"Alex" mi fissa incerto, non mi riconosce, lo capisco non mi vede più da quando ero una bambina, "sono Luna "...
Mi fissa per qualche secondo e poi mi abbraccia.
"Luna! Da quanto tempo, o mio Dio, quanto sei cresciuta, non ti riconoscevo neanche, come stai, loro chi sono?" , mi chiede Alex in un italiano un po' storpiato.
Alex è il padre di Liam, finalmente un viso amico in mezzo a tutta questa diversità.
"Sto bene, loro sono Mia e Chloe, le mie sorelle".
"Che carine, la piccolina ti assomiglia un sacco".
Non l'avevo mai notato, ma in effetti è così.
"Tu come stai? E Liam?" gli chiedo.
"Io sto bene e Liam dovrebbe tornare da un momento all'altro, è andato a fare una commissione"
Ho un sorriso a trentadue denti, era da così tanto che sognavo di rivederlo.
"Venite da me, dai aspettiamo Liam lì e magari mi spieghi anche perché siete spariti per così tanto tempo e cosa ci fate qui proprio ora"
"Okay" .
Non me la sento di raccontargli quello che è successo realmente,non l'ho mai detto a nessuno, adesso cerco di prendere un po' di tempo, voglio parlare con Liam.
Saliamo e ci offre da bere, inizia a fare caldo, un bel bicchiere di acqua fresca ci sta proprio.
"Ho un po' di domande da farti. La prima è se i nonni abitano ancora qui e come stanno, la seconda è se sai qualcosa di Nathan e la terza è cos'è cambiato in questi anni, mi sembra tutto così diverso".
Ho bisogno di risposte in fretta, le aspetto da troppo tempo.
"Con calma, mettiamoci sul divano che c'è tanto di cui parlare"
Andiamo sul divano e metto Chloe a dormire, il viaggio l'ha sfinita.
Mia viene in braccio e iniziamo ad ascoltare.
"Nathan si è trasferito ormai tre anni fa, quando la madre si è ammalate e sono andati in Spagna dai nonni, lo sentiamo spesso, se vuoi ti posso dare il suo numero di telefono".
Mi dispiace moltissimo, la madre di Nathan è una donna con un cuore davvero grande e per me è sempre stata come una seconda madre.
Poi Nathan, mi manca così tanto è da troppo che sogno di rivederlo, di riabbracciarlo, di sentirmi protetta nuovamente da lui.
Il numero me lo segno, appena avrò un momento libero lo chiamerò, voglio risentire il suono della sua voce.
"Come sta ora?"
"Lei sta bene, si sta riprendendo e da qui a poco sarà di nuovo in forma come prima."
"Per fortuna e i nonni?".
Faccio un respiro profondo, mi aspetto qualunque cosa, non voglio farmi alcuna illusione.
Alex vede la mia faccia preoccupata e mi sorride
" tranquilla, stanno bene" tiro un sospiro di sollievo, meno male, non so se avrei retto un'altra brutta notizia.
"Vivono nella stessa casa di sempre, più tardi ti porto da loro, però preparati perché sono invecchiati molto, il signor Franco adesso soffre di alzheimer, non riconosce più nessuno, tranne in qualche raro momento di lucidità, la signora Carla invece sta bene, ma si stanca facilmente quindi non darle troppe notizie insieme".
Non è certo una delle notizie migliori, però sono felice lo stesso, mi basta poterli riabbracciare.
Sento il rumore della serratura, mi giro di scatto e vedo Liam.
Appena mi vede si immobilizza, ci fissiamo per qualche secondo negli occhi, poi corro ad abbracciarlo e appena sento la sua stretta scoppio a piangere.
"Luna?!" continua a stringermi,
"sei veramente tu? non ci posso credere".
Non riesco a dire niente, annuisco solo, stiamo qualche minuto così prima di staccarci.
Mia ci guarda incuriosita, mi ero completamente dimenticata di loro, è come se il tempo si fosse fermato e tutto fosse tornato a molti anni fa quando giocavamo sulla sabbia, quando a Natale avevamo freddo e stavamo abbracciati vicino al caminetto o quando durante la lotta mi difendeva dagli altri bambini, è passato così tanto tempo, ma è vicino come un respiro appena finito.
Appena lo vedo sorrido, è così cresciuto, ma allo stesso tempo ha ancora quegli occhi luminosi pieni di speranza e quel sorriso spensierato che aveva da piccolo.
"Mia lui è Liam", è come me alla sua età, talmente timida che non osa avvicinarsi, la vado a prendere per mano e la accompagno da lui.
"Ciao piccola, quindi tu sei Mia" lei sorride appena,
"è bella come te" mi sussurra all'orecchio Liam, arrossisco subito , non sono abituata ai complimenti.
"E questa piccina qua chi è?" mi chiede, è vero che lui non sa niente di Chloe.
"È l'altra mia sorella",
"quanto ha?", mi chiede,
"10 mesi", sorride, finalmente qualcosa che mi fa stare bene dopo tante sofferenze.
"Ho fame" mi dice Mia,
"ha proprio preso da te" ride Liam,
"c'è ancora quel ristorante Italiano qui vicino?"
"Si, da quando ce l'hai fatto scoprire ci andiamo spessissimo",
"allora cosa stiamo aspettando?"
"andiamo!"....
"Pago io!".
"No, l'ultima volta hanno offerto i tuoi genitori quindi oggi tocca a me!"
"Ma l'ultima volta è stata 7 anni fa!"
"Cosa c'entra?""C'entra!"
"Ragazzi basta!", sentiamo una voce che arriva dalla cucina,
"Ron!" esclamo, è il proprietario del ristorante, ci vedevamo sempre quando ero piccola.
"Oggi il pranzo lo offro a tutti io come regalo di ben tornata a Luna!", mi ha riconosciuta, corro ad abbracciarlo.
"Grazie!", gli dico felice,
"Di nulla, basta che poi mi racconti che fine hai fatto"
"Ti tocca aspettare, la lista di attesa è ancora lunga, mi sono prenotato prima io" dice Liam.
Scoppiamo tutti a ridere."Va bene allora nei prossimi giorni verremo a trovarti e racconterò tutto anche a te, ma adesso sono stanca, Alex mi accompagni dai nonni?", annuisce e usciamo.
Sento il vento che sale e mi guardo intorno, è tutto stupendo di sera.
Quando vedo la casa dei nonni il cuore inizia a battermi al massimo, sono emozionantissima.
"Sei pronta?", mi chiede Liam stringendomi la mano, io annuisco e suoniamo.
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The endless escape
Teen FictionQuesta è la storia di una ragazza coraggiosa che nonostante il suo passato e i suoi genitori prende in mano la sua vita e porta via da un futuro già segnato le sue sorelle. Ritrova pezzi fondamentali della sua infanzia e prova a ricostruire un pass...