E Se.... [ Jk × Y/N]

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E se........ 

La mia vita era tutta un "e se.....", non avevo mai avuto il coraggio di andare oltre, di fare quella scelta che mi avrebbe portato verso nuovi orizzonti rimanendo sempre sul selciato lontana dai bordi e rimanendo con quella sensazione di mancanza. Non mi spinsi mai oltre perdendo tutte le occasioni, forse, migliori della mia vita. 

Mi ritrovai a percorrere la mia strada senza alcuna interruzione, senza distogliere lo sguardo raggiungendo i miei traguardi uno dopo l'altro ma, più che traguardi, essi erano piccole prigioni che mi ero costruita nella mente tenendole come basi sicure; non so cosa sia stata la mia se paura dell'ignoto o semplicemente codardia. Forse ero semplicemente troppo debole per fare qualcosa di davvero decisivo per la mia esistenza, qualcosa che mi avrebbe resa felice invece di accontentarmi di quelle emozioni fittizie, quasi costruite e provate a comando secondo regole sociali. Sorridevo ad un regalo, piangevo ad una perdita, mi rallegravo ad ogni piccola vittoria ma nulla di davvero profondo, nulla che mi facesse battere realmente il cuore rimanendo inconsapevolmente ed irrimediabilmente con quella ipotesi nella testa "E se...."

Ero in metrò e la giornata era ormai volta al termine ed io mi accingevo a rientrare in appartamento dopo un'infinità di lezioni universitarie, di colleghi e di parole che mi avevano riempito la mente tanto da risultarmi pesante; così appoggiai la testa sul vetro dietro di me mentre fuori il buio scorreva ed i miei occhi di chiusero. Sentii la necessità di lasciarmi andare in quel torpore e rilassare i muscoli quando un profumo giunse ai miei sensi, era un profumo insinuoso, non tanto forte ma allo stesso tempo si imprimeva quel tanto da farmi aprire gli occhi e chiedermi da chi potesse mai venire ma non riuscii ad individuarlo perchè, la mia fermata, arrivò subito dopo. Qualcosa mi aveva scosso in quel profumo lasciandolo entrare nella mia mente più di quando avrei dovuto e, quando la vettura chiuse le porte dietro di me, vidi un ragazzo di spalle con una piccola cicatrice sullo zigomo e capelli abbastanza lunghi da coprirgli il resto del viso. Non notai altro se non la curva delle sue labbra per poi disperdersi nel buio di quella galleria lasciandomi ancora quella sensazione di inutilità ed impossibilità dall'uscire dai miei stessi schemi. Respirai a fondo per poi girarmi sui tacchi e ripercorrere per l'ennesima volta il tragitto fino a casa.

Non dormii quella sera, non ci riuscii e non credevo sarebbe stata solo la prima di una lunga serie.

Da quel giorno, ogni sera, in quella metro avevo sempre la voglia di poter risentire quel suo profumo senza però trovarlo in quel vuoto e tale esso crebbe in me in un senso di nausea e rabbia per le mie scelte così ovvie che non facevano altro che spogliare la mia vita di tutto ciò che avrebbe potuto renderla migliore, renderla una vita degna di poter essere vissuta. 

E se avessi lasciato andare ogni cosa? E se avessi lasciato alle mie passioni di venire a galla.... e se avessi deciso di fregarmene della società e degli stereotipi di buon vivere..... e se avessi deciso di fare ciò che veramente mi aggradava senza pensare al giudizio altrui? E se avessi pensato a me? A quel che volevo fare io e non quello che gli altri si aspettavano da me? E se avessi deciso semplicemente di essere me stessa? Chi era me stessa? Cosa avrebbe fatto lei?

Quella domanda mi fece paura perchè l'avevo chiusa da qualche parte in me buttando via la chiave tanto che mi chiesi come, una vita di prigionia, l'avesse potuta cambiare ma la voglia di evadere c'era; diveniva sempre più forte da togliere il respiro ed il sonno, da togliermi il senso di buono o sbagliato perdendo anche di vista quella maschera vuota di cui mi ero vestita.

Nuova corsa.

Un abbaio catturò la mia attenzione come richiamasse la mia vista, mancava poco alla mia fermata ma ebbi, quella volta, la possibilità di guardare in volto colui che era riuscito a penetrarmi ed impregnarmi con la sua aura e lì vidi quanto, quel ragazzo fosse un insieme di desideri, di tentazioni, di pensieri a me sfuggenti in ogni sua sfumatura che persi il battito. Onde nere a coprire in parte quei suoi pozzi così scuri e sfuggenti, pelle candida così in contrasto quasi a voler mascherare ciò che le sue labbra suggerivano tinte di quel rosso vivido. Una mano costellata di tatuaggi si intrecciava all'altra immacolata quasi fossero due facce della stessa medaglia; era vestito di nero, aderente, sottolineando quanto la sua anima fosse pericolosa con al collo un unico nastro bianco tempestato di piccoli diamanti. Volsi lo sguardo davanti a me perchè troppo codarda dal farmi notare e vidi quanto scialba fosse la mia figura nel riflesso del vetro che mi fronteggiava. Quanto scontata e stereotipata fossi con quei capelli dalla forma indecisa, quel viso così comune e quegli abiti che mettevano in risalto la mia personalità inesistente.

ONESHOT BTS [Slow/soft/🔞] ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora