Capitolo 30 - Nicholas

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E così è arrivato anche il giorno della mia partenza.
Ad essere onesto non ho la minima idea di cosa potrei fare prima della riuscita della sorpresa, ora che ci penso non so nemmeno cosa dire a Madison se non dovesse vedere Stephanie tra lo staff dell'albergo ma effettivamente lei non ha la minima idea di come sia fatta fisicamente dunque potrò fingere che si tratti di qualunque altra ragazza. L'importante è la ben riuscita della sorpresa, penserò in un secondo momento a dirle che la mia era tutta una montatura.
Non so nemmeno se la vorrei una seconda occasione con Stephanie, una che taglia definitivamente i ponti con te dopo che le hai augurato tutta la felicità del mondo forse non la merita una seconda occasione.

«Nik, tesoro, hai preso tutto?» la chioma rossa di mamma si affaccia dalla porta del bagno.

Annuisco una volta finito di pettinarmi: «Credo di si, ho fatto pratica ieri sera con la valigia di Robert.»

Mamma soffoca una risata divertita: «A volte ho l'impressione che sia tu a badare a lui.»

«In effetti è così.»

«Non mi hai più detto come hai fatto a convincere Madison.»

Ecco una cosa che da stupido non avevo previsto.
I miei genitori non sanno nulla di Stephanie, come non sanno nulla di tutti gli altri piccoli flirt che ho avuto in passato, non è cattiveria ma a volte preferisco tenerli fuori da certi aspetti della mia vita, soprattutto mamma che non appena sente puzza di gossip, qualunque esso sia, ci si tuffa finendo per rovinare tutto. A volte è capitato che conoscesse meglio di me le ragazze che mi giravano attorno, tutto per colpa di quegli stupidissimi social network.

«Forse Robert mi ha insegnato più cose di quanto creda.» la butto sul vago preparandomi alla scarica di domande

«L'importante è che non ti porti sulla cattiva strada.»

«Mamma...» la guardo stranito allungando l'ultima lettera con fin troppa enfasi: «I bambini si portano sulla cattiva strada, ormai sono adulto e so cosa è giusto e cosa sbagliato.»

«So che sei un ragazzo giudizioso ma per me resterai sempre il mio bambino, anche quando avrai sessant'anni.» ed esattamente come quando andavo alle elementari, allunga la mano verso di me per farmi coraggio: «Su tesoro, è ora di andare.»

Io sarò sempre il suo bambino.
E lei sarà sempre la mia mamma e questo nulla ce lo potrà mai togliere, nemmeno l'inesorabile avanzamento d'età.

***

Non appena mettiamo piede all'aeroporto JFK mi chiedo se Robert sia riuscito a partire, quell'irresponsabile non mi ha fatto sapere niente di niente e prego con tutte le mie forze che non abbia dimenticato il telefono a casa.
Raggiungiamo il gate dopo i soliti controlli, in sala d'attesa c'è una piccola folla radunata attorno a Kim che come sempre accetta i suoi fan con amore, c'è chi riconosce persino mamma forse grazie qualche scatto privato di Kim in cui appariva anche lei. È bello vederla comportarsi come una star e non pensare anche solo per un attimo alla propria vita da casalinga. Ora che ci penso non so quale poteva essere il suo sogno quando era ragazzina, se il suo progetto di vita era quello di avere una famiglia o magari diventare come Kim.
E chissà se quello di papà era davvero diventare uno dei dirigenti di Wall Street. Gli lancio un'occhiata mentre è in disparte al cellulare, non credo metterebbe tutta questa passione in un lavoro che non gli piace.

So così poco dei miei genitori.

Uno strano senso di colpa inizia a farsi strada nel cuore, forse è giusto parlar loro di Stephanie, sfogarmi con chi ha avuto più esperienze di me in campo amoroso. Sto per aprire bocca quando la folla di persone si sposta da Kim e mamma a Madison, nemmeno l'ho vista arrivare.

«Guardate come si sente ancora in imbarazzo coi fan.» dice Kim sorridendo dolcemente per poi inforcare gli occhiali da sole.

«Personalmente credo mi abituerei subito.» ribatte mamma sedendosi accanto la migliore amica e la seguo senza fare complimenti.

«Perché? Diventare famosa era il tuo sogno?» chiedo a bruciapelo.

Mamma ridacchia scuotendo la testa, pensavo avesse una reazione diversa: «Tesoro il mio sogno era costruire una famiglia perfetta e, guarda un po', ci sono riuscita.»

«Parla al plurale, povero Charles. Se hai tutto questo è anche merito suo.» ribatte Kim mentre armeggia col cellulare, sicuramente dopo il siparietto coi fan sarà pieno zeppo di notifiche e avvisi di messaggi.

«Cos'è, all'improvviso vuoi una famiglia anche tu?» mamma la provoca punzecchiandola ad un braccio.

«Ce l'ho già una famiglia, siete tutti voi.»

Mamma abbraccia Kim dopo un verso indecifrabile.

«Ehi, ehi! Cos'è questo abbraccio di gruppo senza di me?»

Madison, mamma e Kim si uniscono con affetto come se non si fossero viste nemmeno dodici ore fa, nella stretta e negli occhi percepisco un vero sentimento di amicizia pura.

«Allora signora Shannon, pronta per una vacanza tutta per noi?» chiede mamma accennando a me e papà con lo sguardo: «Tranquilla, gli uomini di casa staranno in disparte.»

«Oh no te l'ho già detto ieri sera, non è giusto che tu e Charles stiate lontani solo perché ho il marito scemo, solo molto felice che anche lui sia qui.» zia si affaccia appena per poi farmi l'occhiolino: «Ovviamente sono felice che anche tu sia qui, piccolo Nik.»

Ricambio l'occhiolino sorridendo, devo continuare a fingere che questo viaggio sia in realtà un favore per me, la commedia deve durare almeno altre ventiquattro ore.
Posso farcela.
Il volo viene annunciato e non appena le hostess controllano i nostri biglietti ci accompagnano nella sezione prima classe dell'aereo: poltrone larghe e in pelle, benvenuto con flûte di champagne dorato, menù sofisticato e un piccolo schermo per sedile.

Diventare famoso non è nei miei obbiettivi di vita ma...Penso proprio che potrei abituarmi a tutto questo.

Una sorpresa sotto la Neve [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora