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Stava bene.
Stava bene!
Il sollievo che aveva provato nel solo vederlo, aveva allontanato l'ansia di poco prima.
Gli aveva persino sorriso!
Perché quel taglio?
A lui piacevano i suoi capelli, anche se avrebbe continuato a chiamarli di merda.
Ma il solo vederlo vivo lo aveva rincuorato.
Quando si misero a tavola a bersi quel caffè, si ritrovò improvvisamente senza parole.
Il rosso sembrava tranquillo, come se non fosse successo nulla tra loro.
"Bro, rilassati. Mi spacchi la tazzina così." gli disse ridendo.
Non si era accorto che dal nervosismo aveva preso a girare velocemente il cucchiaino nella tazzina.
"Ecco..."
"Menomale che hai la Suit invernale, sennò quei segni non potresti nasconderli."
"Ah, questi..."
"Non preoccuparti, Bro. A me sta bene così."
Perché sta sorridendo?
Qualche settimana prima sembrava essere il fantasma di se stesso ed ora sembrava quasi felice che lui fosse tornato da Akira.
"Kirishima, io..."
"Smettila di pensarci. Va tutto bene. Sto bene, vedi? Sono solo un po' stanco perché lavoro un po' di più, ma non ci sto pensando. Amici come prima."
Quella frase gli stava spaccando il cuore.
Amici come prima.
Cosa pretendeva?
Che gli si gettasse al collo e lo baciasse?
Sì, ci aveva sperato.
Ma l'altro sembrava aver accettato la situazione.
Forse aveva deciso di proseguire la sua vita senza di lui?
Se lo meritava.
Aveva sofferto troppo a causa sua.
Una messaggio di Fatgum interruppe il silenzio.
Asakusa.
"Fa strano: ogni volta che sei qui, ammazzano qualcuno."
Vuoto.
Ecco come si sentiva in quel momento il biondo.
Sembrava realmente che non ci fosse stato nulla tra di loro.
Bakugou non avrebbe mai dimenticato le emozioni che si erano regalati quella sera.
Kirishima sembrava invece che non gli desse quasi importanza.
Nuova testa, nuovo colore.
"Kirishima, vedi qualcosa di strano?" provò a domandare quasi con timore.
Tutto era più luminoso.
Brillante.
"No, cosa vedi? Magari è uno dei colori a cui siamo già abituati a vedere, tipo il grigio o bianco oppure il nero."
"Nulla di diverso."
Invece era cambiato tutto.
Perché lui vedeva quella colorazione nuova e il rosso no?
Che i colori precedenti fossero stati una coincidenza?
Ma lui provava veramente dei sentimenti verso quel ragazzo!
Kirishima alle volte si chiudeva in alcuni silenzi, ma erano strani, diversi.
Si chiese se il suo comportamento non lo avesse allontanato troppo.
Si sentiva a chilometri e chilometri di distanza da lui.
Eppure gli era accanto mentre tornavano alla villa dove avrebbero discusso di quello che era appena successo.
Istintivamente gli prese la mano, intrecciando le dita con le sue, ma il rosso sciolse il contatto ridendo.
"Bro, ma che fai? Potrebbero fraintendere."
Kirishima era cambiato.
Kirishima era come il quindicenne che aveva conosciuto agli inizi della scuola.
Solare, gioioso, raggiante, ma con una maschera spessa che nascondeva le proprie insicurezze.
"Che significa Corrotti?" domandò il rosso guardando lo schermo del portatile con le sopracciglia corrucciate.
Bakugou non stava ragionando sul caso.
Stava pensando a come parlare dell'argomento senza crearne una discussione.
"Kirishima, quello che è successo tra me e te..."
"Bro, vai tranquillo. È stato un momento di debolezza per entrambi. Non pensarci più."
Momento di debolezza?
Quel bacio era tutt'altro che un momento di debolezza.
O forse si era fatto traviare così tanto dalla favoletta della buonanotte che aveva frainteso veramente tutto?
Eppure le sensazioni che avevano provato erano sincere, vere.
"Giusto." rispose solamente.
Si trascinò verso casa.
Doveva accettare la realtà.
Doveva accettare che lo aveva semplicemente perso.
Era proprio strano il destino.
Ti regala delle cose per poi strappartele in un attimo.
Ma ognuno era artefice del proprio destino.
Ognuno riceve quello che dona agli altri.
Se si è egoisti, poi si rimane da soli.
Se ci si comporta male verso gli altri, poi si rimane da soli.
E non serviva andare da qualcun altro per pulirsi la coscienza.
Quello era ancora più infimo perché illudeva un'altra persona.
Quando entrò in casa Akira gli corse incontro e lo baciò, dicendogli "Bentornato!", come se fosse felice di vederlo.
Lo vide tenersi la testa e scuoterla appena, guardandolo poi con gli occhi lucidi e appena spalancati.
"I tuoi capelli! I tuoi capelli!"
"I miei capelli cosa, idiota?!"
Che cosa c'era adesso nei suoi capelli perennemente alla cazzo di cane che non andava?
Lo sopportava sempre meno.
"Sono... sono colorati!"
In un attimo di catapultò in bagno per guardarsi allo specchio.
Akira lo affiancò facendogli una foto ai capelli e facendo una ricerca su internet.
"Dice che sono come il grano: gialli!" gli annunciò radioso.
Se Kirishima non aveva visto cambiamenti, ma Akira sì...
La realizzazione di ciò lo fece indietreggiare con il respiro affannoso fino a toccare con la schiena le piastrelle della parete.
Non era Kirishima la sua anima gemella, ma quel ragazzo dalla quale era tornato.
Si poteva avere come anima gemella una persona per la quale non si provava nulla?
Voleva salvare Kirishima, per quello era tornato da lui.
Voleva solo che fosse fuori pericolo, non che dimenticasse quello che c'era stato tra di loro.
Spinse Akira fuori dal bagno e ci si chiuse dentro, scivolando sulla porta fino a sedersi in terra.
Due cristalli percorsero i lati del suo viso, partendo dalle ciglia bionde e morendo sotto la mascella.
A quei due se ne unirono altri, sempre più rapidi, fino a inondargli il viso.
Non aveva mai creduto nell'Amore ed ora che aveva scoperto quello che si provava a riconoscerlo, gli era stato strappato via.
Ma perché tutto questo?
Perché era uno stronzo egoista che agiva sempre di testa sua.
Non aveva chiesto al rosso se andasse bene separarsi, non gli aveva mai chiesto nulla.
Agiva e faceva accettare silenziosamente all'altro le sue decisioni.
Ben ti sta, Katsuki.
Ma non ci sarebbero state altre possibilità per redimersi.
Il ragazzo che batteva sulla porta era colui che avrebbe dovuto affiancarlo per tutta la vita.
Avrebbe preferito la morte, piuttosto, ma era talmente codardo da guardare l'altro lato della medaglia.
Se si fosse trovato nuovamente a combattere con il Nerd, nessuno avrebbe più rischiato la vita per salvare la sua.

True Colors [Kiribaku/Bakushima]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora