Capitolo 12

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Harry's pov
Successe tutto molto velocemente. Sembravano delle immagini sfumate nella mia testa, sembrava come un incubo che sarebbe scomparso a breve, ma non era così. Nella mia mente rivedevo tutto. Il cimitero, Peter Pettingrew, il signore oscuro, i mangiamorte, il duello, la morte di Cedric. Tenevo il suo corpo stretto nel viaggio attraverso la passaporta e più lo tenevo stretto più mi continuavo a ripetere che era tutta colpa mia.
La luce del campo da quidditch mi colpì. Tutti applaudivano e ridevano al nostro arrivo come se nessuno si fosse accorto di nulla, nessuno eccetto degli occhi azzurri attenti, che subito si avvicinarono e mi fecero risvegliare dai miei pensieri. Gretel si alzò, avvicinandosi sempre di più, fin quando non fu certa di ciò che aveva visto. Rimase immobile a trenta centimetri dal corpo di Cedric, si portò una mano alla bocca. I suoi occhi si spalancarono dal terrore. Il boato come una cupola di vetro ci circondava. Fleur Delacour ruppe la cupola con un urlo e gli occhi di Gretel si chiusero facendo solcare le lacrime sul suo pallido viso.
"Harry!" una voce mi urlò nell'orecchio "Harry cos'è successo?!" era Silente
"É tornato" sussurrai, continuando a guardare Gretel nel suo dolore.
"Vieni con me" mi disse Malocchio, mi prese per un braccio e mi portò via, trascinandomi.

Gretel's pov
Giaceva lì, senza vita, il corpo del ragazzo che più avevo amato. Ero paralizzata. Avevo gli occhi fissi su di lui con le gambe che tremavano, ci fu un attimo in cui non sentì più niente prima che venne scatenato il caos. Un urlo fu l'inizio di altri mille. La gente urlava, imprecava, piangeva, sospirava. E poi c'ero io ancora immobile, non curante di ciò che stava succedendo attorno a me, sentivo a mala pena i rumori della folla, l'unica cosa che sentivo era il battito del mio cuore e "É tornato". Harry Potter pronunciò quelle parole chiaramente. Le mie gambe tremavano ancora di più finché si accasciarono su se stesse. Cominciai a piangere ininterrottamente, una lacrima poi un'altra e un'altra e un'altra ancora. Appoggiai la testa sul suo petto per un po' cercando di ascoltare ancora una volta il battito del suo cuore. Alzai a fatica la testa e gli presi il viso con le mani, come era solito fare lui con me, lo guardai negli occhi. Erano freddi, spenti, erano semplicemente inanimati. Chiusi gli occhi e mi ricordai dell'ultima volta in cui avevo visto i suoi occhi vispi che splendevano. Gli guardai il collo e notai la catenina argento che aveva sempre, aveva una targhetta con sopra la sua data di nascita. Presi la targhetta tra le mani e poi la lasciai cadere dolcemente sul suo petto. Lo guardai ancora in volto, gli toccai le labbra bianche e lo baciai dolcemente un'ultima volta.
"Gretel" una voce alle spalle mi chiamò, non mi girai ma mi alzai leggermente dal corpo di Cedric, per far capire alla persona che lo stavo ascoltando "hai visto Harry é scomparso?" il professor Silente stava alle mie spalle ansioso. Riflettei un attimo cercando di ricordare altro oltre al corpo inanimato del mio amato.
"Malocchio lo ha portato via" sussurrai
"Sai dove lo ha portato?" mi chiese "Gretel so che non é il momento opportuno per farti queste domande ma hai fatto un patto con me"
Il padre di Cedric stava piangendo sul corpo di suo figlio mentre io gli stavo ancora tenendo la mano, lo guardai un'ultima volta e gli accarezzai la guancia.
Mi alzai dando sempre le spalle a Silente
"Ne sono consapevole, professore" mi girai e gli mostrai la strada verso il castello.
"Non so in che aula si sia nascosto ma sono quasi certa che sia entrato nel castello" gli dissi, ancora con le lacrime agli occhi. Ci dirigemmo il più velocemente possibile verso la stanza del professore e ci fermammo sulla porta cercando di ascoltare la discussione fra Harry e Malocchio.
"Abbiamo scoperto che non è Malocchio, é un..." disse Silente
"Mangiamorte" lo interruppi, lasciandolo sorpreso della mia lucidità nonostante la morte di Cedric. Il professor Piton ci raggiunse e aspettammo fino a quando la situazione degenerasse per poi fare irruzione nella stanza. Piton attaccò Malocchio o meglio Barty Crouch Jr. e Silente lo bloccò. Presi Harry con un braccio e lo tirai fuori da lì. Lo abbracciai forte e lui ricambiò.
"Mi spiace per Cedric" sussurrò, quasi piangendo.
"Forza andiamo" gli dissi. Lo portai in infermeria dove trovai anche Ron ed Hermione. Lasciai Harry con loro ed uscii dalla stanza. Mi appoggiai al muro e mi sedetti, poi cominciai a piangere. Stetti così ferma per quindici minuti. Una mano mi toccò la spalla. Alzai la testa e vidi due occhi identici a quelli di Cedric solo più stanchi e arrossati per le lacrime.
"Gretel Swann" disse il padre di Cedric con una voce roca e stanca "sei sempre stata l'idolo di mio figlio"
"Non me l'ha mai detto" sussurrai
"Ovviamente" disse con un piccolo sorriso che però esprimeva solo malinconia "Era troppo orgoglioso"
"Mi ha parlato parecchie volte di te. Di come Gretel Swann era bella, intelligente, astuta, indipendente. La cosa più bella è che alcune volte gli capitava di dire anche di come eri impulsiva, permalosa, testarda e fragile. E i suoi occhi brillavano ancora di più. Doveva davvero amarti mio figlio." Mi mancò il fiato sentendo quelle parole
"Ci eravamo promessi di non lasciarci mai una volta che lui fosse uscito da quel labirinto. Come si fa? Come si fa ad andare avanti senza di lui?" sussurrai
"Non lo so, dovremmo imparare andando avanti con gli anni" mi disse
Mi porse la mano con all'interno la sua catenina argento. Guardai la sua mano intensamente e presi delicatamente la catenina per poi porgerla nuovamente al signor Diggory.
"Tienila" mi disse sorridendo
"Cosa?"
"Tienila" mi ripetè
"No, no non posso. Deve tenerla lei" dissi porgendo la catenina
"Sono sicuro che avrebbe voluto che ce l'avessi tu" mi disse dolcemente e mi chiuse la mano con all'interno la catenina, mi baciò la mano e mi disse
"Tu che puoi vivi la tua vita, ma non dimenticarti di lui" poi se ne andò.
Guardai la catenina me la misi al collo e strinsi il ciondolo nella mano.
"Gretel sei qui?" Mi chiamò Hermione, mi vide seduta e mi abbracciò forte.
'Tu che puoi vivi la tua vita, ma non dimenticarti di lui'
Avevo quella frase in testa e fu allora che la tristezza si trasformò in rabbia e un'ultima lacrima solcò il mio viso. Avrei vendicato Cedric e lo avrei fatto senza scrupoli, ero pronta ad abbattere qualsiasi ostacolo che si sarebbe messo sul mio cammino e non avevo più paura di nulla.

Spazio all'autrice
Hey, ho finalmente terminato il primo anno scolastico della storia. Mi scuso per eventuali errori. In ogni caso spero vi sia piaciuto e vi assicuro che arriverà presto un nuovo capitolo!

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