh.. ha detto che doveva andare a ritirare un ultimo mobile per finire di arredare la casa..> disse vaga, alché mi insospettii un po' ma cercai di non darci troppo peso.
Lya :< Vabene mamma, qui abbiamo finito, non c'é altro da passarti, quindi se tu sei d'accordo andrei a farmi un giro giusto per vedere dove si trova la mia scuola. Non vorrei fare tardi proprio il primo giorno perché mi sono persa..> affermai un po' sbigottita.
Mamma :< Vabene tesoro vai pure, ma fai attenzione e non fare tardi. Ah e già che ti fai una passeggiata.. perché non ti schiarisci un po' le idee e non pensi a cosa vorresti fare finito questo ultimo anno?.. ci sarà qualche facoltà universitaria alla quale sei interessata..>.
Raggelai un po' a quelle parole, e mi sentii lo sguardo pesante di mia madre che mi puntava la schiena, ci sentivo sopra un macigno, ma cercai di liquidarla dicendole di non preoccuparsi e che ci stavo pensando su..

PESSIMA BUGIARDA.

Presi il mio cellulare con annesse cuffie e le infilai delicatamente nelle orecchie, agguantai le chiavi di casa e uscì di corsa come un treno per evitarmi una lavata di capo per il modo sbrigativo in cui avevo risposto a mia madre.
Acessi la musica al massimo volume e partí subito "Popular Monster" dei Falling in Reverse, non potei trattenermi dal canticchiare mentre mi incamminavo nella strada che mi avrebbe condotta alla Shiratorizawa, tanto era vuota in quel momento quindi non sarebbe neanche stato imbarazzante se avessi cantato come una scema in mezzo alla strada..
Finalmente riuscii a giungere dinanzi al cancello di questa famosa Accademia e potei notare che era davvero.. grande, così grande da avere dei cartelli con la segnaletica per indicare le varie zone e.. bella.. aveva un aspetto moderno e lussuoso, sembrava nuova! Tutti questi complimenti per una scuola non sono proprio da me.. mi sa che c'era dell'allucinogeno nel pranzo di oggi.
Ero proprio in mezzo al cancello di ingresso quando improvvisamente mi sentii afferrare per una spalla. L'istinto mi disse di difendermi e quindi (grazie papà per le lezioni di autodifesa) con uno scatto afferrai il braccio dello sconosciuto e glielo rigirai dietro la schiena tirando un po' e facendolo gemere dal dolore, dopodiché gli tirai un calcio all'attaccatura posteriore del ginocchio in modo da farlo cadere a terra.
Così il povero disgraziato si ritrovò al tappeto con una me allarmata a cavalcioni sulla sua schiena, con un braccio gli tenevo il suo tirandolo e con la mano libera gli tenevo la faccia spiaccicata sull'asfalto. Lo avevo atterrato a dovere.
Scossi la testa per riuscire a sfilarmi una cuffietta senza però mollare la presa sul malvivente.
Lya :< Hai beccato la ragazza sbagliata> dissi seria.
... :< Credo ci sia stato un grande fraintendimento, avevi le cuffie e non riuscivi a sentire il clacson del pullman che doveva entrare dal cancello.. tu eri in mezzo> disse il ragazzo con voce apparentemente pacata.
Clacson? Pullman? Girai lentamente la testa alle mie spalle e non potei fare altro che sprofondare nel girone della vergogna.. riuscivo a vedere l'autista nero di collera che imprecava tra i denti e in piú fuori dal veicolo c'era un intera squadra di ragazzi che mi guardava, chi divertito, chi impassibile, chi con scherno.
La mia faccia prese fuoco in due secondi, mi alzai di scatto e chiesi perdono a tutti per l'enorme figura di merda che avevo appena fatto. Brava Lya davvero complimenti, meriti un applauso. Mi girai di nuovo e nel più completo imbarazzo tesi una mano al ragazzo che stava ancora seduto per terra, accettó il mio invito e si alzò, gli chiesi umilmente scusa chinando un poco la testa.
Rialzai lo sguardo e rimasi imbambolata come una scema.. nella foga del momento non avevo fatto caso all'aspetto del ragazzo e.. quegli occhi.. mi entrarono subito nel cervello, scavarono completamente le iridi dei miei smeraldi, ero paralizzata.
Nonostante il mio metro e 70 mi sovrastava alla grande in altezza, e aveva un colore di capelli assai buffo, un rosso vermiglio.. "Bello" pensai.. poi lui apri bocca..
... :< Per essere una ragazza apparentemente graziosa e fragilina.. sei parecchio forte neh? > mi guardò con uno sguardo.. strano.. quasi pazzo.. ma mi attirava così tanto, come una calamita.
... :< Beh te lo richiedo prima che lo faccia qualcun altro di poco gradevole.. potresti spostarti e lasciarci passare con il pullman?> mi sorrise quasi malizioso indicando dietro di me il veicolo.. io uscì dal mio trans scuotendo energicamente la testa.
Lya :< Eeeehm.. s-si si c-certo!>
... :< Grazie Mille!> sorrise avvicinando di poco il viso e scrutandomi dalla testa ai piedi con fare curioso.
Mi scansai subito e feci passare il pullman che nel frattempo si era di nuovo riempito di ragazzi e senza pensarci due volte iniziai a correre via per il troppo imbarazzo dovuto alla colossale figura appena fatta, ma mentre effettuavo la mia fuga non mi accorsi dello sguardo di quel rosso che mi si posò addosso fino al momento in cui non svoltai l'angolo.
Mi fermai poco dopo con il cuore a mille e l'affanno piegandomi in avanti e sorreggendomi sulle ginocchia.

MA CHE DIAVOLO É APPENA SUCCESSO!?

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