Era tutto strano.
Stavano cercando il corpo della vittima, ma lui aveva un maremoto dentro da fargli perdere la concentrazione.
Quindi stando alla favoletta della buonanotte, Kirishima sarebbe la sua anima gemella?
Ma non scherziamo.
Il suo migliore amico non poteva esserlo.
Probabilmente aveva involontariamente incrociato lo sguardo di un passante o sottoposto.
Nonostante gli anni trascorsi insieme, non poteva capitare all'improvviso.
"È qui!" lo richiamò il rosso dall'altro lato della strada.
Gli si avvicinò e trovarono il corpo senza testa, gettato scompostamente in un vicolo tra i sacchi dell'immondizia.
"Finiamo in fretta, così puoi andare a riposare. Non hai un bel colorito." gli disse sorridendo.
Lo scansò in malo modo, avvicinandosi al cadavere mentre sbatteva i piedi.
"È uguale all'altro."
Lo sentì scoppiare in una fragorosa risata, asserendo.
Ora voleva solo andare nella sua vecchia catapecchia, addormentarsi e svegliarsi con tutto normale.
"Parleremo poi domani pomeriggio." gli promise lasciandolo solo ed allontanandosi a passo spedito.
Non voleva passare un attimo di più con quel ragazzo, o almeno per il momento.
Scosse la testa cercando di cancellare quell'ultimo sorriso che aveva visto: perché diamine non se ne andava? Più cercava di levarselo dalla testa, più quel raggio di sole si ramificava.
Kirishima Eijirou era un suo amico.
Discorso chiuso.
Tuttavia i suoi buoni propositi andarono a farsi benedire, quando quegli occhi rossi luminosi lo perseguitarono ovunque.
Sbatté la porta di casa, non curandosi del tardo orario, ed entrò nel bagno per farsi una di quelle docce rilassanti che allontanavano tutti i pensieri negativi.
Non aveva bisogno di pensare al filo rosso dell'amore. Non aveva nemmeno bisogno di qualcuno al suo fianco.
Eppure una parte di sé era in qualche modo felice.
Quando era andato via dalla casa che condividevano, aveva trovato quell'appartamento da condividere con un altro dell'Organizzazione.
Era diventato anche il suo partner nelle missioni e ben presto la loro vicinanza aveva fatto scattare qualcosa che le persone comuni chiamano attrazione.
Sfogavano semplicemente l'uno con l'altro i propri istinti, tagliando fuori i sentimenti puri, finché un giorno quel ragazzo non gli disse di amarlo.
Bakugou non lo amava sicuramente: non aveva mai percepito per l'altro le farfalle nello stomaco o il batticuore che descrivono le rimbambite liceali davanti al ragazzo superfigo.
Lui provava solamente soddisfazione nel vederlo contorcere sotto di sé, riempendosi di orgoglio nel sottometterlo.
Davanti a quella dichiarazione fece quasi saltare in aria ogni cosa, non riuscendo a frenare la collera che era montata e finendo per ritrovarsi nuovamente solo.
Spesso malediva il suo comportamento: se non avesse agito di testa sua, credendo di poter ferire l'unica persona che l'aveva sempre sostenuto senza aver nulla in cambio, non avrebbe mai provato la solitudine.
Ben presto si era autoconvinto che era meglio esser soli: non si doveva rendere conto a nessuno, poteva prendersela tranquillamente contro il cuscino o il muro senza venir ripreso, mangiare quando e cosa voleva, fare in sintesi quello che gli pareva.
Ma era una convinzione che spesso gli portava i pensieri in tutt'altra casa, chiedendosi ogni tanto cosa stesse facendo il rosso.
Davanti allo specchio si osservò: non pensava di avere anche lui gli occhi della stessa tonalità di Kirishima.
Gli avevano detto che erano rossi, ma non sapeva che quel colore fosse tanto bello.
Sospirò alla realizzazione che doveva interrompere quel processo: se Kirishima era realmente la sua anima gemella, avrebbe corso seri rischi a stargli accanto.
D'altronde chi è che voleva avere come compagno di vita un assassino?
Quella sua disfatta lo avrebbe perseguitato fino alla morte e non avrebbe permesso a nessuno di stargli accanto.
Un eroe salva le persone, non le uccide.
Una minima parte di sé era felice che quella persona fosse proprio il rosso.
L'unico che lo aveva sempre affiancato, l'unico che nonostante il suo comportamento non propriamente corretto, continuava a sorridergli.
Alzò la testa verso lo specchio una volta terminato di vestirsi.
Si sporse per osservare meglio le sue gote e sfiorarle con le dita.
Erano rosse.
Perché?
Si stava ammalando?
Era un effetto collaterale?
Scosse la testa e vide quel rossore sparire.
Non ci avrebbe mai capito nulla di quella storia e meno voleva capirci.
Si andò a sdraiare sul materasso con le molle leggermente saltate e bazzicò sui social cercando di trovare l'ispirazione per dormire.
Per puro caso, ma proprio casualmente, capitò sull'ultimo post di Red Riot.
Ritraeva una foto di entrambi, scattata in un momento che non ricordava assolutamente.
"La coppia piu virile del mondo di nuovo insieme!"
Scoppiò a ridere per quella didascalia, ma degna del rosso.
Sempre casualmente andò a spulciare su quel profilo.
Sembrava che non se la fosse passata bene negli ultimi due anni. C'era uno spazio temporale subito dopo quella notte e qualche mese.
"Sono tornato! Grazie a tutti coloro che si sono preoccupati per me!"
Un momento.
Cos'era successo?
Osservò meglio la foto: si intravedevano delle bende, ma quello che lo colpì di più era quel sorriso non sorriso. Quello non era il sorriso di Kirishima.
Scorrendo velocemente notò che quella smorfia si presentava in tutte le altre foto, tranne nell'ultima, quella scattata in quella notte.
Possibile che la tristezza che aveva mascherato era a causa sua?
No, ci doveva essere altro.
Kirishima era abituato ai suoi colpi di testa, quindi non era per quel motivo che si era spento.
Scivolò nel sonno con mille domande in testa, la maggior parte senza risposta.
Quando si svegliò non ci mise troppo a prepararsi e a bussare insistentemente alla porta della villa.
Si era portato la Hero Suit in un trolley, nel caso fosse servita.
Quel pomeriggio avrebbe svuotato il sacco, ma solo perché doveva avere le informazioni che gli servivano per il caso.
Non per altro.
Sicuramente non per sapere cosa fosse successo al rosso da renderlo un raggio di luna.
Quando lo vide assonnato sulla soglia, anticipò la domanda con un "C'è solo il costume dentro. Non farti castelli."
Notò il cambiamento di luce in quegli occhi cremisi dopo la sua risposta, ma era lì solo per il caso.
Doveva autoconvincersene.
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True Colors [Kiribaku/Bakushima]
FanficEcco qui un'altra nuova storia. Color Au. Uno dei due ha già iniziato a vedere un colore dopo un particolare evento della loro vita. Mantenne il segreto, sgretolandosi pezzo dopo pezzo, vedendo l'altro sempre più distante. Ambientato dopo il diploma...