capitolo 1

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Stavo finalmente nella pace più assoluta, quando una voce a me molto nota mi fece sobbalzare dal letto.. 

"kim alzati subito, tra meno di 2 ore abbiamo l'aereo e tu sei ancora a dormire" gridò quella voce squillante di mia madre. "Mamma buon giorno anche a te" "kim se non ti alzi subito da questo letto ti ci levo io a calci" 

Così dopo il nosto solito battibeccho mattiniero, mi alzai andavi sulla scrivania dove la sera prima mi ero preparata i vestiti per l'indomani, visto che tutti i miei vestiti erano chiusi in valigia. Optai per un top rosso scollato su una spalla e dei classici jeans strappati chiari. Mi chiusi in bagno e mi catapultai velocemente nella doccia, una volta fuori mi aschiugai e mi piastrai i capelli tendendo a fare piccole onde. Come trucco decisi di applicare solo il mascara e un gloss color fragola, eravamo ancora ad agosto quindi decisi di lasciare la mia pelle pulita e far risaltare la mia abbronzatura. Tornai in camera mi misi i miei adorati orecchini a cerchio e dei bracciali oro in insime a una collana abinata a quest'ultimo.

Scesi al piano di sotto dove trovai i miei genitori pronti, uscimmo da quella che era stata la mia casa per ben 17 anni e ci dirigemmo all'aereoporto. Una volta sull'aereo mi misi le mie airpods e comincia ad abbandonarmi alla musica. Dopo tante ore a cercare di trovare una posizione comoda finalmente atterrammo a destinazione. SEATTLE 

Finalmente dopo ore di traffico arrivammo davanti a una casa a dir poco mozzafiato, sapevo che papà era un avvocato importate e che aveva avuto insieme a mia mamma una promozione ma non pensavo avessero tutti questi soldi da permettersi questo spettacolo. I miei genitori si accorsero della mia espressione tanto che:

"Kim al secondo piano ci sono le camere da letto scegli quella che ti piace di più" disse mia mamma fin troppo entusiasta "si mamma ora vado ma so già quale prenderò quella..." ma prima che potessi finire quella frase mio padre la termino al mio posto "ovviamente quella con vista su tutta la città.." quel l'uomo mi conosceva così bene ed è per questo che lo amo. 

Raggiunta la stanza che avevo scelto notai subito sulla scrivania un computer e un telefono della apple. Lo so vi starete chiedendo di come è possibile che non avessi un cellulare, ma in realtà quello vecchio l'ho buttato ho bisogno di andare aventi senza avere contatti col passato. Sono stata delusa da troppe persone e da quel momento ho imparato a fidarmi solo di me stessa, ma grazie a queste persone ora sono una ragazza forte che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Cominciai a disfare la valigia e a posizionare tutti i miei vestiti nella cabina armadio, poi passai alle scarpe, trucchi, profumi ecc...

Avevo bisogno di sfogarmi così uscì di casa e andai alla ricerca di una palestra di box. Anche nella mia vecchia città mi mantenevo in allenamento ormai era diventato il posto preferito, poteva sfogarmi senza dar conto a nessuno e poi grazie a questi allenamenti avevo un culo alto e sodo e una pancia piatta favolosa. Ci avevo messo ben 2 anni a formare quel fisico ma dopo tanto allenamento ci riuscii.

Finalmente dopo ore e ore di ricerche trovai una palestra aperta era l'ultimo giorno di libertà perché l'indomani sarebbe iniziata la scuola, ma la cosa non mi preoccupava affatto anzi ero molto positiva non avevo certamente paura di essere la nuova arrivata. Entrai e mi diressi al bancone "buonasera vorrei fare l'abbonamento per la palestra" "certo signorina mi dia i suoi documenti" senza pensarci due volti presi tutto l'occorrente e lo porsi alla signora.

Dopo 15 minuti mi fece mettere una firma e mi consegnò il tesserino. La salutai e me ne andai diretta agli spogliatoi, mi misi i leggisn anche se non li amavo particolarmente, mi sentivo troppo osservata e non  mi andava.. Comunque dopo 10 minuti a imprecare allo specchio mi diressi in sala e comincia a sfogare la mia rabbia sul sacco di box. Decisi di fare qualche squat e un po' di addominali, finito tutti mi andai a fare una doccia e tornai a casa.

Mi misi il pigiama mi stesi sul letto e caddi nelle braccia di morfeo.


Quel maledetto sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora