Your person, My person (Jikook×Soft)

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(Jungkook pov)

Quella persona, la tua persona, la incontri solo una volta e non importa quanto tu cerchi di fuggirla o di ignorarla, non importa come tu la incontri o meno ma sai che è la tua persona. Non perché la possiedi o puoi farla tua, no, semplicemente è quella parte che ti completa e sai di poter stare bene solo in sua presenza senza ansie, senza sospiri o altro e lui era così. La prima volta che lo vidi era in una libreria con indosso gli occhiali enormi e degli abiti fin troppo grandi per lui, aveva il naso perso tra le pagine di un libro ed una mano a coprirgli le labbra, era immobile, non esisteva il mondo al di fuori di quei segni d'inchiostro su pagine ancora da scoprire e mi domandai cosa lo tenesse così incollato ed attratto, cosa lo emozionasse. Da quella volta ero ritornato alla libreria più volte nella speranza di vederlo, avevo preso anche a sedermi al bar di fronte esattamente sul tavolino che dava sulla strada per tenere d'occhio l'entrata ma di lui nemmeno l'ombra. Fu strano, mi sentivo quasi uno stalker eppure ebbi la necessità di rivederlo e sapere di respirare la sua stessa aria, di scrutare nuovamente il suo profilo e memorizzare ogni sua fattezza ma più passava il tempo più mi chiedevo se non dovessi semplicemente lasciar andare. Accadde, tutto scivolò fin quando non lo trovai a leggere sotto l'ombra di un enorme ciliegio dalle foglie rosse in quel parco che tanto mi piaceva per la calma che emanava, il sole era in procinto di abbandonarsi alla notte e lui era lì con il libro a mezz'aria, Ancorauna volta non esisteva nulla al di fuori e sorrisi inspirando. Decisi di avvicinarlo ma sembrò non sentirmi minimamente, riuscii a scorgere il colore dei suoi occhi, le labbra piene semiaperte nella suspance di chissà quale plot twist ed io sentii un tuffo al cuore come se finalmente fossi arrivato a destinazione - Ho sentito silenzi che gridavano più della voce stessa… visto occhi rivelare più di quanto le parole stesse conoscano- sussurrai basso ed il suo respiro parve bloccarsi - Steve…. Wentwhorth…- fu un flebile sussurro del vento il suo ma diamine se non mi colpì in pieno e finalmente riuscii ad entrare nel suo mondo tanto da farmi guardare e se le tempeste potessero temere qualcosa allora  avrebbero temuto ciò che provai dentro nel momento esatto in cui i suoi occhi scrutarono i miei. Tremai come un terremoto poteva dentro e dio se quello mi parve l'istante in cui iniziai davvero a sentirmi vivo. - È raro trovare qualcuno innamorato della scrittura- mi sorrise ed io non riuscì a non farlo di rimando - piacere, mi chiamo Jimin - le sue labbra rosee parvero far l'amore col suo nome - Jungkook, piacere mio….- fu semplice come immergersi in una vasca profumata e rilassarsi a fine giornata il modo in cui la conversazione prese vita propria, come se ci conoscessimo da sempre e fossimo sulla stessa lunghezza d'onda. Le stelle su di noi presero a riempire il nero del cielo mentre del vento freddo iniziò a soffiare facendolo rabbrividire accanto a me - credo sia ora di andare- fu un attimo quello in cui ci guardammo come a non voler arrivare a quel momento oppure fu solo una mia sensazione - lasciami un tuo contatto - la sua stessa voce fu bassa e quasi supplichevole, anche lui voleva che il tempo si fermasse? Ma non accadde ed il mondo tornò a scorrere - Jiminie? Andiamo? Scusa il ritardo!- in lontananza sentii una voce chiamarlo e mi voltai, - oh Yoongi Hyung, tranquillo… - sembravano in confidenza così mi feci da parte salutando e scomparendo nel buio, non mi voltai, non ne avevo bisogno ma tutto prese inizio da quel momento. Non mi aspettavo di ricevere un suo messaggio così presto ma mi fece sorridere, lo facevo ogni volta vedessi il suo nome sul mio schermo e da una banale conversazione sporadica, divennero vere e proprio quotidianità le nostre in cui ci incontravamo nel nostro posto dandoci la possibilità di sognare al di fuori delle nostre vite. Non ci interessava sapere cosa facessimo al di fuori o come passassimo il tempo, i nostri pensieri avevano la priorità - qualcuno disse che… noi ci innamoriamo dell'anima di un personaggio stampato tra le righe, dei suoi pensieri, desideri, sogni e paure, non del suo aspetto… e delle volte mi sembra che stia accadendo la stessa cosa…. Sembri uscito da un libro…- sorrise arrossendo lui, fu forse la prima volta in cui ammisi seppur con un sotterfugio che forse la mia anima si era innamorata della sua. Già, stava accadendo o forse era accaduto fin dalla prima volta in cui lo avevo visto, lentamente e senza paura mi ero inoltrato in quel mondo fatto di noi soltanto, di emozioni nuove e travolgenti senza alcun secondo fine, di storie tra libri dalle pagine gialle o nella luce soffusa dei pixel la notte; non ci pensavo al dopo, no, io mi stavo perdendo per lui irrimediabilmente e forse quello fu il mio unico sbaglio, bellissimo, devastante errore che mi aveva portato a vivere e sognare. La bellezza era lì intorno a lui e le stagioni si susseguirono senza che io potessi anche solo iniziare a costruire muri per proteggermi, non sapevo molto di lui ma di certo ero a conoscenza che a parte quel tempo rubato, noi non potevamo avere altro, io non potevo e mi ero messo il cuore in pace per certi versi, lo sentivo parlare, emozionarsi, lo vedevo felice della sua vita con il suo Hyung, sapevo fosse giusto così ed avevo iniziato a volere solo quello tra di noi, volevo fossimo la via di fuga l'uno dell'altro ma quanto sarebbe potuta durare? Finché c'era tutto splendeva ma, senza di lui, il mio mondo tornava in bianco e nero, smettevo di vedere la purezza del mondo, la semplicità e la felicità di vivere, senza di lui io mi spegnevo ed ebbi timore di dirglielo, ebbi timore di pretendere, ebbi timore di essere anche di troppo per lui ad una certa. Ma io avevo solo paura di perderlo ed ammettere che mi fossi irrimediabilmente innamorato della sua anima e mi ritrovai la notte a gridare in silenzio e stringere le mani al petto perché assuefatto a lui e senza la sua presenza io ero solo un demone drogato del suo sorriso e della sua voce; è triste non è vero? Che l'amore debba per forza nascondere un lato oscuro, che sia romantico, platonico, asessuato o chi più ne ha più ne metta; non importa cosa sia, semplicemente fa male tanto da perdere il respiro ma tornavo a splendere quando lui tornava a guardarmi e tutto svaniva. Ogni ombra, ogni pensiero intrusivo, ogni dannata paura si faceva da parte per lui dicendomi che andava tutto bene ma ero un essere umano e come tale bramavo e desideravo, ero egoista anche e pieno di oscurità seppur cercassi di non farlo con lui perché non se lo meritava, non avrebbe dovuto mai vedere quella mia parte ma chi volevo prendere in giro? Noi, la sofferenza, l'avevamo già vista nello sguardo dell'altro, come io avevo scrutato la sua, lui aveva percepito la mia divenendo l'uno l'antidoto per l'altro. E più ciò che costruivamo brillava, più le nostre ombre sembravano allungarsi e farsi grandi tanto da parver mostri, la mia lo era, così  grande ed inintelleggibile da non riuscire quasi più ad affrontarla tanto da prepararmi a dire addio. Lo avevo già fatto in quel periodo divenuto ormai buio per me, avevo scritto una pagina pixelata solo per lui, gli avevo confessato il mio amore tra quelle righe e decantato i mille motivi per cui ero ancora lì e, nella maggior parte, riguardavano lui, mi aveva salvato senza saperlo Jimin, mi aveva dato speranza, una lente solare con cui guardare al mondo, mi aveva reso felice senza davvero rendersene conto. La sua apparizione era stata come quella di un angelo che con le possenti ali mi aveva tratto in salvo da quelle acque gelate in cui stavo affogando senza lottare ma di tutti questo, lui, non sapeva nulla e quel pomeriggio riuscii a tornare a galla da solo dalla mia oscurità, riuscii a non compiere quel passo seppur avessi immaginato tutto nel minimo dettaglio. Ci ero riuscito con tremenda difficoltà eppure ad ogni ricaduta mi sembrava di essere sul punto di non ritorno ed ogni volta sentivo l'urgenza di allontanare quel bellissimo angelo prima di farlo anche solo soffrire, ogni volta mi ripromettevo di porre fine alla nostra amicizia? Cosa eravamo? Non eravamo amici, né amanti, noi esistevamo molto semplicemente ed ora scrivo queste righe per sfogo, nella speranza di metter ordine, nella speranza di aver chiarito quanto importante sia stato per me la sua presenza, quei momenti perso a leggere insieme,.a sognare e sperare. Quanta vita mi ha dato? Quanta bellezza? E nonostante tutto sono ancora qui a piangere il mio cuore e struggermi per lui soltanto seppur non sappia nulla, seppur la sua vita scorri come sempre, come deve essere giustamente, seppur ogni volta io gli mostri i miei sorrisi e la mia spensieratezza. Butto giù queste righe sconclusionate per Jimin perché, come sa benissimo, i miei pensieri sono liberi senza capo né coda, senza cinghie e corde e quando si tratta di lui, dio, ha fottuto la mia mente così talmente bene da non riuscire a pensare ad altro. È stato la mia Hanami Jimin, bellissima e stravolgente, a volte abbiamo anche sognato di invecchiare insieme da qualche parte ed ancora sorrido su quanto, i sogni, siano potenti seppur la realtà sarà totalmente l'opposto di essi. Mi domando quanto durerà tutto ciò ma di certo, una persona come Jimin, non si dimentica, la tua persona sarà tua a vita, lunga o breve che sia, lo sarà e tu non potrai far nulla per cambiarlo, non avrai alcun potere se non venir attratto da essa irrimediabilmente. Sempre se sei fortunato ad incontrarla ed a me è toccata la felicità più immensa che la vita possa mai donare a qualcuno.

Saranghae.

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Per i miei Dannat* che non sento ormai da anni ma che danno supporto alle mie storie. Ho sentito la necessità di scrivere questo pezzo col cuore in mano ma comunque sapete che sono attiv* sul profilo condiviso MrParkJeon con LyraMin. Troverete tante storie Jikook di ogni tipo (specialmente hard) e tante altre ancora da pubblicare.
Saranghae 💜

ONESHOT BTS [Slow/soft/🔞] ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora