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Il giorno del festival arrivò poi in un battito di ciglia.
L'ansia che sempre mi aveva tenuto compagnia tornò a manifestarsi imperterrita nel momento in cui intravidi, dalla finestra di una delle classi, tutta la gente che stava varcando la soglia della scuola.
Tante persone si erano già fatte il giro degli stand preparati appositamente dagli studenti dell'Accademia.
C'erano bancarelle con pietanze tipiche, bevande, giochi di intrattenimento, inoltre ogni club dell'istituto aveva organizzato eventi tra cui un Maid Cafè, una casa degli orrori, lezioni di tiro con l'arco e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente tutti aspettavano di vedere cosa avesse preparato il club di teatro, ignari della collaborazione con quello di musica.
Le mie dita ormai erano ridotte in maniera considerevolmente pietosa per il continuo mangiare delle pellicine superflue.
Si che avevo già avuto un pubblico abbastanza numeroso nel corso dell'estate, però è sempre difficile per me ritrovare il coraggio per esibirmi.. non sono ancora abituata a tutto questo..
Mike:<Oh andiamo ragazzina! Ancora con tutta questa agitazione!? Guarda che non ti mangia nessuno>
Lya:<Questo lo dici te! E se dovessi sbagliare qualche passo e scoordinare tutto? Oppure stonare mentre ballo? O non avere abbastanza fiato in corpo? Sarà un disastro!>
Mike:<E smettila di fare la piagnucolona, andrai bene fidati di me>
Lya:<Certo te la fai facile con gli anni di esperienza che hai alle spalle..> era ovvio che per lui fosse una passeggiata, ha sempre suonato con la sua band e si è sempre esibito dinanzi alla gente, mi sembra scontata la cosa!
Mike:<Senti un po'! Ora stai zitta, apri le orecchie e ascolta!> ma che modi bruschi! Se non fosse per il fatto che costa un occhio della testa gli avrei già distrutto la chitarra in faccia! <All'inizio anche io ero sempre agitato all'idea di esibirmi davanti ad un pubblico.. tutt'ora quando capita provo sempre del nervosismo anche se in dosi minori.. tuttavia una volta che salgo sul palco l'ansia svanisce, penso solo a cantare e soprattutto a far divertire la gente, in più mi diverto anche io tanto meglio! Vedrai che appena salirai sul palco ricorderai ogni passo e non sbaglierai di una nota, sii disinvolta, divertiti, nessuno ti giudicherà. Le prove sono andate alla perfezione, te sei uno spettacolo puro, hai grinta da vendere ed hai talento, non farti castelli inutili prima ancora di incominciare.. "The show must ho on" giusto? Vai, sali e spacca tutto.>
Dopo il suo interminabile monologo non potei fare altro che rimanermene muta a riflettere.
Ero incredula nel sentire uscire dalla sua bocca che anche lui si agitava per ogni esibizione, un po' la cosa mi rincuorò ad essere sincera.
Dovevo solo cercare la concentrazione giusta e salire quei pochi gradini.. aveva ragione, "lo spettacolo deve continuare" e non senza di me.
Tirai in lungo sospiro e smisi finalmente di torturarmi le mani.
Lya:<Grazie per l'incoraggiamento Mike..> abbozzai un sorriso.
Mike:<Figurati. E comunque per te sono sempre Sensei ragazzina, non ti ho mai dato il permesso di darmi queste confidenze> Disse poi in tono scherzoso il quale mi fece scappare una risata.
Sull'uscio dell'aula apparve poi il regista del club di teatro.
..<Scusate se vi interrompo ma tra 15 minuti iniziamo, sarà meglio avviarsi alla palestra per gli ultimi preparativi e per cambiare costumi>
Mike:<Certo, arriviamo subito>
E si congedò in un lampo <Bene signorina, direi che possiamo avviarci.. hai poco tempo per prepararti>
L'agitazione aumentò creandomi un groppo alla gola e facendomi sudare freddo, era giunto il momento e dovevo prepararmi.
Raccolsi le ultime briciole di coraggio rimasto sul fondo di me stessa e mi avviai verso la palestra.

Nel camerino improvvisato dai ragazzi del club c'erano già ad attendermi una ragazza che mi avrebbe truccata e una che mi avrebbe dato una sistemata ai capelli.
L'abito era appeso alle mi spalle e potevo notarlo dal riflesso dello specchio difronte a me.
Era una tuta intera completamente bianca, stretta nei giusti punti e degli spacchi ai lati esterni delle gambe.
Il corpetto era ricoperto da paillettes del medesimo colore che però creavano un gioco di luci a contatto con il riflettore.
I piedi rigorosamente scalzi per poter ballare meglio.
Infine una corona di rose rosse cosparse di brillantini argentati da poter mettere sulla testa.
Il trucco consisteva nel raffigurare un teschio messicano.
Il mio cellulare vibrò improvvisamente destandomi dal tocco della truccatrice concentrata nel suo intento.
Era un messaggio da parte di Tendou.

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