Gretel's pov
"Quale vorresti?"
Guardai in basso le tre bacchette esposte, dopo che l'uomo che avevo davanti mi aveva appena spiegato le loro caratteristiche.
Non avevo ascoltato una parola di ciò che aveva detto, i miei pensieri erano altrove.
"Non mi importa, quella che vuoi" dissi scocciata
"Sicura? Dovresti fare questa scelta con attenzione, la bacchetta é un oggetto fragile" disse l'uomo sorridendo, un sorriso decisamente non apprezzabile.
"Quella" dissi indicando la prima bacchetta che mi aveva mostrato e tirando fuori dalla tasca dei galeoni
"Ottima scelta" disse sorridendo
Mi guardai intorno. Knockturn Alley era buia e vuota. Poche persone erano in giro a quell'ora della notte e in un periodo delicato come quello.
L'uomo davanti a me era tozzo, basso, con i capelli lunghi neri mossi. Del tutto diverso rispetto ad Ollivander, ma essendo in guerra comprare da lui era la mia unica alternativa.
"Temo che ciò non basti" disse sorridendo
"Non basti? Sono quattro galeoni, bastano e avanzano" dissi
"Magari in tempi normali, ma questi sono tempi duri" disse
"Quello è tutto ciò che ho" dissi cercando di prendere la bacchetta
L'uomo mi fermò il braccio con la mano, mantenendo il suo strano e non accogliente sorriso.
"Non posso fare altro che notare quello" disse indicando il mio collo
Guardai dove lui stava puntando. Di istinto toccai la collana.
"Quello basterebbe per pagarmi" disse
"Non penso proprio" risposi
"Io penso di sì, infondo é un anello appartenente alla famiglia Malfoy" disse
"E lei come fa a saperlo?" Chiesi
"Oh beh Lucius ne ha uno uguale" rispose
Guardai fisso l'uomo dritto negli occhi, mentre cercavo di percepire il silenzio che mi stava attorno.
"Non è in vendita" dissi"Stupeficium!"
Mi abbassai di colpo, schivando l'incantesimo e tirando fuori la mia bacchetta.
"Petrificus Totalus!" Dissi contro l'uomo che mi aveva attaccato.
Poi un altro uomo apparve, prontamente lo disarmai e pietrificai anche lui.
Poi mi girai verso il venditore di bacchette. L'uomo era spaventato, sicuramente non gli era capitato spesso di essere nel mezzo di un duello perché non aveva minimamente pensato di potersi difendere con una delle sue bacchette. Rimaneva immobile con le mani alzate mentre la mia bacchetta lo indicava.
"Seriamente? Pensava che due mangiamorte scadenti sarebbero bastati per fermarmi?" Dissi inclinando la testa
"L-la p-prego n-non mi uc-c-cida" balbettò guardando in basso
"Perché non dovrei?" Dissi
"Bacchetta! Prenda quella che vuole!" Disse
Presi la bacchetta che avevo indicato in precedenza.
"Perché se ha già una bacchetta gliene serve un'altra?" Chiese spaventato l'uomo
"Precauzione" risposi
Rimasi a guardarlo per un attimo, continuando a tenere la mia bacchetta fissa sul suo viso.
"Mi spiace ma non posso permettere che si ricordi di questo magnifico incontro" dissi
"Aspetti!" Cercò di fermarmi
"Oblivion" dissi
Potei vedere i suoi occhi diventare vuoti e la sua persona distaccarsi dalla realtà, mentre la sua memoria veniva cancellata. Feci lo stesso con i due mangiamorte, poi mi smaterializzai.La Tana era sempre una vista positiva. Le luci ai piani superiori erano spente, sembrava che nessuno fosse a conoscenza del mio arrivo.
Effettivamente era un orario discutibile per presentarsi a casa di qualcuno, era notte fonda, tutto il mondo sembrava essere in pausa, sembrava essere addormentato.
Mi avvicinai alla porta pronta a bussare, quando essa si aprì prima che potessi farlo.
"Finalmente, ci stavamo chiedendo dove fossi finita"
George Weasley mi guardava dall'alto mentre mi porgeva uno dei suoi più calorosi sorrisi.
Lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia mentre mi addentravo nel caldo e accogliente salotto di casa Weasley.
"Mamma e tutti gli altri sono a dormire" spiegò George
"Noi ci siamo offerti di rimanere svegli per accoglierti, quindi apprezza lo sforzo" disse una voce alle mie spalle.
Fred Weasley mi guardava ghignando. Indossava dei pantaloni della tuta nera con un maglione rosso, che probabilmente aveva cucito la signora Weasley in persona.
Io e i gemelli non parlavamo spesso, ma avevamo un bellissimo rapporto, specialmente con Fred. Sapevano togliere sempre la tensione in qualsiasi situazione e sicuramente sapevo di averne bisogno in quel momento così delicato.
Abbracciai forte Fred. Il ragazzo si abbassò alla mia altezza e mi diede il benvenuto accarezzandomi teneramente la testa.
"Dovresti essere sollevata del fatto che ci siamo noi" disse George
"Perché se mamma ti avesse vista così" disse Fred indicandomi dall'alto al basso "si sarebbe spaventata"
Non avevo bisogno di uno specchio per sapere le condizioni in cui ero conciata.
Avevo lasciato mia nonna poche ore prima, preparando ogni singola cosa per vivere chissà quanto tempo in chissà quale posto. Da quando me ne ero andata ero riuscita a finire in ben quattro duelli. A quanto pare il fatto di essere famosa per il quidditch era un grande svantaggio in periodo di guerra. Tutti mi riconoscevano e mi associavano ad Harry.
Sentivo i capelli in disordine e il viso sporco così come le mie mani. Sapevo di avere il volto segnato da due profonde e scure occhiaie e avere la carnagione più pallida del solito.
Indossavo solo abiti neri, nella speranza che sarei risultata meno riconoscibile. Dei pantaloni neri attillati, una maglia nera, una giacca lunga nera e degli stivali alti neri. Ovviamente tutti i miei sforzi erano stati inutili.
"Già, lo so" dissi
"Comunque non ti preoccupare, George ti ha preparato la camera" disse Fred
"Cazzo la camera!" Disse George
"George...non dirmi che ti sei scordato di preparare la camera?" Disse Fred
"Non é un problema, faccio io, siete già stati molto carini ad aspettarmi svegli" dissi
"Mamma ti ucciderà se verrà a sapere di come hai accolto il nostro ospite" disse Fred come se non mi avesse minimamente sentito
"No, perché non lo verrà mai a scoprire! Dammi cinque minuti e la tua camera sarà pronta!" Disse George guardandomi e smaterializzandosi
"Acqua?" Chiese Fred
"Sì grazie" risposi
"Accomodati, arrivo subito" disse indicando il divano rosso
Mi sedetti e mi rilassai sul comodo sofà, mi sembrava un sogno poter sedermi.
Fred arrivò poco dopo con un bicchiere d'acqua.
"Non é avvelenato vero?" Chiesi
"Beh non posso assicurati nulla" rispose
Sorrisi e bevvi un sorso d'acqua.
"Ti sta bene" disse
"Cosa?" Dissi non capendo
"Il taglio di capelli, ti sta bene" precisò
Prima di partire avevo preso la decisione di tagliare quasi la metà dei miei lunghi capelli mori. Un po' perché pensavo mi avrebbe aiutato ad essere riconosciuta di meno, un po' perché necessitavo un cambio radicale. Ora i miei capelli lunghi e mossi arrivavano appena sopra alle spalle ed erano lisci. Mi piacevano, anche se dovevo farci l'abitudine.
"Grazie" dissi
"Ti fa più cattiva del solito" disse
"Che vorresti dire?" Dissi ridendo
"Che già prima avevi l'aria intimidatoria, ma ora sembri proprio spietata" disse sorridendo
"E questo sarebbe un complimento?" Chiesi sorridendo
"Oh sì, volevo intenderla come una cosa positiva, nel senso che sembri... come potrei dire... irraggiungibile" disse guardandomi, mentre io bevevo un altro sorso d'acqua e poi lo guardai sorridendo.
"Sei entusiasta per il matrimonio?" Mi chiese Fred
"Matrimonio?" Chiesi
"Sì, il nostro matrimonio, quando ci sposiamo?" Disse il ragazzo
"Ehm okay, hai solo saltato un centinaio di passi" dissi sorridendo
"Il matrimonio di Fleur e Bill" disse ridendo
Mi ero completamente scordata che i due si fossero fidanzati ed ero a conoscenza del loro matrimonio, ma non pensavo volessero comunque farlo vista la situazione in cui eravamo.
"Ci vieni con me?" Mi chiese Fred
"Dove? Al matrimonio?" Dissi
Lui annuii.
"Così potremmo sfoggiare le nostre doti da ballerini" disse
Lo guardai confuso non capendo di cosa stesse parlando.
"Non ti ricordi? Quando al quarto anno ci preparavamo per il ballo del ceppo" precisò lui
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Gretel Swann
Fanfiction"Mi ha parlato parecchie volte di te. Di come Gretel Swann fosse bella, intelligente, astuta, indipendente. La cosa più bella è che alcune volte gli capitava di dire anche di come eri impulsiva, permalosa, testarda e fragile. E i suoi occhi brillav...