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L'aveva veramente stravolto fino a quel punto?
Prese a pompare nuovamente la sua intimità, continuando quel tocco al punto magico, sentendosi quasi sull'orlo del girone della Lussuria.
Non avrebbe mai pensato che l'innocente Kirishima Eijirou, il ragazzo che basava la vita sui canoni di virilità, si lasciasse andare in quel modo ad una cosa sporca.
Sembrava bello prenderlo lì.
Appena l'asta del minore fu nuovamente eretta, si lasciò totalmente andare.
Voleva sentirlo gridare di non smettere, voleva sentirlo gemere per cancellare l'uomo virile dietro al quale si nascondeva.
Si tolse le gambe del rosso dalle spalle, poggiando l'interno delle ginocchia su quello dei suoi gomiti, e, facendo leva sulle braccia, prese a spingersi in lui sempre più rapidamente.
La schiena sempre più inarcata dell'altro gli facilitava solo i movimenti, lasciandolo ipnotizzato dalla visione stremata che gli stava regalando.
Con tutta probabilità, viste le dinamiche, quella risultò la sua prima volta.
Se non gliel'aveva mai messo ad Akira, era ben felice che la prima persona fosse il rosso sotto di lui in quel momento.
Si sentiva unito a lui non solo per l'atto fisico che stava conducendo, ma anche per i sentimenti che uno stava esprimendo all'altro.
Volle togliergli il respiro, sentire i suoi gemiti dentro di sé in modo tale da renderli impressi non solo visivamente: lo coinvolse in un lungo bacio, dove la saliva scivolava rapida lungo la mascella di Kirishima e quest'ultimo quasi boccheggiava, cercando di privarlo dell'ossigeno per poter respirare.
Cazzo, Kirishima era un angelo anche in quel momento.
Non gli chiese nulla, colpendo secco quel piccolo bottone al suo interno e riempiendolo di lui con un gemito roco.
Bastarono due movimenti di polso per sentire il liquido denso del rosso scivolargli tra le dita.
"Cazzo!" esclamò esaltato, dandogli una serie di baci lungo il collo. "La miglior scopata!"
L'altro rise sotto di sé, ma dedusse che il motivo fossero le sue espressioni poco educate.
Ma che importava: a Kirishima piaceva così.
Si guardò la mano sporca del seme del rosso e gli tolse la benda dagli occhi.
Non appena incrociò il suo sguardo, due piccole lacrime gli scivolarono lungo gli occhi, rendendo la visione di quel viso appagato ancor più bella.
"È così bello sentirlo dentro?" domandò guardando nuovamente la sua mano.
"Secondo te?" chiese di rimando il rosso ridendo.
Agì senza controllo, ghignando in direzione del rosso e mettendosi a gattoni su di lui.
"Vediamo se è così, allora. Goditi lo spettacolo."

Mamma mia.
Non riusciva a non pensare che Bakugou fosse dotato di un qualche altro quirk, oltre ad esserlo fisicamente.
Sentirlo muoversi in lui con quella perversione, era stato troppo.
Troppo bello.
Troppo eccitante.
Troppo tutto.
Per la prima volta aveva provato piacere, appagamento, si era sentito libero.
Libero di sentirsi andare senza che qualcuno lo giudicasse o gli ordinasse di fare qualcosa.
Si era completamente abbandonato a lui, e nonostante la mente gli avesse giocato spesso brutti scherzi, Bakugou lo riportava sempre alla realtà con qualche frase, anche se poco aggraziata.
Era così, il biondo: schietto, non ci pensava due volte a formulare una frase per essere educato, rude, esplosivo.
Gli aveva provocato un'esplosione di sensazioni, facendolo affogare in un mare a lui sconosciuto.
E soprattutto, non aveva abusato di lui.
Se gli avesse chiesto di fermarsi, era certo che lo avrebbe ascoltato.
Quando vide la luce fioca dell'abat-jour di un rosso tenue, lo spettacolo che si prestò davanti ai suoi occhi era un'altra nuova visione: il biondo aveva un viso stravolto, la pelle imperlata ed arrossata dall'orgasmo appena esploso, gli occhi lucidi carichi di desiderio.
La mano sporca con il suo seme attirò anche la sua attenzione.
Cosa voleva fare?
In un angolo nascosto la sua coscienza bramava quel corpo che aveva davanti.
Il ghigno che si formò sul volto dai rubini luminosi lo distrasse dai pensieri: Bakugou si sporse verso di lui, leccandogli la tempia e riprendendo a martoriare il suo collo.
"Stai a vedere." gli sussurrò nuovamente caldo.
Vedere cosa?
Voleva veramente continuare ad andare avanti ad oltranza?
Avrebbe però dovuto liberarlo: le braccia iniziavano a stancarsi per la posizione.
Di tutt'altri propositi fu l'altro, che gli si sdraiò addosso, lasciando il bacino alto da farglielo avere in visuale.
E quello che vide andò contro ogni aspettativa, aumentando solo la voglia di prendere il controllo.

True Colors [Kiribaku/Bakushima]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora