Capitolo 39

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Giorgio's pov

Continuammo a guardarci intorno nella speranza di vedere i nostri amici, nella speranza di vederli correre verso di noi dicendoci che era tutto uno scherzo, ma nulla di questo accade.

Mi misi a guardare il punto in cui erano prima, ora vuoto, guardai per terra accorgendomi di una cosa bianca, mi avvicinai per vedere cosa fosse, una volta vicino capì che era una maschera, la maschera di Mario "lui non se la toglierebbe mai" pensai, la presi e chiamai i miei amici.

< Ragazzi ho trovato qualcosa> dissi io, i miei amici si girarono e si avvicinarono, il primo a parlare fu Stefano che riconobbe la maschera del suo ragazzo < la maschera di Mario, dove si trovava?> chiese lui mentre prendeva la Maschera dalla mie mani
< l'ho trovata qua per terra> gli risposi io indicando il terreno < ora abbimo la conferma che questo non è uno scerzo> disse Lyon, noi abbbassammo il capo e nel farlo adocchaiai un un'oggetto che luccicava, mi avvicinai sotto lo sguardo confuso dei miei amici, una volta vicino capì che non era un solo oggetto ma due braccialetti, uno nero e uno bianco "i bracciali di Strecatto e Alex" li presi e li mostrai a gli altri, < anche i loro bracciali>disse Anna prendendo quello del mezzo gatto rosa, < ragazzi c'è anche il ciondolo di entity la> disse Lyon indicando un punto davanti a noi dove si vedeva tale oggetto, Lyon andò a prenderlo e si riavvicinò a noi < cosa facciamo ora> chiesi io < dobbiamo cercarli!>  disse Anna decisa
< ma da dove incominciamo?> chiese Stefano
< magari si trovano nello posto in cui si trova Alex> disse Lyon < lo spero> dissi io.

Decidemmo di correre per cercare di trovare prima il posto in cui i nostri potrebbero essere , dopo circa un'ora di ricerca ci trovammo difronte ad una voragine, nel fondo di essa si potevano scorgere dei pezzi di laboratorio, che diversamente dalle altre volte sembrava il doppio più grande <direi che lo abbiamo trovato> dissi io mentre cercavo di riprendere  fiato, dopo la lunga corsa.

Decidemmo di entrare, ma prima di farlo Lyon ci fermò <ragazzi prima bevete questa , è una pozione di invisibilità, l'ha fatta Mario prima di partire> disse lui porgendoci una bottiglia a testa che noi bevemmo senza esitare, capendo a cosa servisse.

Una volta dentro ci guardammo intorno per capire come il laboratorio fosse strutturato, ma non vi volle molto per capire che quello non era un semplice laboratorio. Il punto in cui ci trovavamo era  un corridoio, lungo tutto il laboratorio,che divideva le due zone li presenti, la parte a destra era un semplice laboratorio come le scorse volte, mentre a sinistra si trovava un muro fatto completamente di vetro che lasciava vedere l'enorme stanza che si trovava dietro ad esso. Purtroppo però la stanza che c'era dietro, non era una stanza piacevole da vedere, anzi, in quella stanza erano presenti numerose gabbie che pendevano dal soffitto contenenti le fate delle grotte, che non riuscivano neanche ad alzarsi in piedi, ai piedi delle gabbie erano presenti vari macchinari e al centro della stanza era presente un'enorme cisterna contenenti liquidi di vari colori
<cosa li stanno facendo?> chiese Anna mentre guardava la scena impaurita
< non lo so ma di sicuro niente di bello> disse Lyon mentre prendeva la mano della ragazza ( la posizione ha un effetto tale  che permette a loro quattro di vedersi mentre gli altri no), restammo immobili finché non sentimmo una risata, gaster.

Esso comparve davanti alla porta della stanza ed entrò, noi prendemmo la palla al balzo ed lo seguimmo facendo attenzione ad non farci sentire, una volta dentro lui si mise a parlare con altri scienziati presenti nella zona, mentre noi cercavamo di sentire  <come procede l'operazione?> chiese lo scheletro mentre prendeva dei fogli <alla grande signore, le cavie hanno già recuperato l'energia necessaria per l'estrazione di oggi> rispose lo scienziato mettendosi in posizione soldatino
<molto bene, procedete con l'estrazione giornaliera, ci serve energia per gli altri laboratori, anche perché abbiamo finalmente catturato gli altri> disse Gaster mentre rideva, i e miei amici ci guardammo terrorizzati capendo che si riferiva ai nostri amici <a gli ordini signore, A TUTTI GLI SCIENZIATI PRESENTI NELLA STANZA PROCEDETE> ordinò l'altro scienziato a gli altri, che si avvicinarono alle varie gabbie e tirando varie leve presenti. Le gabbie si illuminarono di viola e giallo e dopo poco varie scariche di energia iniziarono a colpire le fate che iniziarono ad urlare, mentre il liquido nella cisterna aumentava
"Come possono fare questo" pensai io iniziando a piangere, mi girai verso i miei amici e anche loro non riuscivano a guardare la scena "dobbiamo fare qualcosa" pensai io, nonostante sapessi che in quel momento eravamo deboli, troppo deboli, solo ora mi rendevo conto di quanto dipendessimo dai nostri amici.

Sentimmo gaster uscire e noi lo seguimmo alla svelta sapendo che restare lì non avrebbe portato a nulla, lo seguimmo nell'altra area del laboratorio,dove  percorse mezzo corridoio per poi entrare in un'altra stanza noi facemmo lo stesso, una volta dentro ci guardammo intorno, restando inorriditi e terrorizzati dalla scena, anche in questa erano presenti delle gabbie, cinque per essere precisi, ma stavolta invece delle fate al loro interno c'erano i nostri amici. 
La loro condizione però era terribile, avevano tutti ferite profondissime, ai loro polsi e caviglie avevano delle catene, e attorno ai loro colli avevano dei collari, guardavano tutti il vuoto con gli occhi spenti, alcuni come Cico e Entity erano seduti mentre gli altri erano buttati e facevano fatica a respirare.

Mi misi di nuovo a piangere seguito dai miei amici che guardavano la scena con paura, lo scienziato intanto guardava le gabbie ridendo, poi attivò una leva che fece illuminare le gabbie che anche stavolta iniziarono a mandare scariche elettriche addosso ai nostri amici i quali iniziano ad urlare dal dolore, mentre delle lacrime uscivano dai loro occhi ormai spenti.
Non riusciamo a muoverci eravamo così impauriti da non riuscire a far niente, l'unica cosa che riuscivamo a fare era piangere in silenzio. Dopo mezz'ora di agonia lo scienziato uscì dalla stanza, ma stavolta decidemmo di non seguirlo.

Iniziammo a correre verso le gabbie nella speranza di trovare un modo per aprirle.
Intanto i nostri amici non si muovevano si limitavano a respirare affannosamente cercando di non arrendersi al dolore
< ragazzi resistete, adesso vi liberiamo>disse Lyon mentre cercava di aprire la gabbia di Cico, senza risultato
<non riesco ad aprirla> disse Stefano mentre cercava di aprire la gabbia del corvino che alzò la testa verso la sua direzione, facendoci capire che l'effetto della pozione era finito, anche se subito dopo la dovette riabassare per cercare di respirare
< Mario resisti adesso vi liberiamo> disse stefano <ragazzi non si aprono> disse Anna
Impannicata.

Tutti i nostri sforzi sembravano inutili finché non mi venne un idea, < Lyon hai ancora la sfera per chiamare Frost Girl?> chiesi io
< si perché?> rispose lui tirandola fuori
< se la chiamiamo, lei con i suoi poteri potrebbe congelare le gabbie rendendole più facili da distruggere> dissi io spiegando il mio piano < geniale> disse Lyon
< se volete io so come chiamare Light, che con i suoi poteri potrebbe curarli> disse stefano facendosi avanti < e io so come chiamare black steve> disse Anna.

Annuimmo tutti insieme per poi chiamare le varie divinità, che dopo poco comparvero davanti a noi...

Angolo autrice

Volevo avvisarvi che in questi giorni riscriverò i primi capitoli che mi fanno abbastanza schifo scritti in quel modo.


Failcraft 2 e la rivincita delle divinità Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora