Capitolo 19

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Mile pov
"Pronto?" "Ehi piccola come va? Sai ho saputo che oggi sei andata in giro insieme a Lydia e Kira. Ti volevo chiedere una cosa" "vai pure" "Ti andrebbe domani sera di venire a casa mia? Insomma possiamo stare insieme, e magari posso presentarti la mia famiglia" "Wow sarebbe magnifico ma sai devo parlare con lo scorbutico di mio padre e vedere se va bene, sai non si fida molto dei ragazzi" "se non puoi non fa niente però la mia famiglia ti vorrebbe incontrare e loro ne sarebbero entusiasti" "vado a chiederlo ora, ti faccio sapere" "va bene, ci sentiamo" "Ciao Jimin" "ciao piccola" e mette giù la chiamata. Sei appena stata invitata da Jimin e la sua famiglia ti vuole conoscere, come la metti tesoro? Coscienza zitta e fammi andare a chiedere a mio padre. Esco da camera mia e mi dirigo verso lo studio. Il corridoio non è lunghissimo e ci sono solo 2 camere da letto e un bagno e in fondo lo studio dove mio padre ci passa la maggior parte del tempo quando è a casa. Qualche volta lo vedo che esce da lì solo per andare in bagno. Non sono autorizzata a frugare dentro la sua roba di lavoro anche se muoio dalla voglia di scoprire perché passa tutto il tempo lì. Busso alla porta di legno e sento la voce di mio padre dire: "entra". Entro nella stanza e lo vedo con la testa chinata su un fascicolo e una penna in mano. Dietro di lui c'è un grande pannello di sughero dove ci sono attaccate foto, mappe e immagini tutte collegate con del filo rosso. Sulla scrivania ci sono portapenne qua è là e anche lì immagini, fogli, scarabocchi disparsi sul tavolo. "Che cose c'è Mile?" mi chiede mio padre alzando la testa. "Ehm..beh ecco, Jimin mi ha inviato a cena domani sera a casa sua e mi farà conoscere i suoi genitori, quindi volev-" "No" mi risponde in tono secco. "Perché no?" "Perché non lo conosci nemmeno ti vuole invitare a casa sua e chissà cosa potrà mai farti" "lui non mi farà un bel niente" "e tu come lo sai?" non gli ho ancora detto che sto insieme a Jimin da qualche settimana e devo dirglielo adesso, insomma prima o poi l'avrebbe dovuto sapere. "Lo so..perché....è... il mio.... ragazzo" dico facendo lunghe pause tra una parola e l'altra. Abbasso la testa ma posso vedere che mio padre sta per scoppiare. "CHE COSA!!??" "Ascolta papà te lo avrei detto è solo che...stavo cercando il momento giusto per dirtelo" "da quanto vi frequentate?" "Da alcune...settimane" "Ecco perché ti vedo diversa in questo ultimo periodo, ti vedi con un ragazzo che io non conosco, mi aspettavo di meglio da parte tua, Mile" che cosa voleva che facessi, sposare uno dei figli dei suoi colleghi che lui reputa dei bravi ragazzi quando in realtà sono solo delle noie mortali? Non sempre essere figli di agenti è fortunato. Insomma i ragazzi sono lì a farti la predica sul fatto che una ragazza va protetta, guardata e bisogna prendersene cura. Ok mi va anche bene ma non mi possono chiudere in casa solo perché sono una ragazza. Mio padre è spaventato dall'idea che qualcuno mi possa far male o mi possa traumatizzare. Sto per diventare maggiorenne e so come funziona la vita ma di sicuro quasi segregare una ragazza in casa per paura che qualche ragazzo le spezzi il cuore è troppo. Sono già passata in una situazione simile ed evidentemente l'episodio di Josh ha fatto preoccupare ancora di più mio padre. "CHE COSA TI ASPETTAVI SCUSA!? CHE IO STESSI QUA A FARE LA MUFFA E NON GODERMI LA VITA COME TUTTI I RAGAZZI FANNO A QUEST'ETÀ?! TU SEI SPAVENTATO NEL PERDERMI MA NON PUOI VIETARMI DI INNAMORARMI SOLO PER LA RAGIONE DI AVERE PAURA CHE QUALCUNO MI FACCIA STAR MALE! JOSH È ACQUA PASSATA E ORA SIAMO LONTANI DA LOS ANGELS, E JIMIN NON È COME JOSH, È COMPLETAMENTE DIVERSO E A DIFFERENZA DI JOSH, LUI CI TIENE A ME!" Ho lasciato che la rabbia si liberasse e ora ho come un peso in meno, dovevo chiarire con mio padre su questo argomento. Lui e suoi pregiudizi su tutte le persone che incontra. Sembra capire, d'altronde gli ho sbraitato in faccia tutto quello che mi passava per la testa. "Hai ragione, sono spaventato all'idea che qualcuno ti possa ferire ma di certo non ti posso fermare, sei una testa calda come tua madre" "Anche tu ti saresti arrabbiato con mamma, allora lasciami vivere una vita da adolescente, ti prego." Passano alcuni secondi e poi risponde "va bene, puoi stare con lui ma a patto che lo presenti" ci doveva essere la fregatura comunque. Solo al pensiero di quei 2 nella stessa stanza è come un incubo per me. "Ok te lo farò conoscere, però anche io ho una condizione, non provare a metterlo a disagio o a fare commenti" così siamo pari. Annuisce in segno di resa e soddisfatta esco dalla stanza. Però prima di chiudere la porta, mi giro "Papà...grazie comunque" "di niente" e con quello chiudo la porta e mi ci appoggio contro. Faccio un sospiro e ritorno in camera. Mi rilancio di nuovo sul letto e guardo il soffitto. Il mio sguardo si sposta sulla borsa con dentro l'abito. Lo tiro fuori e lo ammiro ancora una volta. È magnifico, voglio troppo vedere la faccia di Jimin appena mi vedrà con quest'abito. Devo anche pensare a cosa abbinarci come acconciatura e make-up, ma con quello mi può aiutare Lydia, e Kira mi ha chiesto di aiutarla con gli accessori. Ci sarà molto da fare per il ballo. Mi era mancata questa sensazione di ansia per il ballo ma so già che sarà una serata indimenticabile.

I'm back peopleeeee! Scusate se vi ho fatto aspettare ma ora con le video lezioni la mattina e poi al pomeriggio i compiti perdevo molto tempo a cazzeggiare ma ora sono tornata con un nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto 💜

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