Capitolo 15 - Robert

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Torno dentro al locale e subito il titolare si precipita su di me con fare preoccupato.

«Signor Shannon, ha dimenticato qualcosa? Il suo tavolo non è stato ancora pulito e...»

«No.» lo blocco subito abbozzando un sorriso, non ho voglia di perder tempo e ascoltare tutte le lusinghe di cui non ho bisogno. Indico la ragazza al bancone che nel rivedermi ha indossato un sorriso talmente ampio che potrebbe presentarsi per il casting del prossimo Joker: «Dovrei parlare con lei.»

L'uomo diventa improvvisamente serio: «Stephanie! Vieni subito qui!» Dal tono minaccioso temo che abbia frainteso il mio ritorno, abbassa il volume della voce mentre la ragazza ci raggiunge con passo incerto: «Non so cosa sia successo signor Shannon ma se necessario la farò licenziare.»

«Non la licenzi, perderebbe una cameriera eccellente.» Stephanie arriva tutta imbarazzata, abbassa lo sguardo e il volto si colora di rosso fuoco: «Dovrei parlare con la signorina in privato, se possibile.»

«Ma certo.» risponde il titolare indicando un punto alle sue spalle: «Usate pure il mio ufficio, lì non vi disturberà nessuno.»

«Grazie.» prendo la ragazza per le spalle ma prima di lasciare la sala principale torno con lo sguardo sull'uomo: «E le ripeto che non deve assolutamente licenziarla, devo solo chiederle un favore.»

Senza aspettare risposta entriamo nell'ufficio, non degno di mezzo sguardo l'arredo perché l'unica cosa su cui sono concentrato è la ragazzina qui davanti. Sono fermamente convinto che si stia facendo parecchi film mentali degni delle più lerce pellicole hard ma mi vedo costretto a freddare i suoi bollori.

«Stephanie.» inizio assumendo un tono da padre che sgrida la figlia, proprio io che di mocciosi non ne voglio: «Ecco...»

Oh merda, non so da dove cominciare.
Che brutta sensazione! Ecco come ci si sente a dimenticare il copione nel bel mezzo delle riprese. Merda (di nuovo), perché non mi sono preparato un discorso prima di fare l'ingresso plateale nel locale?

«Si, signor Shannon?»

Giustamente mi sprona a continuare. In imbarazzo più che mai le chiedo cortesemente di chiamarmi Robert e lei annuisce tutta contenta.

«Ecco tu...» riprendo indicandola con entrambe le mani: «Sei una ragazza.»

Perplessa, Stephanie alza le sopracciglia: «Ehm, si.»

«E ti piacciono i ragazzi.»

«Si.»

«Stupendo! E sai anche che piaci ad alcuni ragazzi.»

«Signor Shannon si sta per casi riferendo al ragazzo che era al tavolo con lei? Nicholas Dauler?»

È proprio vero, i giovani d'oggi sono decisamente più reattivi e svegli di quando non lo eravamo noi alla loro età, almeno parlando per me.
Schiocco le dita indicandola compiaciuto, sorvolando sul fatto che non mi abbia chiamato per nome, forse lo vede ancora come una mancanza di rispetto: «Bingo!»

Lei sospira scuotendo appena la testa: «Senta, io...»

«Non ti sto dicendo di ricambiare, se non ti piace. Ma è attratto da te da anni, non riesce a trovare il coraggio di dirtelo.»

Spalanca gli occhi alla massima estensione: «Anni?!»

«Si poverino, è un po' rincoglionito su queste faccende.» disse quello che non sapeva come attaccare il discorso "amore" con una ragazzina. Schiarisco la voce accantonando la mia parte rimproverante e torno su di lei: «Ti prego, sii chiara con lui.»

«Ma certo, se è lei a chiedermelo farò qualsiasi cosa.»

«Grazie.» tiro fuori il cellulare e prendo in prestito carta e penna dalla scrivania: «Questo è il suo numero.»

«Ok.»

«Grazie Stephanie.»

«Non mi ringrazi ancora, parlerò con Nicholas ma non si fa niente per niente.»

Ora sono io a spalancare gli occhi per lo stupore.
Ho sentito bene? Mi sono appena fatto ricattare da una diciassettenne?

Stephanie porta le mani ai fianchi: «Voglio una foto con lei, una dedica e un messaggio vocale che farebbe invidia a chiunque.»

Tiro un sospiro di sollievo, per un attimo ho temuto che mi chiedesse molto di peggio con location principale questa scrivania. È una bellissima ragazza, questo è fuori dubbio, ma sono un uomo adulto e mia moglie è un po' come una mantide religiosa: se scopre che l'ho tradita mi taglia qualcosa.
E sicuramente quel qualcosa non sarebbe la testa.

Sorrido annuendo: «Ok,facciamolo!»

Una sorpresa sotto la Neve [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora