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Credo di essere arrivato al punto in cui ho capito cosa conti veramente nella vita.
Non è essere il numero uno in una classifica, non è essere l'eroe più forte mai esistito, non è essere una persona orgogliosa che non si gira a prestare attenzione a cosa lo circonda.
Le cose più importanti sono avere un luogo in cui tornare ed avere una persona accanto con la quale scoprire ogni cosa del mondo.
Forse perché mi avevano portato via le cose che contavano per me che l'ho capito.
Essere il compagno di vita di Kirishima è tutta una scoperta: benché gli anni passino, il suo carattere perennemente infantile mi fa sorridere.
Già, proprio così.
Sorridere.
Non avrei mai pensato che fosse bello stirare le labbra in quel modo.
Rende tutto più luminoso, anche se il mio a volte fa spavento.
"Fai paura con quel sorriso maligno! Rilassati di più!"
Ovviamente il mio non potrà mai essere paragonato a quello dai denti aguzzi del mio compagno, ma lui apprezza già lo sforzo.
Essere modelli è un gran da fare: interviste, sfilate e soprattutto avere a che fare con verginelle che ti fermano ogni due per tre in strada.
Se fermano me, mi atteggio con il mio solito fare, ma la gelosia scatta quando si avvicinano a Kirishima.
Sono consapevole che è bello, figo, perfetto, ma non sopporto quando qualsiasi persona gli si avvicini.
Guardatelo nelle riviste e sui social: vi basta questo.
Eppure quando la vena pulsante sulla tempia inizia a prendere forma, basta una sua stretta di mano o una sua parola per spegnere qualsiasi reazione.
Credo di amarlo come non abbia mai amato nessun altro, più di me stesso.
Essere egocentrici ed egoisti è bello fino ad un certo punto: se serve solo per alimentare il proprio ego non porta da nessuna parte, ma se serve per rendere felici un'altra persona, sono caratteristiche che prendono tutt'altro valore.
Ogni tanto ho nostalgia di scendere in campo e sbaragliare chiunque mi si pari davanti, ma poi volto lo sguardo verso il rosso dormiente accanto a me e mi dico che questa nuova vita è molto più allettante.
Kirishima dal canto suo continua a sentire vecchi colleghi e ogni tanto tira fuori l'argomento, ma non mi pento delle mie scelte.
Scegliere di ritirarmi per dedicarmi solo ad una persona mi ha dato più soddisfazione.
Nei momenti di attacchi d'ira mi sfogo con le prime cose sotto tiro, ben consapevole che il rosso non possa difendersi.
Forse una delle cose che mi mancano sono proprio le nostre azzuffate, dove l'idiota continuava comunque a ridere.
Quella risata è una delle cose che vorrei sentire all'infinito e fortunatamente accade proprio così: sembra che in qualche modo abbia reso veramente felice Kirishima.
Non c'è orgoglio più grande di questo.

Bakugou è cambiato.
Ovvio, ha sempre il broncio perenne, uccide tutti con lo sguardo, urla, esplode, ma sorride.
Non avrei mai creduto che potesse cambiare fino a quel punto.
Mi rende veramente felice.
Aspettare che si accorgesse di me per tutti quegli anni, ne è valsa la pena.
Mi sveglio al mattino e mi sembra sempre di essere in un magico sogno.
Svegliarsi accanto alla persona che si ha amato per tutto quel tempo, è il sogno che vorrei non finisse mai.
Il nuovo lavoro mi piace, anche se non sono molto d'accordo quando Bakugou posi in intimo.
Le truccatrici si lamentano sempre dei segni rossi che ha sparsi sul corpo, dovendo incipriare più del dovuto.
I miei si notano meno, quindi i fotografi non hanno mai problemi a modificare le foto, ma mi sgridano sempre quando i graffi sono molto evidenti.
Beh, se abbiamo una forte intesa sessuale, tutto di guadagnato per noi.
So che dà anche fastidio a Bakugou quando sono io a posare per una linea di abbigliamento intimo: l'odore del suo quirk aleggia per tutta la stanza del set e guarda malissimo chiunque provi a sistemarmi anche solo l'elastico del boxer per far vedere meglio il logo.
Quelle scene sono veramente esilaranti.
Evitare di avere problemi con l'amichetto è impensabile: vestite Bakugou con un sacco di iuta e vedrete che avrei problemi pure così.
Mi dispiace che abbia rinunciato a tutto per me.
Essendo un ex-Hero di quel rango, in caso di grosse minacce, potrebbero convocarlo e lui non potrebbe rifiutarsi.
Ho paura che possa accadere, ma so che tornerebbe da me vittorioso con il suo ghigno stratosferico.
Fra poco è il suo compleanno.
Ho intenzione di fargli un regalo speciale.
Nulla a che vedere con gli oggettini che ci siamo regalati in questi cinque anni.
Vorrei che il nostro rapporto abbia una svolta definitiva.
Siamo legati da un filo rosso indistruttibile, un legame insolubile, ma vorrei tanto renderlo concreto.
I dubbi spesso mi assalgono: vincolarlo è la cosa giusta?
Come reagirebbe?
Mi basta aprire gli occhi ed augurargli sorridendo un Buongiorno e tutte le insicurezze si dissolvono.

True Colors [Kiribaku/Bakushima]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora