Him

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Il sole era ormai tramontato ed io mi accingevo a chiudere il portone del mio negozio per poi avviarmi a casa; la strada era deserta ed amai quella brezza leggera che mi solleticava il viso. La primavera era alle porte ed ogni cosa odorava di fiori di ciliegio, compresa la città.

Era stata una lunga giornata ma ero riuscito a rendere ogni cliente felice e soddisfatto con la mia piccola biblioteca e non potevo che sentirmi più completo.

Misi le chiavi in tasca e mi avviai con la mia piccola borsa di pelle, il silenzio regnava e potevo udire solo il rieccheggiare dei miei passi sull'asfalto percorso ormai milioni di volte ma qualcosa attirò la mia attenzione: in un vicolo semi nascosto una luce mi fece voltare.

Rallentai il passo socchiudendo gli occhi in modo da mettere a fuoco le immagini nonostante la fioca luce ed un movimento in un angolo mi incuriosì ancora di più; piano mi avvicinai notando un ragazzo seduto con la schiena al muro, aveva il capo chino e lunghe ciocche di capelli nere ed ondulate gli nascondevano il viso.

Jm:"Ehi, tutto bene?" Chiesi un po' preoccupato visto il respiro affannato e lui alzò lo sguardo su di me; fui io a perdere il respiro. Di fronte avevo il ragazzo dal viso più bello che potesse esistere: pelle candida, labbra rosee e piene, occhi grandi da cerbiatto, il tutto contornato da quelle ciocche nere ribelli.

Aveva qualche graffio qua e là ed il sorriso che gli apparve sulle labbra suonò di pericoloso.

Jm:"T-Ti serve una mano?" Lui ancora una volta non rispose ma iniziò a tossire e senza pensarci due volte mi chinai per aiutarlo ad alzarsi; da sotto quei vestiti potetti percepire il fisico allenato con muscoli pronti a scattare ma il peso che sentii sapeva di profonda stanchezza. Era più alto di me , dei jeans neri gli fascia vano le gambe, sopra una canotta nera ed un giobbotto leggero di pelle anche esso nero.

Sicuramente adorava il nero! pensai tra me e me mentre lo studiavo senza dare troppo nell'occhio.

Jm:"Riesci a camminare?"

"Si......"

Finalmente mi rispose con voce bassa.

Jm:" Hai un posto dove andare?"

"..... non esattamente...." 

Quella risposta mi fece arricciare il naso così decisi di condurlo a casa mia che distava solo pochi isolati da lì.

Non fu facile ma nel giro di qualche minuto arrivammo, lo feci accomodare sul divano in salotto dove si abbandonò totalmente, buttò la testa indietro con la bocca aperta quasi fosse affamato d'aria.

Jm:"Ti preparo del tea caldo, io sono Jimin comunque e tu?" Non lo avevo mai visto dalle mie parti.

"Puoi chiamarmi Jungkook" sussurrò continuando a tenere gli occhi chiusi ed io andai in cucina per preparargli la tisana ma al mio ritorno lo trovai addormentato.

Deve essere davvero stanco! pensai adagiandogli sopra una copertina per poi sedermi sulla poltrona lì accanto con un libro. Non avevo intenzione di perderlo d'occhio, avevo la sensazione che, se avessi volto il mio sguardo da un'altra parte, sarebbe scomparso. Non so esattamente come spiegarlo ma sentivo che dovevo aiutarlo ma allo stesso tempo di stargli lontano come fosse qualcosa di pericoloso e, senza rendermene conto mi addormentai anche io.

Dei suoni ovattati mi destarono dal mio torpore e piano aprii gli occhi stiracchiandomi su quella poltrona decisamente poco adatta per dormire, avevo gambe e braccia indolenziti e quando realizzai che Jungkook non era più sul divano mi alzai di scatto ma qualcosa mi sorprese alle spalle. Una mano mi tappò la bocca mentre all'orecchio un "shhh" sussurrato mi invitò a non gridare; girai la testa di poco per ritrovarmi quel profilo perfetto a pochi centimetri da me, attraverso le ciocche vidi il suo sguardo impregnato di eccitazione ed euforia così come il suo sorriso. Guardava verso la finestra così spostai la mia attenzione e vidi una figura al di fuori, il cuore iniziò a pulsare sempre più velocemente mentre la mia mente gridava di scappare il più lontano possibile da lui.

ONESHOT BTS [Slow/soft/🔞] ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora