capitolo 22

510 6 0
                                    

JUSTIN

"fratellino" mi sentì chiamare così mi alzai, mi guardai in tono e mi resi conto di dove stavamo, l'ospedale e Kim come cuscino..

"Bro stai qua da ieri, vai a casa a farti una doccia le ragazze rimangono qua" "Mike no, io rimango qua non me ne fotte un cazzo della doccia" dissi con la voce ancora impastata dal sonno "Justin stai qua da tante ore, e non hai nemmeno mangiato" disse Melany, ma cosa volevano tutti oggi "Ragazzi ora mi sono svegliato e mi state rompendo i coglioni, io rimango qua" "ok" risposero tutti.

5 giorni dopo

"Andrews, ha studiato?" mi chiese il professore, ma ovviamente negai. Erano passati 5 fottuti giorni da quando Kim era entrata in coma e non facevo altro che andare in ospedale, mi sono sentito vuoto in questi giorni. "Molto bene signor Andrews un altro impreparato" ma che si fotta pensai "Va bene prof" risposi per non finire nei casini, Emily ormai mancava a scuola da 5 giorni ed era meglio così.

MESSAGGIO DA ANONIMO

Mi dispiace così tanto per la mia principessa, dovevo specificare meglio il piano.

Non ci potevo credere cazzo, era stato quel figlio di puttana...

Ma come conosceva Emily?

MESSAGGIO AD ANONIMO

Sei stato tu, Luke è meglio che non ti fai vedere in giro perchè ti vengo a spaccare la faccia

"Signor Andrews, non solo non è preparato ma non segue nemmeno la lezione, vada fuori" meglio così, senza rispondere usci dalla porta e mi recai alle piste...

Stavo cercando Luke da almeno 20 minuti ma nulla, "guarda un pò chi si rivede" che coglione "Luke io ti spacco quella faccia di cazzo che hai" "e perchè mai?" rise "Ti avevo avvisato di non toccarla" dissi mentre lo presi per il colletto della maglia, era forte ma non quanto me "Andrews calma, parla con Bryan, lui ha voluto tutto questo" che c'entra mo quello..? "Bryan?" "si è mio cugino non che ex di Kim" solo a sentirlo chiamare così mi venne la nausea, mi staccai da lui e gli dissi "Non finisce qui".

Decisi di andare in ospedale non riuscivo a non vederla.

Stavo entrando nella sua camera, e come ogni giorno era sempre bellissima "Hey kim" dissi nonostante non potesse sentirmi, mi misi seduto vicino a lei mentre gli accarezzavo il viso "Qui da 5 giorni è tutto una merda, da quando stai dormendo non mi riconosco più. Mi manca il tuo sorriso e i tuoi occhi e lo so che posso sembrare uno scemo a parlare con te che dormi ma sto uscendo pazzo. Mi manchi Kim, ti prego svegliati" dissi e per la prima volta in tutta la mia vita mi scese una lacrima, e lì capi che "Ti amo Kim, torna da me" un rumore mi fece girare, il battito stava aumentando.

"Ragazzo deve uscire, la ragazza sta uscendo dal come" "No io da qua non mi muovo" lui capì che non mi sarei mosso e così annui, cazzo si stava svegliando non ci potevo ancora credere "Lei deve essere molto importante per questa ragazza" "Scusi?" chiesi "Le avrà detto qualcosa di speciale, qualcosa che voleva sentire ed è grazie a lei se ora si sta svegliando" no, non era possibile che si fosse svegliata per quelle parole. Non sapevo nemmeno se avrei mai avuto il coraggio di dirgliele in faccia,  a risvegliarmi da quei pensieri fu una voce che conoscevo bene "Ju-justin?" disse Kim "lasciamoli soli" disse il dottore.

"hey piccola" "Justin, ma cosa è successo?" la sua voce mi era mancata "Dopo l'incidente della palla, se entrata in coma e ora ti sei svegliata" "per quanto?" mi chiese "5 giorni" "Io l'ammazzo a quella stronza" come, lo sapeva che era stata Emily, decisi di no dirle nulla di Bryan "tu sai che è stata Emily" "ovvio gli bruciava il culo che tu da quando sono arrivata pensi solo a me" isse lei facendomi scappare un sorriso "ma per colpa della sua pazza gelosia, ora io mi trovo qui e appena esco la troverete morta" si mi è decisamente mancata "certo certo" dissi "vorresti dire che non pensi solo a me, forza Andrews che hai perso la testa per me" ma guarda tu "Bass potrei dire la stessa cosa" gli dissi ovvio "certo ma il tuo rimane troppo smisurato".

Passammo così il pomeriggio a scherzare fin quando non arrivarono i genitori e andai con loro a casa di Kim, visto che era stata dimessa. 

"e cosi voi state insieme" disse Mery una volta seduti sul divano.

KIMBERLY

Non lo so, come ero riuscita a svegliarmi ho sentito qualcosa, mi sono perfino immaginata che Just mi dicesse <ti amo kim> dio stavo proprio male.

Nemmeno il tempo di tornare a casa che mia madre disse "e così voi state insieme" io non sapevo che dire, non ne avevamo mai parlato e non sapevo con sicurezza cosa eravamo "si" rispose secco Justin lasciandomi a bocca aperta, lui sorrise e dio quanto mi era mancato quel sorriso "da quanto tempo?" disse mio padre "beh in realtà da un pò" disse Just senza smettere di guardarmi "sai già cosa succede se la tratti male, lo sai?" mio padre rovino questo momento "okay okay basta ora noi andiamo in camera mia, ah Just dorme qua" senza ascoltare la loro risposta presi Just per mano e lo portai al piano di sopra.

"chi ti ha detto che dormo qua?" mi chiese Just una volta dentro "chi ti ha detto che sono la Tua ragazza" lui si avvicinò e mi disse "non  vuoi esserlo?" cazzo con questa distanza non riuscivo a compiere una frase di senso compito, così lo tirai a me e lo baciai "mi sei mancato" gli dissi mentre lo baciavo "anche tu Kim" avevo bisogno di sentirlo dentro di me "Just" dissi ansimando mentre lui mi mordeva il collo facendo salire le dita lungo la mia gamba "Kim" disse lui, senza pensarci due volte lo spinsi sul letto e con le poche forze che mi restavano mi misi a cavalcioni su di lui "Kim così mi uccidi" disse mentre feci scontrare le nostre intimità "just ti voglio, ora" gli dissi iniziandolo a spogliare "kim sei sicura sei app..." non le feci finire che lo baciai e gli tolsi i jeans, incominciai a lasciargli baci su tutta la pancia fino ad arrivare al suo membro, sentivo che godeva e infatti mi alzò di scatto e mi trovai sotto di lui "Mi fai impazzire Kim" "anche tu Just" in un secondo lo senti dentro di me, e mi era mancato così tanto "oddio just" "kim forza vieni, vieni per me" venimmo entrambi e ci addormentammo abbracciati. Stava sicuramente dormendo e così gli dissi "ti amo" non avrei mai avuto il coraggio di dirglielo in faccia così lo feci mentre dormiva .

JUSTIN

"ti amo" sentì, pensava stessi dormendo ma in realtà ero sveglio. Quando ho sentito quelle sue parole, il mio cuore batteva sempre di più, lo so sembravo un ragazzino ma lei mi aveva fottuto il cervello. Addormentarmi abbracciato a lei era la cosa più bella di questo mondo, e si mi ero innamorato e mi faceva tremendamente paura.

Quel maledetto sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora