27- la notizia

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Apre la porta e ci sono lì Liam e Nathan che aspettano.

"Qualcuno di voi può andare a chiamare Micol?"

"Solo se ci dite cosa sta succedendo."

"Dobbiamo parlarle"

"In bagno?"

"Si, in bagno! Adesso andate."

Liam si allontana con aria scocciata e torna poco dopo con Micol.

Lei ci guarda preoccupata poi entra e chiude la porta.

"Che succede?"

"Stamattina le girava la testa e adesso ha costantemente la nausea."

"Ma pensi che possa essere per quello?"

"Può darsi, però non saprei"

"Ragazze, non è che potreste far capire anche a me?"

"Allora, tu mi hai raccontato che quella volta al compleanno di Nathan è successo qualcosa tra di voi, giusto?", inizia Micol e comincio a capire anche io a che punto vuole arrivare.

"Io non saprei, forse...", sto andando in panico.

"Stai tranquilla", prova a rassicurarmi Jasmine

"In effetti sono parecchio in ritardo, però non ci avevo dato troppo peso perché io non sono mai stata regolare"

Cerco di fare mente locale per capire se possono avere ragione, ma in questo momento non riesco a ragionare.

"Oggi è la Viglia, ci sarà qualche farmacia aperta?", chiede Micol.

"Si c'è quella di turno, è a dieci minuti di macchina da qui.", le risponde Jasmine.

"Ma non possiamo andarcene così, cosa diciamo agli altri?"

"Ti accompagno io in macchina, basta dire che hai chiamato il medico che ti ha prescritto qualcosa.", propone Jasmine.

"Va bene"

"Quindi volete abbandonarmi qui con i ragazzi che mi faranno il terzo grado?"

"Mi dispiace", le dico scherzosamente.

Mi lavo la faccia per riprendermi un'attimo e poi usciamo.

Ad attenderci fuori c'è una schiera di amici e parenti preoccupati che iniziano a fare domande incomprensibile per il casino.

"Ragazzi, tranquilli, sto bene, mi ha solo dato fastidio quello che ho mangiato ieri, adesso Jasmine mi accompagna in farmacia con la macchina. Intanto voi state tranquilli e andate avanti a divertirvi."

"Perché non ti posso accompagnare io in moto?", mi chiede Nathan con aria sospetta.

"Perché già sta poco bene, farle anche prendere freddo non mi sembra proprio il caso.", risponde prontamente Jasmine.

"Va bene, tornate presto.", mi da un bacio sulla fronte e dopo aver rassicurato anche tutti gli altri usciamo.

Il viaggio in macchina è stranamente silenzioso, ho tutta una serie di pensieri e domande che mi girano per la testa e a cui non so dare risposta.

"Siamo arrivate"

"Cosa?"

"Siamo arrivate".

Ero talmente immersa nei miei pensieri che non ho fatto neanche caso al tempo che trascorreva.

"Stai tranquilla, potrebbe essere solo un caso e poi anche se fosse hai tutto il tempo di pensarci e ci siamo noi che ti aiuteremo, io e Micol ci siamo già passate e pensa che lei è anche più giovane di te."

Entriamo in farmacia e Jasmine parla per me.

"Un test di gravidanza, grazie"

Paghiamo e torniamo verso casa.

Appena arriviamo faccio un respiro profondo e poi entro, dirigendomi direttamente al bagno del piano superiore.

Jasmine viene con me e Micol vedendoci ci segue a ruota, come del resto metà delle persone presenti nella stanza.

Guardo Erika per chiederle aiuto e lei fortunatamente capisce al volo e inizia a parlare per intrattenere tutti.

"Ragazzi ho una proposta, perché non ci mettiamo tutti i giubbotti e andiamo fuori a giocare a palle di neve?"

Le bambine iniziano a correre entusiaste verso l'uscita e neanche il tempo di coprirsi che sono già fuori in mezzo alla neve.

Gli altri le seguono poco dopo, distraendosi da noi.

Lancio uno sguardo riconoscente a Erika e poi torno a salire.

Micol va a prendere suo figlio in braccio per far uscire i genitori e poi torna su con noi.

"Non mi sembra il caso di portarlo fuori con questo freddo, non vorrei che si ammalasse già."

"Hai fatto bene, ma adesso pensiamo a noi, tieni", Jasmine tira fuori il test dalla borsa e me lo passa

Dopo averlo fatto aspettiamo cinque minuti, che mi sembrano essere i più lunghi della mia vita, e poi arriva il fatidico momento.

"Non riesco a guardare"

"Vuoi che lo facciamo noi?"

Annuisco e continuo a girare nervosamente per la stanza.

"Luna", mi chiama Micol.

Davvero stanno per dirmelo?

"Luna", ripete lei.

La guardo senza alcuna espressione in volto e la vedo annuire.

Non appena mi rendo conto di quello che è appena successo mi siedo a terra e scoppio a piangere, per un misto di disperazione, felicità, paura ed un mucchio di altri sentimenti indecifrabili.

Non riesco più a capire cosa devo fare e sento che loro mi aiutano ad alzarmi e sedermi sul letto, stringendomi in un abbraccio rassicurante.

Quel breve momento, quasi sereno, viene interrotto dal pianto di Alexander.

Micol fa per alzarsi per andarlo a prendere, ma la anticipo.

Lo prendo dalla culla e inizio a coccolarlo un po'.

Lui dopo poco smette e si riaddormenta.

"Come hai fatto?", mi chiede Micol stupita.

"Ho una grande esperienza con le mie sorelle", soprattutto con Chloe, me ne sono sempre occupata io.

"Io veramente non sono mai riuscita a farlo smettere in così poco, devi assolutamente insegnarmi."

Annuisco e poi mi risiedo sul letto insieme a loro e con Alexander in braccio.

"Quindi tra un po' ci sarà un'altro bimbo o bimba per casa?", mi chiede Jasmine per essere sicura che non avessi intenzioni diverse.

La guardo qualche secondo con occhi lucidi e poi annuisco.

Adesso uno dei miei pensieri principali è come dirlo agli altri, soprattutto a Nathan e alle mie sorelle.

"Ti va di tornare dagli altri?", mi chiede Jasmine.

Annuisco e vado a lavarmi la faccia e a truccarmi nuovamente per non far notare che ho pianto.
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Ragazzi scusatemi immensamente, ma solo ora mi sono resa conto che settimana scorsa non mi ha pubblicato i capitoli.
Vi aspettavate come sta proseguendo la storia?
D'ora in poi ci saranno numerosi imprevisti e situazione... particolari.
Un bacio a tutti e buona domenica❤️

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 07, 2020 ⏰

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