Capitolo 24

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Mamma entra in stanza come un uragano: «Robert! Sei ubriaco!»

Zio, come se non avesse sentito minimamente la botta in fronte, barcolla verso di lei appoggiandosi allo stipite: «E tu sei sexy.»

«È mia madre!» sbotto alzandomi in piedi.

Robert la squadra da capo a piedi e fa un sorrisino da schiaffi: «Ciao Scarl.» le si butta addosso e per fortuna, come per magia, arriva mio padre dal buio del corridoio per sorreggerlo ed evitare che crolli rovinosamente sul pavimento.
Robert è come un bambino: non appena sfiora le braccia di papà, si mette a dormire.
Metterlo sul letto è un'impresa ma alla fine riusciamo a sdraiarlo, i miei lo osservano scuotendo la testa ma a mamma non sfugge un sorriso dolce e un lieve rossore sulle guance.

«Nicholas, al prossimo festino ti prego di ricordarti di invitare anche tuo padre.»

«Charles!» sbotta mamma tornando dispotica: «Che razza di insegnamenti dai a nostro figlio?»

«Dai Scarl ha quasi diciotto anni.» papà mi lancia un occhiolino e un sorriso di intesa: «Mi raccomando, fa attenzione che non muoia nel sonno, Robert Shannon sulla coscienza costerebbe una cifra incalcolabile.»

Strozzo una risata mentre mamma lo caccia dalla stanza con una serie colorita di insulti, sarà una donna ormai più che adulta ma nessuno deve toccarle l'idolo di infanzia, nemmeno suo marito.

Una volta rimasto solo, osservo zio dormire beato, un braccio sopra al petto e l'altro abbandonato verso l'esterno, russa piano e l'espressione stranamente beata contrasta in pieno con tutto il disagio e la preoccupazione che sta covando dentro.

A quanto pare anche le star di Hollywood con milioni di dollari sul conto in banca soffrono.

Resto a guardarlo come ipnotizzato, ripenso a quello che mi ha detto, al fatto che Stephanie non sarà né la prima né l'ultima donna a spezzarmi il cuore, inevitabilmente la mia memoria corre a Sheyla, la ex di Robert e a Gregory, l'ex di Madison. Penso a Jessica Lane e a Mark che si sono fidanzati dopo anni che uno ronzava attorno all'altro senza saperlo. Penso a mamma e a papà, al loro amore che dura dai tempi del liceo e alla paura nell'affrontare la crescita di un figlio.

Anche se sul momento mi ero illuso che fosse così, non sono l'unica persona a soffrire per amore.

Anzi, probabilmente non ho ancora nemmeno la minima idea di cosa significhi star davvero male per qualcuno.
Con Stephanie non avevo chissà quali progetti, non eravamo sposati o fidanzati da anni.
Era solo un'attrazione adolescenziale.

E senza rendermene conto ho preso il cellulare finendo sul suo profilo Instagram, ho cliccato nella sezione messaggi e i miei pollici si sono mossi da soli.

Ti auguro tutta la felicità che meriti.

Messaggio inviato.

Una sorpresa sotto la Neve [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora