The Madhouse.

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Mi stringo di più al braccio di Harry.
-Non sapevo che a Londra ci fossero i manicomi.- dico guardando l'edificio davanti a me che fa venire i brividi .I ragazzi hanno fatto una scommessa e noi ragazze siamo le fortunate a essere qui con loro. Come siamo fortunate.
-Ora lo sai.- dice mio fratello puntando la torcia su una finestra rotta. Mi mordo un labbro visto che ho paura. Sono sempre stata una fifona e fin da piccola ho sempre creduto ai fantasmi cosa che non aiuta in questo momento.
-Ragazzi torniamo indietro, me la sto facendo sotto.- dico stritolando il braccio di mio marito che non si scompone di un centimetro.
-Sì, andiamocene.- concordano Perrie, El e Dani.
-Allora potete aspettarci qui fuori.- dice Liam cominciando a camminare.
-Sei matto?- chiede Danielle correndogli dietro per poi attraccarsi al suo braccio.
-Vuoi rimanere in macchina?- mi chiede Harry mentre gli altri sono già entrati. Mi guardo intorno, il posto in sé fa venire i brividi perciò non voglio restare sola in macchina. Scuoto la testa per poi entrare.
-Dove andiamo?- chiede Liam quando è arrivato alla fine del corridoio. Mi guardo in giro. A destra ci sono le scale che portano al piano di sopra e a sinistra c'è un'altro corridoio in cui in mezzo c'è una barella.
-A sinistra.- dico visto che mi mette molta curiosità sapere dove porta quel corridoio.
Mentre camminiamo fra il corridoio sentiamo dei rumori.
-Chi è stato? Ragazzi, non è divertente.- dice El abbracciando Perrie ma i ragazzi sono tutti qui.
-Non siamo soli.- faccio notare visto che sentiamo un urlo che ci fa urlare a sua volta. Ci separiamo ognuno per correre da qualche parte.
-Harry, ho paura.- dico stringendomi al petto di Harry che ha il fiato corto. Era una cattiva idea venire qui e io lo avevo detto. Oh, ho paura!
-Lo so piccola. Ma prima di andarcene dobbiamo trovare gli altri.- dice Harry guidandomi fuori dal nostro nascondiglio per modo di dire. Inciampo varie volte suoi miei stessi piedi ma grazie ad Harry riesco a rimanere in piedi.
Sento il mio cellulare suonare e senza lasciare la mano di Harry lo prendo dalla borsa per poi sorridere visto che sul display ce scritto il nome della mia migliore amica, Eleanor.
-El...
-Venite all'ingresso, siamo tutti qui e abbiamo trovato una cosa.- e senza aspettare una mia risposta riattacca. Ma guarda tu che maleducata!
Scendiamo all'ingresso e resto pietrificata in mezzo alle scale visto che ce un corpo in mezzo all'ingresso. Le ragazze sono spaventate i ragazzi pure, anche se non lo ammetterebbero mai.
-Chi è?- chiedo raggiungendo di corsa mio fratello e tra poco non cadevo sopra il cadavere del uomo.
-Josh Scott.- risponde Harry facendoci girare tutti verso di lui. Non è che Harry si è trasformato in un seria killer? No, lui era con me per tutto il tempo.
-Come lo sai?
-Lavorava con me.
-Torniamo a casa.- dice Eleanor uscendo dal manicomio con gli altri al seguito.
-Aspettate, ho perso la borsa.- urlo facendo girare tutti. Sento dei mormorii per poi uscire da lì. Non so come ho fatto a perdere la borsa ma forse la avrò appoggiata da qualche parte nei dintorni.
Torniamo tutti dentro il famoso furgoncino di Louis. Mi metto a giocare con il mio cellulare finché Perrie parla facendomi alzare gli occhi dallo schermo.
-E questa la tua borsa?- chiede facendo vedere una borsa di Gucci. La mia borsa.
Harry risponde al posto mio.-Sì, è quella, gliela ho regalata io.
-Io non la avevo lasciata qui .Secondo voi come ho fatto a prendere il cellulare se era dentro la borsa?- chiedo prendendola per poi esaminarla. La apro e tutte le mie cose sono dentro. Giuro di averla addosso quando siamo entrati nel manicomio.
-Andiamocene di qui. Mi vengono i brividi.- dice El spegnendo la torcia. Io resto sotto shock per tutto il tragitto.
***
Tornati a casa mi metto a cercare informazioni sul manicomio in cui siamo stati.
-Lo sapevi che sono stati uccisi delle persone lì?- chiedo ad Harry che guarda la tv mentre io sono accanto a lui con il computer.
-Non guardare queste cose Rachel.
Guardo la lista dei pazienti per poi rimanere pietrificata quando leggo:

"Rachel Melinda Wate, nata il 4 Febbraio 1967."

Come può essere possibile che quella donna si chiamasse come me? Anche io sono nata il 4 di febbraio solo che del 1994.
-Harry, guarda qua.- dico passandogli il pc e facendogli vedere la mia scoperta.
-Rachel Melinda Wate morta per colpa di un'incidente il 10 luglio del 1994. Aveva due figlio, Rachel e Nate. La prima aveva 6 mesi e il secondo 4 anni. Suo marito, Robbin Wate, ha dichiarato che sua moglie era uscita fuori di testa dopo aver avuto la bambina. Rachel Honor alla nascita diventata poi Rachel Wate quando nel 1993 si sposò con Robbin Wate. Rachel viveva a Bradfon insieme a sua madre, suo padre era morto tempo prima. Conobbe Robbin nel 1989 a Los Angeles e da lì sono sempre stati insieme finché Rachel non uscì fuori di testa dopo aver avuto sua figlia, Rachel Melinda, e perciò fu ricoverata in un manicomio in Made patria, Londra. Lì Rachel morì.- legge Harry sgranando gli occhi ad ogni parola io invece sto già piangendo. Come può una mamma uscire fuori di testa dopo aver avuto sua figlia, che si chiama come me e che avrà la mia testa età?
-Sarà una coincidenza Rachel.- dice Harry cercando di avvicinarsi a me ma io mi sposto.
-Coincidenza? Quella bambina si chiama come me!- urlo mentre mi passo una mano tra i capelli.
-Tu sei una Horan, Rachel. Lei è una Wate. Non siete uguali anche se potete avere lo stesso nome.
***
Dopo aver litigato con Harry io sono venuta a stare da mia madre che è sempre felice di avermi in giro. Non le ho detto quello che ho scoperto solo che io ed Harry abbiamo litigato.
Mi metto a letto. Domani è il matrimonio di Danielle e Liam perciò devo essere felice, io sono felice.

A Beautiful Disaster.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora