Gretel's pov
Entrai velocemente nella sala comune, l'accogliente stanza era deserta, probabilmente tutti erano già nella sala grande a mangiare. Salii le scale velocemente arrivando fino al dormitorio delle ragazze e entrando nel bagno. Mi guardai allo specchio. Avevo il respiro affannato e gli occhi lucidi. Odiavo vedermi così, odiavo vedermi debole. Volevo sempre dimostrare di essere la grande giocatrice di quidditch che tutti si aspettavano, fredda, schietta, decisa. Ma le difficoltà della vita sono molto diverse rispetto a quelle dello sport.
Mi sciacquai il viso con l'acqua gelata e ripresi fiato. Mi odiavo per essermi fatta vedere debole negli occhi della Parkinson e negli occhi di Malfoy. Non sarebbe più dovuto succedere. Decisi di cambiarmi e mettermi l'uniforme di Hogwarts, per poi mettere in ordine i capelli annodati e recarmi in sala grande. Uscii dalla sala comune, sistemandomi la cravatta rossa.
"Stai bene?" Mi chiese una voce
Mi girai, vidi Malfoy appoggiato al muro, di fianco al dipinto della signora grassa.
"Sarei entrato nella sala comune, ma non potevo" continuò
"Ancora tu?" Gli dissi
"Ancora io Swann" disse sorridendo
"Si può sapere che cosa vuoi?" Gli chiesi
"Voglio sapere come stai"
"Perché ti interessa tanto Malfoy" gli dissi
"Perché mi interessi tu" mi disse
Io risi, mi girai e cominciai a scendere le scale, cercando di camminare il più velocemente possibile. Il ragazzo cominciò a seguirmi.
"Non mi credi?" Mi disse
"Non proprio" gli risposi
"Beh è così" rispose lui
"A te non interesso io Malfoy, a te interessa l'idea di me. Ti interessa avermi vicino, come un trofeo che puoi mostrare agli altri" gli dissi
"Non ho bisogno di te per vantarmi Swann. Mi interessi perché mi tieni testa e perché sei molto carina" disse mentre i suoi occhi mi studiavano attentamente andando dal basso all'alto, fino a posarsi sui miei. Intanto arrivammo all'entrata della sala grande, il rumore della gente cominciò a circondarci.
Lo guardai negli occhi e avvicinai le mie labbra al suo orecchio.
"Malfoy, tra e me e te, non succederà mai nulla" gli sussurrai, per poi camminare velocemente verso il tavolo dei Grifondoro, dove Hermione, Harry e Ron mi stavano aspettando.Hermione's pov
Il viaggio in carrozza era stato silenzioso, il nervosismo di Harry aveva modificato gli umori di tutti. Arrivammo nella sala, dopo esserci cambiati i vestiti, convinti di trovare Gretel, che però non c'era.
"Dov'é Gretel?" Chiese Ron
"A quanto pare non qui. Bel lavoro Harry" dissi al moro
"Oh andiamo non può essere per ciò che gli ha detto Harry" disse Ron
"E tu che ne sai?" Risposi guardando Ron
"Eccola" dissi, poco dopo, indicando l'entrata. Sulla porta della sala la snella immagine di Gretel ci apparve e al suo fianco l'alta figura di Draco Malfoy. Il biondo la guardava attentamente mentre lei cercava di non dargli attenzioni. Vidi Gretel sussurrare qualcosa a Malfoy per poi camminare velocemente nella nostra direzione.
"Che ci fa con Malfoy?" Disse Ron
"Cosa le salta per la testa?" Disse Harry
"Smettete di fare i drammatici magari è successo qualcosa" dissi io.
Le gambe lunghe di Gretel la portavano sempre più vicina a noi, mentre io la guardavo.
Non lo avevo mai ammesso, ma Gretel, con la sua pelle chiara, i suoi occhi freddi, i lineamenti duri e i capelli mossi che le ricadevano sempre in modo perfetto sulle spalle, mi rendeva insicura. Mi guardai intorno mentre Gretel camminava, la maggior parte dei ragazzi della scuola la stavano osservando attentamente. Ciò che però invidiavo di più di Gretel era il suo atteggiamento, faceva sempre vedere agli altri la parte più forte di sé. Quando si sentiva gli occhi addosso si trovava a suo agio, era abituata. Mentre camminava tra i tavoli lunghi, aveva lo sguardo alto, gli occhi fissi sulla sua direzione, non curanti delle persone che la studiavano, il passo deciso, i capelli che si muovevano soavemente sulle sue spalle. Poco dopo la giocatrice prese posto a tavola, sedendosi vicino a Ron, di fronte ad Harry. Nonostante il suo atteggiamento deciso, i suoi occhi raccontavano una storia diversa, erano lucidi e spenti.
"Stai bene?" Le chiesi
"Si si sto benissimo" mentì Gretel
"Cosa ci facevi con Malfoy?" Chiese Harry
"Nulla mi ha semplicemente accompagnato fino a qui" rispose
"Ce ne avete messo di tempo" disse Ron
Intanto la cena apparve sulla tavola e tutti gli studenti cominciarono a mangiare. Il rumore della sala si placò un poco, mentre si cominciò a sentire il tintinnio delle posate.
La cena era quasi finita, stavamo tutti aspettando il discorso di Silente. Mentre eravamo in attesa girai lo sguardo verso l'ingresso della sala. Pansy Parkinson e Blaise Zabini erano fermi sull'entrata, mentre parlavano animatamente. Poco dopo Blaise cominciò a camminare verso il suo tavolo, mentre la Parkinson si avvicinava sempre di più a noi. Aveva il volto corrucciato, il passo deciso e un taglio vicino all'occhio sinistro e sulle labbra. Ad ampie falcate si avvicinò al nostro tavolo fino ad arrivare vicino a Gretel. La serpeverde posò una mano sul tavolo sporgendosi in avanti e fissando Gretel. La giocatrice non la stava guardando, i suoi occhi erano fissi davanti a lei, ma si era accorta della sua presenza
"Tutto bene Parkinson?" Chiese Gretel
"Questa è la tua fine Swann" disse Pansy Parkinson
Gretel rise, sempre guardando davanti a se.
"L'importante é esserne sicuri" disse Gretel sorridendo
"Non sarai così sorridente quando andrò a parlare con Silente e, quando lo farò, mi assicurerò che tu venga espulsa" disse la Parkinson
Gretel cominciò nuovamente a ridere, sempre senza guardare la serpeverde.
"Credi davvero che Silente mi espellerà?" disse Gretel
"Perché non dovrebbe?" Disse la Parkinson
Gretel sorrise e poi finalmente si girò verso la ragazza.
"Sei proprio stupida Parkinson. Silente non mi espellerà mai" disse Gretel
"E chi te lo dice? All'interno di Hogwarts non sei più la speciale giocatrice di quidditch" disse Pansy
"Silente non mi espellerà mai proprio perché sono speciale. Se no perché non ha mai espulso lui?" Disse Gretel indicando Harry "con tutti i casini che ha fatto avrebbe dovuto lasciare la scuola anni fa, eppure è qui. Persone come Harry, persone come me, danno alla scuola il prestigio che ha" disse Gretel
"Silente mi crederà, c'erano parecchi testimoni" disse la Parkinson, ora con un tono insicuro
"Testimoni che riuscirò a corrompere" disse Gretel
"Non tutti, Blaise è dalla mia parte" disse Pansy
"Già, ma Malfoy è dalla mia. Credi davvero che Blaise ascolterà te e non Draco Malfoy?" Le disse Gretel
La Parkinson manteneva lo sguardo fisso sulla giocatrice, mentre lei la guardava con sfida.
"Le tue parole non mi fermeranno" disse Pansy
"Hai due opzioni, puoi decidere di tenere la bocca chiusa, oppure puoi sperare che Blaise faccia da testimone e dire a Silente quel che successo. Silente mi darà da scontare una punizione irrilevante, mentre tutta la scuola parlerà di come Pansy Parkinson, oltre ad essere stata palesemente sconfitta da Gretel Swann, non é riuscita a cavarsela da sola ed è andata a chiedere aiuto al preside" disse Gretel
Ci fu un momento di silenzio. Mi sentivo gli occhi addosso, anche se nessuno stava prestando attenzione a me, ma la maggior parte degli studenti stavano osservando la scena attentamente.
"Non finisce qui" disse la serpeverde
"Ci si vede Parkinson" disse Gretel agitando la mano in segno di saluto
Tutta la sala grande era girata verso la giocatrice. Si sentivano solo bisbigli. Gretel con naturalezza si girò prima a destra e poi a sinistra, ad osservare tutti gli studenti che la stavano guardando. Poi si girò verso il tavolo dei corvonero. Un ragazzo moro la stava guardando e stava bisbigliando qualcosa ad un ragazzino biondo.
"Hai bisogno di qualcosa?" Chiese Gretel al ragazzo
"Co- Cosa?" Chiese intimorito
"Ti ho chiesto se hai bisogno di qualcosa" disse decisa la ragazza
"No...no" disse il ragazzo
"Bene. Allora girati" disse Gretel
Il ragazzo si girò immediatamente e con lui tutta la sala. Gli studenti ricominciarono a rumoreggiare normalmente e l'atmosfera della sala ricominciò ad essere allegra e serena.
"Okay ci vuoi spiegare cosa é successo?" Disse Harry
"Potrei aver usato l'incantesimo di schiantamento sulla Parkinson" disse Gretel
"Mitico" disse Ron
"Hai schiantato la Parkinson? Schiantato come nell'incantesimo? Schiantato come in 'stupeficium'?" Dissi incredula
"Si Hermione, schiantato in quel senso" disse lei
"Mi spiace essermelo perso" disse Harry ridendo
"Immagino sia stato mitico!" Disse Ron
"Perché l'hai schiantata?" Le chiesi
"Perché no? È insopportabile" disse Ron
"Gretel non é il tipo di persona che va in giro a schiantare gente a caso" dissi
"In realtà mi piace molto schiantare le persone, ma in effetti non l'ho fatto per divertimento..." disse Gretel
"Cosa è successo?" Disse Harry
"Niente di che, ha solo fatto un commento su Cedric" disse Gretel, guardando in basso
"Oh Gretel, mi spiace tanto" disse Ron
"Quella vipera! Altro che schiantesimo" dissi
"Non vi preoccupate, é passato" disse mentre rialzava lo sguardo e potevo notare i suoi occhi lucidi.
Intanto la cena finì ed eravamo tutti pronti per il discorso di Silente.
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Gretel Swann
Fanfiction"Mi ha parlato parecchie volte di te. Di come Gretel Swann fosse bella, intelligente, astuta, indipendente. La cosa più bella è che alcune volte gli capitava di dire anche di come eri impulsiva, permalosa, testarda e fragile. E i suoi occhi brillav...