capitolo 14

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KIMBERLY

"kim siamo arrivati" una voce mi portò alla realtà, scesi dalla macchina e ciò che avevo davanti mi rimase senza parole.

Una villetta a 3 piani tutta vetrate con la vista sul lago, non avevo mai visto niente di più bello "ti piace?" mi domandò Justin "si è stupendo qui, ma dove siamo?" "diciamo che questo è il posto dove vengo quando voglio stare solo, è una proprietà dei miei ma non ci vengono mai" ero contata che mi avesse portato in un posto importate per lui, ma continuavo a pensare a quella frase <è stato solo un bacio> così freddamente risposi "capisco",

L'interno era fantastico, la cosa che mi colpi di più però fu il caminetto.

"cosa vuoi mangiare?" io non sapevo come facesse a essere così "Justin perchè mi hai portata qua?" "non lo so" "cosa significa che non lo sai Andrews?" "ah siamo tornati ai cognomi Bass?" "a quanto pare, ma non cambiare discorso rispondi alla domanda" "non lo so, ti volevo portare." 

JUSTIN

Non so cosa mi era passato per la testa, non avevo mai portato nessuno qui, nemmeno Mike. 

Troppo concentrata a pensare che non si accorse di essersi scivolata il succo addosso "cazzo" imprecò "vieni ti presto qualcosa" la portai al piano di sopra e gli diedi una mia tuta della Nike, si stava per spogliare ed io stavo per uscire, ma poi dallo specchio avanti a me notai una cicatrice sul suo fianco destro, una grande cicatrice lei notò il mio sguardo e cercò di coprirsi ma non gliel'ho permisi.

"chi cazzo te l'ha fatto" lei non rispose, solo a pensare che qualcuno le avesse causato un segno del genere mi mando in bestia "KIM CHI CAZZO E' STATO" gridai e lei fece un passo indietro e iniziò a piangere. Cazzo lo sapevo, è successo qualcosa ed ora basta lo dovevo sapere "kim hey, calmati" le dissi mentre gli asciugai le lacrime "ora ci sediamo e voglio sapere tutto" "io io no non pos posso" disse balbettando "invece si".

Si calmò sul mio letto e guardando un punto fisso mi disse "sei pronto a sentire tutta la storia?" io annui  e lei fece un bel respiro e iniziò

"Era il secondo anno delle scuole superiori avevo appena compiuto 15 anni, ero molto diversa da ora, portavo gli occhiali e l'apparecchio non ero la ragazza da feste, più la ragazza solitaria. Non avevo amici, a farmi compagnia erano i miei libri. Era un giorno come tutti gli altri, o almeno così pensai,  stavo in palestra quando mi si avvicinò il ragazzo più popolare della scuola, Brayan,  chiedendomi di uscire, ovviamente presa dall'emozione accettai. Tornando a casa continuavo a chiedermi com'era possibile che lui, fosse venuto proprio da me, questi pensieri però dopo qualche ora sparirono iniziando a far spazio all'ansia sul come comportarsi visto che era il mio primo ragazzo. Le prime due settimane uscimmo, e ci baciammo niente di più.                                       Dopo poco più di un mese però le cose cambiarono, erano circa le 3:00 di notte e i miei erano in viaggio per lavoro, quando bussarono alla porta alla'inizio mi spaventai poi pero, presi coraggio e  chiesi chi fosse appena senti la voce di Bryan mi tranquillizzai, aprii la porta e lo feci entrare. Ma fu quando entrò che notai che puzzava di Alcol in una maniera assurdo, così gli chiesi se avesse bevuto ma  lui mi disse di farmi i cazzi miei e mi tirò uno schiaffo seguito poi da altri. Riusci ad uscire di casa e corsi fino ad un parco, sapevo che li non mi avrebbe trovato. I giorni passarono e di lui nemmeno l'ombra, e ne ero sollevata, erano passati ormai 5 giorni da quella notte. Erano circa le 11:00 di sera quando qualcuno entrò barcollando nella mia cameretta io presa dallo spavento urlai, era lui e continuava a dirmi che non potevo lasciarlo che lui mi amava e che nessuno a parte lui doveva avermi, cominciò a picchiarmi e poi mi legò al letto provai in tutti i modi di liberarmi a chiedergli di lasciarmi la scelta almeno della mia prima volta, ma lui era offuscato dall'alcol"  

Quel maledetto sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora