Capitolo 32

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Harry's pov
"Pensi davvero che Draco sia capace di farlo? Creare un'arma mortale per uccidere chi poi? Katie Bell? A quale scopo?" Disse Gretel, mentre eravamo seduti al tavolo di grifondoro, assaporando un ottimo pranzo.
"É un semplice incantesimo di avvelenamento se te l'hanno insegnato dei mangiamorte. E ovviamente Katie era solo un passeggero" dissi furioso
"Cerchiamo di calmare gli animi, Harry non hai prove certe del fatto che Draco abbia manomesso quella collana, d'altra parte non abbiamo neanche prove concrete del contrario" disse Hermione
"L'avete visto tutti uscire con aria sospetta dal bagno dei tre manici di scopa!" dissi
"Magari aveva semplicemente la sua solita aria da stronzo e l'hai interpretata in modo sbagliato" disse Ron mangiando appassionatamente il dolce.
"Beh direi che stiamo per scoprirlo" disse Hermione indicando una ragazza mora.
Katie Bell era uscita dall'infermeria, tutte quelle domande avrebbero potuto avere una risposta in meno di cinque minuti. Avremmo potuto scoprire la verità in un battito di ciglia.
Mi alzai di scatto camminando verso la ragazza.
"Katie?" La chiamai
"Ciao Harry" disse girandosi verso di me
"Come stai?" Chiesi
"Meglio. Harry so perché sei qui, ma purtroppo non mi ricordo nulla di quello che é successo, ne tanto meno chi è stato l'artefice di tutto ciò" mi precedette.
Dopo aver visto la mia espressione di delusione, Katie decise di sedersi al tavolo e iniziare il suo pranzo, lasciando libera la vista e permettendomi di vedere Draco Malfoy correre verso l'uscita. Lo seguii, fino al bagno dove si rifugiò. Il biondo piangeva, come se il torto fosse stato fatto a lui, come se fosse lui la vittima della storia.
"So quello che hai fatto Malfoy" dissi
Il serpeverde senza rispondermi sfoderò la bacchetta e velocemente mi scagliò contro un incantesimo non verbale.
Luce dopo luce, incantesimo dopo incantesimo, magia dopo magia, duellammo cercando di ripararci dagli attacchi dell'altro e semplicemente cercando di colpire il nostro avversario nel modo più veloce possibile.
"Sectumsempra!"
Una luce potente uscì dalla mia bacchetta fino a colpire Malfoy. Non sapevo cosa facesse quell'incantesimo, lo avevo letto dentro il libro di pozioni del principe mezzosangue. Sapevo che era da usare contro i nemici, non sapevo con quale violenza li avrebbe colpiti.
Draco Malfoy era disteso a terra, sul pavimento bagnato dalle tubature rotte a causa del nostro duello, lentamente il suo sangue stava abbandonando il suo corpo, formando sul suo torace e dorso tante ferite che lo stava facendo dissanguare.
"Che cazzo hai fatto?!"
La voce stridula di Gretel mi fece risvegliare. Mi girai verso di lei, convinto di trovarla preoccupata per la mia salute e perché non poteva permettere che venissi espulso per aver attaccato qualcuno che se lo meritava. Invece la ritrovai in lacrime, guardando il corpo di Malfoy con gli occhi serrati.
"Io...ho..." cercai di giustificarmi
"Hai fatto abbastanza!" Disse mentre correva verso il corpo del ragazzo
"Io non volevo..." cercai di spiegarmi
"Vattene!" Urlò
Uscii dalla sala, ma rimasi sulla soglia del bagno quel tanto da poter osservare la scena.
Gretel, singhiozzando, tirò fuori la sua bacchetta e la appoggiò sul torso del ragazzo mentre delicatamente la faceva scorrere sulle ferite.
"Vulnera Sanentur" sussurrò, continuando a ripetere questa stessa formula diverse volte, mentre cercava di controllare il suo respiro. Piano piano il sangue cominciò a tornare dentro il corpo di Draco.
Sentii una persona sfiorarmi mentre entrava di corsa verso il bagno. Piton mi guardava severamente, mentre tirava un sospiro di sollievo vendendo che Gretel era riuscita a salvare il ragazzo. Poco dopo me ne andai.

Gretel's pov
Il corpo di Draco giaceva per terra, come unico segno di vita i suoi lamenti e il suo respiro irregolare. Fu come un deja vu della morte di Cedric e quasi senza rendermene conto cominciai a singhiozzare e lacrime spaventate iniziarono a scorrere sul mio viso.
"Che cazzo hai fatto?!"
Non avevo il minimo coraggio di guardare Harry negli occhi, forse perché non volevo che vedesse quanto provassi per Draco, o forse perché in quel momento non facevo altro che provare odio verso di lui.
Dissi parole distanti ad Harry, che non mi resi nemmeno conto di pronunciare, mentre correvo verso il biondo e cercavo di calmarmi così da poter essere d'aiuto. Riconobbi l'incantesimo che aveva provocato il danno e ringraziai infinitamente Silente di avermi insegnato anche come guarirlo, oltre che come provocarlo.
"Vulnera Sanentur"
Piano piano il sangue di Draco cominciò a ritornare in lui e le sue ferite a guarire, mentre Piton arrivò in nostro soccorso.
Poco dopo Draco era tornato come prima. Aprí gli occhi e il suo respiro si fece regolare, tossì un poco mentre cercava di sedersi.
"Ehi" disse vedendomi vicina a lui, con aria confusa.
Lo abbracciai forte, mentre sorridendo continuavano a scorrere lacrime sulle mie guance. Draco aveva i vestiti bagnati e la pelle umida a causa dell'acqua che sgorgava dalle tubature rotte. Il ragazzo ricambiò l'affetto, cingendomi forte e tenendo la sua mano sulla mia testa per confortarmi. Affondavo il viso nel incavo del suo collo, mentre rendevo la sua camicia ancora più umida, lavandola con le mia lacrime. Potevo sentire leggermente il profumo di lavanda che caratterizzava Draco, anche se per lo più era coperto dall'odore di sangue.
"Signor Malfoy, sta bene?" Chiese Piton
"Sí, sto bene. Grazie professore" disse
"Non deve ringraziare me, la signorina Swann le ha salvato la vita. In ogni caso vada a farsi controllare in infermeria" disse Piton per poi uscire a grandi passi dal bagno.
I miei singhiozzi diminuivano pian piano, mentre il mio respiro cominciava a farsi regolare.
"Ehi, sto bene. Grazie a te sto bene" disse il biondo.
Draco mi prese il viso tra le mani e mi asciugò dolcemente le lacrime, mentre mi guardava attentamente.
"Sto bene, mi hai salvato" disse
Si avvicinò poi a me lentamente e mi diede un dolce bacio sulle labbra, che mi fece tranquillizzare.
Dopo poco ci dirigemmo verso l'infermeria, Draco riusciva a camminare anche se sentiva ancora il dolore provenire dalle ferite cicatrizzate. Quando arrivammo, Madama Chips lo controllò e lo fece accomodare in uno di quei scomodi letti bianchi che ormai conoscevo fin troppo bene, dove Draco si distese, mentre io mi sedetti sul bordo di esso. Avevo ancora i vestiti e i capelli fradici dall'avventura in bagno.
"Sei così bella" mi disse Draco
Non risposi, semplicemente lo guardai dolcemente e sorridendo.
"Che incantesimo era quello di Potter? E perché tu sapevi guarirlo?" Mi chiese
"L'incantesimo si chiama sectumsempra, ho imparato a farlo e a guarirlo grazie a Silente" dissi
"Ah é questo che fai da Silente? Ti da lezioni private così che nel caso ci fosse una guerra tu possa farci il culo?" Disse sorridendo
"Sí ma non solo" dissi
Draco mi guardò confuso, voglioso di sapere di più.
"Sta cercando di trovare i miei genitori, o meglio li ha quasi trovati" sussurrai
"É fantastico... no?" Disse Draco
"Stanno bene" dissi tristemente
Draco non mi rispose, non capendo cosa di quella affermazione fosse triste.
"Non mi hanno mai cercata. Pensavo che non ci fossero mai stati perché non potessero, non perché non volessero" dissi
"Comunque é positivo che li abbia trovati" disse
Io lo guardai storto come se tutto ciò che stesse dicendo non avesse senso
"Averli trovati non vuol dire abbracciarli e dimenticare, può anche voler dire dimostrarli che non hai avuto bisogno di loro per diventare straordinaria. Può voler dire sbatterli in faccia quanto sei incredibilmente meravigliosa e che lo sei senza che loro ti abbiano aiutato"
Senza rispondere sorrisi leggermente, poi mi avvicinai a Draco e lo baciai, mentre lui mi accarezzava i capelli lunghi.
"Cosa siamo?" Dissi staccandomi un poco
"Siamo tutto ciò che vuoi" mi rispose, colto alla sprovvista
"Seriamente cosa siamo?" Dissi sorridendo
"Siamo passione, siamo emozione, siamo perfezione, siamo io e te. Se poi vuoi etichettarci in qualche modo fai pure, non mi interessa, a me basta averti vicino e sentirti mia" mi disse Draco, mentre dolcemente appoggiava nuovamente le sue labbra sulle mie.
"Sei incredibile" dissi
"Wow, mi hai appena fatto un complimento?" Disse ridendo Draco
"O forse l'hai solo inteso nella maniera sbagliata" dissi
"Ora sì che ti riconosco" disse accarezzandomi la guancia
"Signorina Swann, é arrivato il momento di andare, il signor Malfoy deve riposare" disse Madama Chips
"Posso rimanere qui ancora un po'?" Chiesi non volendo lasciare Draco da solo e non volendo tornare in dormitorio
"Ehi, sto bene e non sono solo io quello che deve riposare, anche tu hai bisogno di dormire e tranquillizzarti. Domani sarò esattamente qui dove mi lasci stasera" disse Draco, mentre con una mano faceva scorrere le sue dita lunghe tra i miei capelli morbidi.
Annuii, sapendo che aveva ragione. Mi chinai verso il serpeverde e gli rubai un ultimo bacio prima di alzarmi e camminare verso l'uscita. Velocemente arrivai all'ingresso della sala comune e ci entrai. Dentro di me provavo tante emozioni, paura, preoccupazione, sollievo, ma tra tutte c'era sempre quella che più delle altre prevaleva, la mia cara compagna, la rabbia. Sapevo che avrei dovuto riposare e tranquillizzarmi, ma in quel momento l'unica cosa che volevo fare era rimproverare Harry per tutto il danno che aveva creato. La sala comune era silenziosa ma non vuota, Hermione e Ron erano seduti sul divano, mentre guardavano fissi davanti a loro, probabilmente in attesa della mia presenza.
Hermione si alzò velocemente non appena mi vide e mi abbracciò forte, mentre facevo scorrere le ultime lacrime che mi erano rimaste.
"Come stai? E come sta?" Mi chiese Hermione
"Lui sta bene, io penso di stare bene" dissi
Nel mentre la ragazza si rimise a sedere sul divano e anche io mi accomodai tra Ron e Hermione.
"Dov'é Harry? Devo parlargli" dissi
"É una storia lunga, penso che sia meglio che te la dica lui" disse Hermione
"Comunque é fuori, anche noi lo stiamo aspettando" disse Ron
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, mentre l'unico rumore rimaneva lo scricchiolio del fuoco e i nostri respiri che si sovrapponevano.
"Stava per morire" dissi
Ron e Hermione mi guardarono, mentre io continuavo a fissare il vuoto davanti a me.
"Se io non avessi... se io non fossi arrivata in tempo... sarebbe morto. Draco sarebbe morto, come Cedric" dissi, mentre con una mano tenevo stretta la catenina di Cedric che avevo legata al collo.
"Ma sei arrivata in tempo, l'hai salvato" disse Hermione cingendomi con un braccio.
Non dissi più nulla e anche gli altri rimasero zitti. Tutti in attesa del ragazzo sopravvissuto, chi per sapere se stesse bene, chi perché voleva solo urlargli contro. Intanto che la rabbia ribolliva, il cuore cominciò a riunire tutti i pezzi che si erano spezzati per l'avvenuto e tutto ciò che volevo ricordare era che Draco era vivo.

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