Capitolo 22

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Gretel's pov
"Sirius"
Nel bel mezzo dei nostri esami un'esplosione di fuochi d'artificio e di serenità scoppiò nella sala, Fred e George avevano un talento naturale nel vedere il bagliore della luce nel buio più totale. E mentre tutti festeggiavano, sembrò che a Harry fosse appena crollato il mondo addosso, mentre si accasciava a terra e sussurrava il nome del suo padrino.
"Harry cosa sta succedendo?" Disse Hermione preoccupata
Harry non rispose, continuando a toccarsi la cicatrice.
"Gretel fai qualcosa!" Disse Hermione guardandomi
Mi avvicinai al ragazzo. Harry tremava, aveva gli occhi distanti come se i suoi pensieri fossero altrove.
"Harry?" Dissi
Il ragazzo rimase immobile, fino a quando non gli toccai la spalla. Dopo il mio contatto sembrò essere tornato in sé.
"Harry cos'é successo?" Gli chiesi
"Sirius... devo andare a salvarlo" sussurrò per poi alzarsi e camminare all'interno della scuola.
"Harry!" Urlò Hermione inseguendolo
"Dove stai andando?" Gli chiesi affiancando Hermione
"Nell'ufficio della Umbridge" ci rispose
"Eh?! Sei impazzito?!" Disse Hermione
"No. Ho bisogno di andare al Ministero della Magia, ho bisogno del camino della Umbridge" disse Harry continuando a camminare
"Harry" dissi
"Che c'è? Pensavo che almeno tu mi avresti sostenuto" disse fermandosi
"Infatti ti sosterrò nonostante tutto, ma almeno spiegami cos'è successo" dissi non appena lo raggiunsi
"Ha Sirius, l'ho visto. É al ministero, lo sta torturando" disse Harry
"Sei sicuro?" Disse Hermione
"Si sono sicuro Hermione! E ho bisogno di andare al ministero, ora!" Urlò Harry
"Okay va bene" dissi
"Lo sostieni?" Disse Hermione
"Sí e anche tu dovresti" dissi ad Hermione
"Il camino della Umbridge" disse Harry guardandomi
"Ha senso, ma non puoi entrare così nel suo ufficio, abbiamo bisogno di un piano. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile, okay?" Dissi ad Harry
"Okay" sussurrò
"Sei però consapevole del fatto che potrebbe essere un inganno, vero?" Dissi
"Sì, ma non posso stare qui ad aspettare" disse
"Okay" dissi

Poco dopo radunammo Ron, Neville, Ginny e Luna, i quali erano disposti ad aiutare Harry. Il piano stava nel distrarre la Umbridge per quanto possibile e controllare i suoi movimenti, così da avvertire Harry nel caso stesse per arrivare. Ognuno aveva dei compiti precisi e dei luoghi dove dovevano agire. Harry ed Hermione sarebbero dovuti entrare all'interno dell'ufficio, mentre io avrei dovuto controllare il corridoio vicino ad esso, così da poter in qualche modo salvare i due ragazzi.
Il corridoio era vuoto e silenzioso, nessuno era all'orizzonte, l'unico rumore che sentivo era il battito del mio cuore e il mio respiro regolare. Camminavo avanti e indietro, rimanendo vicino alla porta dell'ufficio, con la mia bacchetta stretta in mano. Tutto stava andando secondo i piani, tutto era nella norma.
Sentii una mano fredda bloccarmi il polso destro e prendere la mia bacchetta, mentre l'altra mano mi copriva la bocca non permettendomi di parlare. Cercai di ribellarmi, cercai di sfuggire alla presa di quelle mani bianche, cercai di scalciare ma fu tutto invano. Per quanto potessi dimenarmi, quella persona era troppo forte. Mi trascinò in una classe che si trovava di fianco all'ufficio della Umbridge e chiuse la porta.
"Muffliato" disse una voce roca, puntando le pareti della stanza. Così che nessuno potesse sentirci.
"E stai calma" disse, vedendo che continuavo a dimenarmi
Quella voce, la conoscevo ormai fin troppo bene. Finalmente la mano gelida si rimosse dalla mia bocca e con un gesto veloce bloccò entrambi i miei polsi dietro la mia schiena, mentre l'altra mano mise la mia bacchetta nella sua tasca sinistra, per poi estrarre la sua e puntarmela sotto il mento.
"Sei serio?" Dissi cercando di girarmi verso il ragazzo
"Non mi sembra necessario puntarmi la bacchetta sotto il mento" dissi
"Scusa Swann ma sei troppo imprevedibile, non posso lasciare nulla al caso" disse Draco Malfoy
"Mi hai fatto male al polso" dissi
"Se non ti fossi dimenata come una pazza, non ti saresti fatta male" mi rispose schietto
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto. Non riuscivo a guardarlo in volto, ma riuscivo a percepire il suo ghigno e i suoi occhi su di me.
"Quindi?" Dissi
"Quindi cosa?" Mi rispose
"Quindi hai intenzione di tenermi qui dentro per sempre o mi porterai dalla Umbridge?" Chiesi irritata
"Diciamo che ti terrò qui il necessario" rispose
"Perché? Potresti avvisare la Umbridge e farmi mettere in punizione" dissi
"Perché mi piace la tua compagnia" disse avvicinando il suo volto al mio. Alzai gli occhi al cielo e sospirai, mentre pensavo a ciò che stava succedendo fuori da quella stanza.
"Potter starà bene" disse
Non risposi, mentre cercavo di escogitare un modo per scappare. Purtroppo nulla era possibile senza la mia bacchetta.
Sentimmo rumori provenire dall'esterno, riuscii a scorgere la voce di Ginny Weasley che cercava di liberarsi dalla presa di Goyle. Malfoy notando che ero riuscita a sentire le voci, mi strinse ancor più vicino a lui.
"Mi fai male" dissi tranquillamente
"Dalla tua voce non sembra" disse
"Per chi mi hai preso? Per una a cui fai paura per caso?" Dissi sorridendo
"Magari dovresti averne" disse
Risi silenziosamente dopo che Malfoy proferì quelle parole.
"Non sei abituata a queste situazioni, non é così?" Chiese Malfoy
"Che situazione sarebbe questa?" Dissi
"Una situazione nella quale tu sei stata sconfitta" disse sorridendo
Rimasi in silenzio, non sapendo come agire o cosa dire.
"Quindi hai intenzione di tenermi qui, in piedi, immobile per quanto tempo?" Dissi
"Se vuoi possiamo sederci, però nel caso ti dovrei far sedere sulle mie gambe e sinceramente non so quanto tu ne saresti felice" disse Malfoy indicando una panca
"Hai ragione, sto bene in piedi" dissi
Rimanemmo in silenzio per minuti che a me sembrarono ore. Il mio sguardo fisso in avanti e lo sguardo di Malfoy fisso su di me. I miei occhi si alzarono nuovamente al cielo, mentre sbuffavo dalla noia.
"Se vuoi possiamo parlare di qualcosa" disse Malfoy
"Cosa esattamente?" Dissi
"Cosa stava facendo Potter e il resto della vostra pessima compagnia?" Disse Draco
"Boh non ne ho idea" dissi facendo la vaga
"Okay, non ne vuoi parlare. Ma non ti preoccupare possiamo comunque fare conversazione" disse sorridendo
"Ovvero?" Dissi
"Giochiamo a tre domande" disse Draco
"Tre domande?" Dissi ridendo
"Sì, praticamente entrambi faremo all'altro tre domande. La prima sarà facile, la seconda di media difficoltà e la terza sarà una domanda molto personale. Il punto é che sei obbligata a rispondere a tutte le domande, sia quelle che ti farò io, sia quelle che tu farai a me. E lo stesso sarà per me" disse Malfoy
"Che gioco di merda" dissi
"Bene comincio io allora. Qual é il tuo colore preferito?" Chiese
"Seriamente?" Dissi
Lui non disse nulla. Sospirai e poi risposi.
"Viola" dissi
"Tipo lilla?" Mi chiese
"No" dissi quasi offesa "Viola scuro. Il tipo di viola che la gente non veste perché pensa porti sfortuna"
"Il tuo?" Chiesi
"Verde smeraldo" mi disse
"Oh sei una noia mortale" dissi
"Scusa?" Mi disse ridendo
"Verde smeraldo? Così prevedibile" dissi
"É il tuo turno di farmi una domanda facile" disse
"Okay. Se potessi scegliere qualsiasi posto del mondo, dove andresti?" Chiesi
"Brasile" mi rispose "tu?"
"Indonesia" dissi
"Quale pensi sia la tua più grande qualità e quale il tuo più grande difetto?" Mi chiese come seconda domanda
"Sono indipendente e sono irascibile" dissi velocemente, conoscendo benissimo quali parti del mio carattere erano le più difficili da controllare.
"Io sono non curante del pensiero altrui e sono incapace di accettare la sconfitta" disse Draco
"Cosa vorresti diventare? Dove ti vedi lavorare nel futuro?" Chiesi
"Mh" disse mentre pensava alla risposta "Non saprei, credo lavorare al ministero, non so in veste di cosa però. Tu? Giocherai a quidditch per vivere?" Chiese
"Credo di sì. Oppure diventerò un auror e farò il culo a tutti" dissi
Riuscii a sentire Draco sorridere, mentre appoggiava la sua testa sulla mia spalla.
"Che rapporto hai con i tuoi genitori?" Mi chiese Draco come ultima domanda.
Rimasi in silenzio per un attimo, non sapendo bene come rispondere.
"Non ho un rapporto con i miei genitori. La mia famiglia é mia nonna, loro non sono nessuno. Non ci sono mai stati, mai ci saranno" dissi
"I miei ci sono, ma preferirei non ci fossero. Vorrebbero poter far di me ciò che vogliono. Probabilmente sarebbero stati felici se fossi nato stupido, così avrebbero potuto manipolarmi in ogni modo possibile" disse Draco staccandosi dalla mia spalla
"Ti sei mai innamorato?" Dissi
"No" disse schietto "Ma tu sì, non é così?"
Annuii, mentre sorridevo al solo pensiero di ciò che c'era tra me e Cedric. Girai la testa quanto possibile, così da poter guardare Draco negli occhi.
"Non ho mai provato qualcosa di così accogliente. Ogni volta che guardavo Cedric il mio cuore sembrava stesse per esplodere dall'entusiasmo. Ogni volta che mi sfiorava mi mancava il respiro. Ogni volta che sorrideva, anche io sorridevo di conseguenza" dissi.
Continuai a guardarlo negli occhi, erano così diversi da quelli di Cedric. Gli occhi nocciola del mio amato, erano invitanti, gentili, sinceri. Mentre quelli di Draco erano così freddi, misteriosi, sembrava sempre che stessero nascondendo qualcosa, eppure erano così intriganti. C'era qualcosa in loro che mi faceva andare fuori di testa. Erano come una calamita.
Gli occhi di Draco erano fissi sui miei, per poi posarsi sulle mie labbra, e poi di nuovo sui miei occhi. Il suo viso pallido si avvicinò lentamente al mio, i nostri nasi si sfiorarono, poi le nostre labbra si sfiorarono leggermente.

In un unico movimento tolsi di mano la bacchetta di Draco e presi la mia dalla tasca del ragazzo, sfruttando il momento in cui la presa di Draco sui miei polsi era più allentata.
Puntai la bacchetta sul ragazzo, che alzò le mani in aria come se fosse sotto arresto e mi guardò sorridendo un poco.
"Me lo sarei dovuto aspettare" disse
"Scusa, ma mi necessitano altrove" dissi
"Posso almeno avere indietro la mia bacchetta?" Chiese
"Vedi il punto è che io non posso permettermi che tu vada in giro liberamente al momento. Quindi no, ti chiuderò in questa stanza senza bacchetta, sperando che qualcuno ti venga a cercare, dato che nessuno ti sentirà a causa dell'incantesimo Muffliato che tu stesso hai formulato. Ma non ti preoccupare lascerò la tua bacchetta ad uno dei tuoi scagnozzi" dissi sorridendo e girandomi verso la porta
"Swann" disse
Mi girai verso di lui
"Sapevo che anche tu eri pazza di me" disse ghignando.
Non risposi, per poi alzare gli occhi al cielo ed uscire dalla stanza.

Spazio all'autrice
Ho concluso il secondo anno della storia, mi scuso di eventuali errori. Spero che vi stia piacendo il continuo del racconto. Presto inizierà il sesto anno scolastico per Gretel :)

Gretel Swann Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora