due sigilli rimaneti

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Lyon guardava la scena davanti a se indeciso sul cosa dovesse fare, da un lato il castano voleva restare a guardare per vedere cosa sarebbe successo, ma dall'altro lato voleva correre a soccorrere il suo amico. La decisione la prese quando vide l'intruso lanciare Mario addosso al muro con una forza tale da rompere la parete, causando, ad un urlo agghiacciante, di uscire dalla bocca del corvino.

In automatico le gambe del leader iniziarono a muoversi nella direzione del muro sul quale Mario era stato lanciato, era come se una rotella finalmente avesse iniziato a muoversi per il verso giusto, e l'unico pensiero del Leader era quello di dover aiutare il suo amico.
Arrivato a metà strada,però,venne fermato dalla sensazione ormai familiare della paralisi, e in pochi secondi Lyon perse la possibilità di muoversi, ora poteva solo guardare la scena terrificante davanti a lui senza poter far niente per il suo amico.

L'intruso senza degnare al gruppo di uno sguardo, fluttuò verso il corvino che si trovava sul pavimento nel tentativo di prendere fiato. L'uomo dalla pelle nera lo guardò per qualche secondo, e poi lo prese per i capelli portandolo al suo livello  , stavolta Mario non reagì, non provò neanche ad aprire l'inventario per prendersi un'arma.

Lyon non poteva far altro che guardare la scena davanti a se mentre domande iniziarono a farsi spazio tra i suoi pensieri, ma tra queste nessuna aveva risposta.
I suoi frenetici pensieri vennero interrotti però da una voce sconosciuta e profonda che si fece spazio nel silenzio che si era formato nella stanza.
Alzando lo sguardo Lyon capì che la voce apparteneva al scp, così il Leader cercò di contrarsi sulla voce per cercare di capire cosa stava succedendo, ma le parole dette dall'intruso non erano in una lingua umana, ma appartenevano alla lingua degli enderman.
La cosa che stupì però gli altri presenti nella stanza fu la risposta del corvino nella stessa lingua.
Soddisfatto con la sua conversazione con il corvino, l'intruso si girò verso il gruppo portando Mario (sempre tenendolo dai capelli) di fianco a lui così che potesse guardare in faccia i suoi amici.

< Scusate le mie maniere, mi sono appena ricordato che vuoi non parlate questa lingua, e stato scortese da parte mia, vi siete persi l'inizio dello spettacolo,ma  che ne dite se riprendiamo?> disse lui rivolto al gruppo con un finto sorriso di dispiacere, riponendo poi di nuovo tutta l'attenzione su Mario e ritornando al loro discorso
<allora ritornando a noi caro Mario, vedo che hai fatto la tua scelta, al quanto banale se devo dire, ma tu sempre stato molto banale mio caro > Mario non rispose, rimase sempre immobile
<mmm... vedo che hai finalmente capito che non devi parlare se non ti do il permesso... molto bene, ma credo che hai imparato troppo tardi non pensi ? Cosa devo fare con voi giovani per farvi ubbidire prima?> ancora una volta Mario non rispose
<bene, bene, direi che hai fatto la tua scelta che ne dici di dire addio ai tuoi amici una volta per tutte, si meritano almeno questo non pensi?> Proclamò l'intruso sorridendo se possibile ancora di più.

Lyon si sentì sbiancare e il suo cuore iniziò a battere all'impazzata, mentre i suoi pensieri continuavano a ripetere il stesso mantra  di "no,ti prego, no", dopo poco delle lacrime iniziarono a formarsi sul volto del castano. Lyon non si era mai sentito così impotente prima d'ora.

Mario invece di guardare gli altri però guardò il leader, i loro occhi si incrociarono, e lì dopo tanto tempo Lyon rivide la prima persona che considerò una famiglia, rivide il suo fratello minore, e lui al posto di parlare gli  sorrise, lo stesso sorriso che gli fece quel giorno al villaggio, dopo poco però il sorriso si trasformo in una espressione determinata , per poi rivolgersi al nemico.

<Sai dalla tua voce mi sembri molto convinto che oggi mi ucciderai definitivamente, ma sinceramente sono confuso sul metodo che userai per farlo, hai già provato a fare di tutto, hai provato a lasciarmi morire dissanguato, hai provato ad affogarmi  e hai provato perfino con il veleno. Ma come vedi sono ancora vivo. L'unica cosa che sei riuscito a fare e stata quella di impedirmi di attacarti direttamente con i miei poteri tramite la corruzione, quindi come farai ad uccidermi?> le parole di Mario, fecero venire la nausea a Lyon che, infestato dalle immagini del suo amico morto in vari modi, non poteva far altro che domandarsi sul come il suo amico fosse ancora in vita.
<Vedo che nonostante tutto ti diverti ancora a sfidarmi, pensavo che avessi capito di non rivolgermi parola senza permesso, ma forse mi ero sbagliato.>ribatté l'intruso arrabbiato prendendo il suo braccio destro ed iniziando a stringerlo forte e dopo pochissimi secondi si senti un "crack" mischiato ad gemito di dolore da parte del corvino mischiato anche da un rumore proveniente anche dietro di Lyon, che per colpa della paralisi non potè girarsi a guardare.

Failcraft 2 e la rivincita delle divinità Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora