Capitolo 38

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Gretel's pov
Una luce calda e accogliente mi svegliò. Aprii gli occhi lentamente mentre facevo mente locale e ricordavo dove mi trovavo.
La stanza che mi era stata messa a disposizione dalla famiglia Weasley era fin troppo grande. Era spaziosa e luminosa, arredata con mobili in legno e dipinta di bianco. Il letto era largo e morbido, coperto da un lenzuolo rosso.
Mi alzai lentamente e realizzai di essermi addormentata ancora prima di essermi cambiata. La notte prima avevo solamente tolto la giacca e le scarpe ed ero crollata sul letto.
Mi feci una doccia veloce, cercando di togliere tutto lo sporco che avevo accumulato dai vari duelli.
Mi guardai allo specchio dopo aver indossato l'accappatoio bianco che mi era stato messo a disposizione. Nonostante mi fossi riposata, sotto i miei occhi solcavano ancora delle occhiaie ben pronunciate, le mie labbra erano secche, la mia carnagione pallida e sulla mia guancia destra spiccava un sottile taglio rosso.
Ero sciupata, dimagrita.
Sicuramente il taglio sulla guancia sarebbe piaciuto a Draco dato che era sempre stato attratto dalle mie tendenze misteriose, mi ritrovai a pensare.
Scossi la testa cercando di togliere Draco dai miei pensieri e mi diressi verso i miei bagagli alla ricerca di qualcosa da mettere.
La sera prima avevo indossato diversi capi invernali, come la giacca nera e gli stivali, ma il calore del giorno mi fece realizzare che ci trovavamo ancora in un periodo estivo. Fortunatamente la Tana aveva un clima ventilato e il clima estivo non era insopportabile, beh per lo meno non quanto quello di New York, dove la città rubava via ogni tipo di soffio ventilato.
Raccattai dalla mia valigia un paio di pantaloncini di jeans neri, non troppo corti e non troppo attillati, non volendo far cadere l'attenzione della Signora Weasley su di me, e una canottiera bianca che infilai dentro i pantaloni. Poi indossai delle scarpe da ginnastica bianche e accettai il mio triste destino di dover affrontare tutte le persone che si trovavano alla Tana.
Scesi le scale nel modo più lento possibile fino ad arrivare al piano terra e solo allora mi resi conto di quanto avevo dormito: tutti erano svegli e seduti al tavolo, la maggior parte di essi avevano già terminato la colazione e parlavano animatamente.
Molly, Ron, Ginny, Fred, George, Bill, Hermione, Fleur e Lupin erano tutti raccolti intorno al lungo tavolo di legno e a quanto pare il centro della discussione era Harry.
"Guarda un po' chi ha deciso di svegliarsi, stai una favola comunque" disse Fred sorseggiando quello che sembrava caffè. Sul suo viso crebbe un certo sorriso, come se sapesse che mi stava dando fastidio facendo ricadere tutta l'attenzione su di me.
"Gretel!" Disse Hermione venendomi incontro e abbracciandomi forte.
Io e Hermione non condividevamo spesso momenti sdolcinati, così come tutte le altre migliori amiche del mondo, però sapevamo quanto l'una fosse importante per l'altra. Le braccia di Hermione attorno al mio collo mi fecero sentire a casa, al sicuro.
"In carne e ossa" dissi sorridendo
"Ti sei tagliata i capelli?!" Mi chiese la ragazza
"Già, ti piacciono?" Chiesi
"Ti stanno molto bene! Mi sei mancata" Disse Hermione
"Anche tu" risposi riabbracciandola
Quando la lasciai andare, vidi subito gli occhi di Ron fissi sui miei.
"Ehi" mi disse
"Beh non mi abbracci?" Chiesi vedendo che il ragazzo era insicuro su come comportarsi.
Ron sorrise e poi mi abbracciò, era una delle prime volte in cui io e il rosso entravamo in contatto.
Forse io e lui eravamo i membri del nostro gruppo che erano meno affiatati. Ron, Harry e Hermione avevano tutti un ottimo rapporto tra loro e io avevo legato moltissimo sia con Hermione che con Harry. Con Ron era sempre stata una sorta di amicizia dovuta al fatto che eravamo legati entrambi agli altri due componenti del gruppo. Con il tempo però io e Ron stavamo imparando a conoscerci e a sopportarci a vicenda, certo non era facile dato che avevamo due caratteri completamente opposti, però gli volevo bene.
"Sei molto bella" sussurrò, sapevo che non era facile per lui esprimere davanti a me i suoi pensieri, quindi rimasi piacevolmente sorpresa da quelle sue parole.
"Grazie Ron, mi sei mancato" Dissi staccandomi dall'abbraccio e dandogli un bacio sulla guancia, che lo fece diventare rosso quanto i suoi capelli.
"Gretel cara, spero tu abbia dormito bene" disse la Signora Weasley
"Oh sì, benissimo Signora Weasley" dissi abbracciandola
"E spero che Fred e George ti abbiano dato il benvenuto nel migliore dei modi" disse guardando severamente i due gemelli.
"Oh sì, sono stati molto gentili e George ha fatto un ottimo lavoro con la stanza" dissi guardando il gemello che mi ringraziò con lo sguardo per non aver detto alla madre di essersi dimenticato il suo compito.
"Cara che hai fatto alla guancia?" Mi chiese preoccupata la signora Weasley
"Oh...nulla. Davvero non si preoccupi" cercai di rassicurarla
"Ciao" disse Fred venendomi incontro e dandomi un leggero bacio sulla guancia che mi fece venire le farfalle nello stomaco.
Poi mi sedetti al tavolo salutando il resto delle persone.
"Gretel é sempre un piacere vederti" disse sorridendo Remus Lupin
"Anche per me professor Lupin" risposi
"Oh chiamami Remus" disse il professore
"Ciao Gretel" mi chiamò una voce acuta dall'altra parte del tavolo
Ginny Weasley mi guardava con un leggero sorriso, sapevo di non essere esattamente la sua persona preferita, vista la situazione con Harry. Quindi mi accontentai dello sforzo che la ragazza fece anche solo sorridendomi un poco.
"Ginny, ti vedo bene" le dissi
"Già anche tu" rispose
"Beh grazie, anche se so benissimo che non è vero, ho avuto momenti migliori" dissi
Feci colazione velocemente, un po' perché in quel periodo avevo perso l'appetito, un po' perché non avevo voglia di restare a tavola con tutte quelle persone e rispondere alle loro domande.
Durante essa però avevamo anche parlato del piano per portare Harry sano e salvo alla tana, era sicuramente complicato, ma era anche molto ben strutturato.
Dopo io e Hermione ci allontanammo dagli altri con la scusa di voler parlare dell'estate e decidemmo di uscire in cortile.
Ci sedemmo sotto un albero alto, che creava un'ombra ventilata e estesa.
"Come stai?" Mi chiese Hermione
"Come ho detto ho avuto momenti migliori, ma anche peggiori. Tu?" dissi
La ragazza mi guardò con le lacrime agli occhi, cercando di trattenerle e di farsi forza.
Di istinto la abbracciai, lasciandola piangere per un po'.
"Pensa che l'hai fatto per tenerli al sicuro" dissi
"Loro... non... sanno... più chi sono" disse la ragazza tra i singhiozzi
"Saranno al sicuro" cercai di rassicurarla
"Tua nonna?" Mi chiese poi
"Non so dove sia, é meglio così" risposi
"Vedrai che se la caverà" mi disse
"Continuo a ripensare al momento il cui me ne sono andata e a riflettere su tutte le raccomandazioni che le ho dato, ho sempre paura di aver dimenticato qualcosa" dissi
"Tua nonna é una delle streghe più forti del mondo, vedrai che se la caverà" ripeté Hermione
"Già é forte, ma l'idea che un gruppo di mangiamorte possa presentarsi da lei per torturarla per colpa mia non mi rende molto tranquilla" dissi
Io e Hermione ci eravamo scritte poco quest'estate, perché sapevamo che le nostre lettere avrebbero potuto essere intercettate. Già alla fine dell'anno precedente, però, avevamo pensato a come comportarci con i nostri cari. Sapevo che Hermione avrebbe fatto dimenticare della sua esistenza ai suoi genitori. Lei sapeva che io avrei lasciato mia nonna e che non l'avrei sentita, né cercata così da proteggerla.
"L'hai più sentito?" Mi chiese
"Uh?" Risposi
"Malfoy, l'hai più sentito?" Disse
"Cosa? No" dissi
"Scusa é solo...non ho potuto non notare la collana" disse
"Ho solo bisogno di un po' più di tempo" risposi

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