26- la Vigiglia

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TRE MESI DOPO: (24 dicembre)

In questi mesi ci sono stati un po' di cambiamenti:
le iscrizioni scolastiche di qui per Mia e Chloe sono state finalmente ufficializzate, la nonna ha chiamato i nostri genitori e gli ha raccontato tutto, o quasi, ma ha anche imposto loro che noi rimanessimo qui. Nel frattempo Alexander ha compiuto quattro mesi ed è un bimbo magnifico. Emily si è finalmente liberata, questa volta speriamo definitivamente, della sua malattia e io mi sono ufficialmente trasferita insieme alle mie sorelle a casa di Nathan.

In tutto questo però c'è anche qualcosa di negativo, oggi è la vigilia e non appena mi sono alzata dal letto ha iniziato a girarmi la testa in un modo allucinante, quindi sono tornata a letto.

Spero di non ammalarmi proprio a Natale.

Abbiamo deciso di passare la Vigilia ed il Natale tutti insieme.

Passeremo la Vigilia e si fermeranno tutti a dormire qui e faremo anche il Natale in compagnia.

Fortunatamente ho già preparato tutto ieri: due teglie di lasagne, una di crespelle, per secondo l'arrosto e il vitello tonnato, oltre ovviamente a tutti gli antipasti di ogni genere. Sui dolci invece mi sono sbizzarrita e sta volta penso di avere davvero esagerato.

Quando finalmente riesco ad alzarmi vado in cucina e trovo una tavola imbandita, con Nathan e Liam che finiscono di apparecchiare e le mie sorelle che gli girano intorno cercando di aiutarli, ma procurando più danni che altro.

"Buongiorno ragazzi"

"Ei, come ti senti?"

"Meglio, probabilmente era solo un po' di stress per tutto quello che è accaduto in questo periodo"

Ci sediamo a tavola e iniziamo a fare colazione.

Mia rimane stupita per tutto quello che c'è.

A Natale qui è d'abitudine mangiare pancakes, uova con il bacon, toast e molta altra roba buonissima, ma noi in Italia non l'abbiamo mai fatto.

"Luna, dai totta?", ah, mia sorella ha anche iniziato a parlare molto meglio.

"Si amore, tieni"

"Luna, ma perché non facciamo sempre colazione così?", mi chiede Mia.

"E chi la prepara tutta sta roba tutti i giorni?"

"Nathan!", risponde lei.

"Ma! Attenta bimba, che non sono sempre così buono come sembra"

Lei per stuzzicarlo gli fa la linguaccia, allora lui va verso di lei, la prende sulla spalla facendo finta di lanciarla sul divano.

"Aiuto! Liam!"

È la solita scena, ormai si ripete regolarmente, a questo punto Liam si alza e inizia a far finta di litigare con Nathan e prende Mia riportandola per terra.

In tutto questo c'è Chloe che continua a ridere, facendo sorridere anche me.

Sento il campanello e vado ad aprire.

"Nonna, Nonna, ciao, come state? Siete arrivati in tempo per la colazione!"

"Ciao tesoro, noi stiamo bene, siamo felici di passare la Vigilia con voi, erano anni che stavamo sempre soli"

"Margot! perché mi chiami nonno? Sei impazzita? Io sono tuo padre."

Annuisco e lo abbraccio.

Da quando siamo arrivati mi ha riconosciuto una sola volta ed è durato pochissimo.

Non ho neanche il tempo di sedermi al tavolo con loro che suonano nuovamente.

"Accettiamo scommesse, chi sarà sta volta?"

"Per me è Jasmine!", esclama Mia.

"No, Micol!", le risponde Chloe.

"Adesso lo scopriremo", rispondo avviandomi alla porta.

Appena apro rimango di sasso.

A primo impatto non li avevo riconosciuti, ma dopo un momento ho collegato.

"Luna! Quanto tempo", dice Clara abbracciandomi.

"Ciao! Non riesco a crederci, è da secoli che non ci vediamo, aspettate adesso vi chiamo Nathan, ma lui lo sapeva?"

"No, abbiamo voluto fargli una sorpresa", mi risponde Jake, stringendomi a sua volta in un abbraccio.

"Buongiorno anche a lei signora", dico alla donna.

"O non fare così, dammi del tu, come sei diventata grande, sei bellissima"

"Lo stesso vale per me", continua l'uomo.

Gli sorrido e poi chiamo Nathan.

"Nathan, vieni un momento, ho bisogno di una cosa!"

"Arrivo!", mi risponde urlando dalla cucina.

Lo vedo avvicinarsi e quando arriva sulla soglia si blocca.

"Mamma! Papà! Nonna, Nonno!"

"Tesoro!"

Li lascio tra di loro ad abbracciarsi e darsi i primi saluti.

"Ragazzi, aggiungete quattro posti, sono arrivati i parenti di Nathan"

Poco dopo arrivano anche tutti gli altri e ci mettiamo a giocare al mercante in fiera sul tappeto, magari recupero anche qualcosa.

Le puntate sono un po' particolari, tra euro miei, sterline degli altri e banconote del monopoli per le bambine, sono riuscita comunque ad accumulare qualcosa.

"Tutti a tavola!"

"Ecco qui il primo, fate un applauso alla nostra cuoca Luna!"

Parte un applauso generale ed io mi inchino teatralmente.

Il pranzo viene apprezzato da tutti e nel primo pomeriggio organizziamo una sala da ballo al centro del salotto, spostando il tavolo e le sedie.

Inizio a ballare con Micol e Jasmine, ma un senso di nausea mi prende e mi giro per andare in bagno.

Appena mi chiudo dentro sento bussare alla porta, ma non rispondo.

"Amore aprimi sono io, va tutto bene?"

Non ho la forza di aprirgli e non voglio che mi veda cosi.

"Luna, sono Jasmine, posso entrare?"

Giro la chiave come in segno di consenso e lei apre la porta avvicinandosi.

Mentre chiude vedo Nathan che la guarda con aria interrogativa e quando lei fa cenno di no con la testa lui si allontana, tornando dagli altri.

"Cosa succede?", mi chiede lei, ma quando sto per risponderle mi viene un conato.

Dopo numerosi tentativi e una scena ben poco piacevole da vedere riesco ad alzarmi con il suo aiuto e a parlarle.

"Non so, già stamattina stavo poco bene, ma non mi spiego il perché"

"Cosa hai mangiato ieri?"

"Niente di particolare, un piatto di pasta al ragù e una mela, non sono neanche uscita perché stavo preparando da mangiare, quindi non potrebbe neanche essere un colpo d'aria."

"Io una mezza idea l'avrei, ma non voglio saltare a conclusioni affrettate, aspetta un momento"

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