La resa dei conti

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Caterina

Corsi via dalla stanza a passo svelto e accenai solo un soffio di saluto alla figura dagli occhi verdi smeraldo.
Non sapevo bene cosa mi stesse succedendo, ero insicura e titubante con la voce tremante, non avevo il controllo di me stessa e della situazione, non mi piaceva quando le cose prendevano una piega strana senza sapere come reagire.
Questa sensazione che si stava insinuando dentro di me non mi piaceva per niente.
Scesi le scale ansiosa e mi recai verso l'aula per prendere le mie robe che avevo precedentemente lasciato nelle due ore prima e vidi, dopo aver varcato la soglia della porta, la professoressa di chimica che con aria tranquilla posava la sua roba e i materiali, la classe invece con aria abbastanza euforica bisbigliava dell'accaduto e non potei far altro che sospirare, la situazione era diventata ingestibile: non sapevo il motivo dell'accaduto della disputa, Sofia era più strana del solito, io mi sentivo strana e in tutto ciò non sapevo cosa fare, più ragionavo e più tutto era confuso, per un attimo mi parve di scoppiare.
Ero talmente immersa nei miei pensieri che notai, solo poco dopo, l'assoluto silenzio che incombè nella classe, tutti rimasero in silenzio con lo sguardo diresso verso la porta "  Ma cosa è successo" chiese perplessa la docente di chimica con un sopracciglio alzato rivolgendo lo sguardo ai due ragazzi " Vorrei saperlo anche io" le risposi sospirando sinceramente e guardando di sfuggita le due figure davanti a me, sia Kevin che Sofia erano messi male, lui con un livido ben evidente mentre lei con una ferita ancora poco sanguinante.
Presi la mia roba per far spazio e liberare il posto all'altra insegnante e mi recai a passo lento verso la porta delll'aula, potei osservare la mia collega che, con sguardo severo e sorpreso, fissava ancora i due ragazzi mentre entrambi si guardavano con sufficienza e rabbia, si poteva notare ancora quella scintilla intatta e intensa più che mai " A fine lezione vi voglio in sala insegnanti da me " dissi severa a un passo da loro " E non esigo.." continuai con tono rigido quando una voce più che familiare mi interruppe " Ma mi faccia il piacere" sputò acida dalla sua bocca " Ci mandi direttamente in presidenza e facciamola finita" continuò dura Sofia, rivolgendo uno sguardo di sfida verso Kevin il quale si irrigidì all'improvviso " C-cosa..ah.." sentii uscire dalla sua bocca con tono flebile " Hai capito bene brutto cogli.." continuò dura Sofia avvicinandosi di getto verso di lui  " Ora basta fermati" esclamai sorpresa, separando con una mano i loro corpi " Prima cosa sei a scuola e certi comportamenti e parole non sono ammissibili" dissi con sguardo serio dritta nei suoi occhi " Seconda cosa non decidi tu cosa si deve fare, chiaro" conclusi mantenendo sempre lo sguardo fisso su di lei. Per quanto i suoi occhi mi facessero vacillare ogni volta che si scontravano, quando si trattava di rispetto ed educazione la parte razionale in me prevaleva sempre " Faccia come creda" rispose Sofia con aria indifferente superandomi a passo svelto a quanto pare irritata della mia reazione mentre Kevin mi fece spazio per farmi uscire dall'aula e accenò un piccolo sorriso nella mia direzione " Grazie.." sussurrai con un mezzo sorriso prima di varcare e uscire dall'aula.
Arrivai in fretta verso l'aula insegnanti e notai che non vi era nessuno, posai la mia roba sul tavolo e mi sedetti per riposarmi un attimo
' giornata impegnativa' sussurrò il mio subconscio mentre lasciavo il mio corpo rilassarsi con lo sguardo in sù verso il soffitto " Già" sospirai alzando leggermente il sopracciglio e accenando una piccola smorfia " Già cosa.." sentì dire all'improvviso una voce con tono sufficiente interrompendo i miei pensieri. Non notai la presenza di una seconda persona e non avrei voluto manco accorgermene, guardai la figura davanti a me con espressione seccata " Buon giorno" le risposi educata cercando di fingere il mio stato d'animo " Cara non ce bisogno che fingi" disse scherzosa mantendo sempre uno sguardo altezzoso " Visto che l' hai capito non è giornata Tiffany" risposi secca preparando la roba per la mia prossima lezione " Uohh-ohh" esclamò con gesti enfatici sopresa dalla mia risposta " Ti facevo più educata Caterinuccia" continuò divertita stuzzicando la mia pazienza appoggiandosi con i gomiti sulla scrivania e posando il volto fra le mani " So solo che hai interrotto quel minimo di pace" le risposi veloce adesso impegnata a raccogliere il materiale " Si è stancata troppo la ragazza" disse ironica alzando un sopracciglio " Non puoi immaginare" esclamai seccata con una smorfia prendendo gli ultimi materiali rimasti " Del tipo.." domandò curiosa notando una scintilla farsi grande nei suoi occhi

Davanti a te non ho difeseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora