Caterina
Giungemmo alla caffetteria e percepì già l'odore inebriante del caffè appena fatto e dei croissant appena sfornati, da lontano notai subito il via e vai delle persone e il chiacchiericcio provenire all'interno, si vedeva che era un posto molto popolare, vidi un sacco di ragazzi che ridevano e scherzavano e questo mi fece sorridere a mia volta, era bello osservare la gioventù godersi ed essere così spensierati. Avrei voluto anche io ridere spensierata e tornare ragazzina.
" Prego" sentì dire all'improvviso da una voce maschile facendomi distogliere dai miei pensieri, il suo tono era caldo e gentile e la sua mano manteneva la porta che, con il suo solito sorriso nel volto, attendeva che entrassi dentro " Oh.. grazie" gli risposi subito, un poco imbarazzata dal gesto, accennando un piccolo sorriso prima di entrare facendomi seguire a ruota.
L'interno della caffetteria era veramente carino, tutto era decorato in stile vintage e la luce diffusa e calda trasmetteva un' atmosfera di accoglienza e dolcezza, feci un respiro e inspirai i vari profumi che inebriavano l'aria e il mio olfatto fu stuzzicato dagli odore di varie spezie
" Cannella e chai.." sussurrai a occhi chiusi con un sorriso leggero come a godermi quella sensazione di benessere " Azzeccato,.. questa caffetteria è riconosciuta anche per la sua conoscenza di spezie e altre tipologie di bevande. Offre proprio campo aperto a tutti i gusti che potrebbero piacere ai clienti.. e modestamente io ne sono un esperto " disse con tono fiero, togliendosi il giubotto e sistemandosi con eleganza nel piccolo divanetto.
La sua espressione così fiera e felice era divertente da guardare, si sentiva orgoglioso di avermi portata in questo nuovo posto e voleva mettere in luce le sue conoscenze di gusti e sapori per fare bella impressione, per sorprendermi, forse accetare il suo invito era stata una scelta giusta per rilassarmi e distrarmi. Mi aveva condotto a scoprire questo bellissimo posto che prima non conoscevo, tutto era così caldo e i vari profumi calmavano e rilassavano la mia mente " Allora ti piace.." mi chiese seduto sul divanetto di fronte a me incrociando le mani sul tavolo " Certo che mi piace, lo trovo molto accogliente" dissi sedendomi a mia volta di fronte a lui appoggiando il cappotto sulla sedia " Non ti facevo per questi gusti così.." gli dissi sorridente ammicando una nota di stupore con sguardo dolce " Non conosci vari aspetti di me.." mi incalzò subito Andrea con tono gentile.
Il suo sguardo era fisso sul mio e l'intensità dei suoi occhi erano di un una profondità inspiegabile, non riuscivo a leggere i suoi occhi ma dovevo ammettere che erano belli " Allora che cosa posso portarvi " disse all'improvviso una terza voce con tono allegro spezzando l'atmosfera che si era creata e catturando i nostri sguardi.
Per qualche strana ragione mi sentì sollevata dall'arrivo della cameriera, la situazione si era fatta un poco strana e il mio unico pensiero adesso era quello di rilassarmi e spegnere per un attimo la mente " Per me un tè alla cannella con qualche spicchio di aroma dell'iris" rispose educato Andrea mantenendo sempre un portamento elegante e composto, e ricevendo una certa attenzione più che carina da parte della cameriere " Per me la specialità della casa con una tisana alla cannella " risposi sorridente ma non ricevendo la stessa carineria e attenzione ' Ha fatto colpo' pensai divertita con un sorriso mentre la cameriera andava a passo svelto con le gote rossastre e un sorriso ingenuo " Vorresti rendermi partecipe del tuo sorriso " mi chiese la voce di fronte a me con occhio perplesso e curioso " Ah.. niente.." dissi subito cercando di spegnere il suo interesse " Come facevi a conoscere questo posto" chiesi con un sorriso dolce che lui accolse bene rispondendomi con altrettanta dolcezza " Lo conoscevo già da tempo, mi piace l'accoglienza e il tepore di questa caffetteria, poi la vitalità giovane e il chiacchiericcio dei ragazzi mi fa ritornare alla mente la mia gioventù" rispose con tono malinconio e uno sguardo sognante come a rincorrere quella lontana gioventù tanto felice oramai finita " Anche tu provi lo stesso" mi chiese con volto sereno appoggiando le braccia sul tavolo e avvicinandosi leggermente " Che cosa intendi" gli chiesi subito di rimando alla sua domanda " Se anche tu provi questa sensazione, la malinconia della gioventù".
Quella domanda mi destabilizzò, mi fece riaffiorare quella sensazione di confusione e palpitio, di un sentimento irrequieto, non sapevo cosa rispondergli o come rispondergli per non apparire nervosa e non ricevere una sua domanda, ma lui era con sguardo curioso che attendeva una risposta, con occhi attenti che scrutava " C'è qualcosa che non va.." mi domandò con tenerezza notando il mio silenzio e la mia espressione strana avvicinando la sua mano nella direzione della mia " Io.." feci per dire " Ecco a voi" intervenne di getto una voce squillante che interruppe la situazione, la sua mano indietreggiò per far posto alle bevande che la cameriera con movimenti lenti posò sul tavolo.
Dovetti ringraziarla per la seconda volta del suo intervento, anche se era una cosa abbastanza infantile agitarsi per semplici domande, ma in qualche modo non sapevo gestire tale agitazione " Spero che passiate una buon pomeriggio" disse infine con tono triste prima di andarsene questa volta con un mezzo sorriso e le gote meno rosse " Sbaglio o era leggermente triste" mi chiese Andrea accorgendosi anche lui dell'atteggiamento della cameriera così altalenante " Non te ne sei accorto.." gli domandai facendomi coraggio e cercando di non apparire inopportuna per il poco rapporto che avevamo ".. Credo che le interessassi" sussurrai piano con un sorriso avvicinando la mia bevande alla mia bocca " Tu credi.." mi domandò sorpreso dalla mia affermazione con occhi perplessi che al mirarlo un sorriso mi uscì spontaneo, la sua ingenuità nel comprendere i gesti o le sensazioni delle donne era tenero, si vedeva che era un uomo educato, elegante e intelligente ma lasciava a desiderare nel campo delle donne, o perlomeno a comprendere i segnali.
Per tutto il pomeriggio parlammo di varie cose, saltavamo da argomenti in agormenti, era una persona molto decisa convinta delle sue idee e affermazioni, aveva una mente davvero colta con una padronanza del linguaggio davvero forbito, d'altronde se era riuscito a diventare il preside di una scuola doveva essere una persona davvero capace, apparentemente sembrava l'uomo perfetto ma io ho sempre creduto creduto che la perfezione non esistesse ".. Invece una donna così intelligente e bella immagino non sia sola " mi chiese improvvisamente incrociando il mio sguardo che dapprima era rivolto alla mia bevanda. Quella semplice domanda mi scosse, la mia calma e tranquillità che prima regnavano dentro di me ora erano scomparsi, quella domanda uscita così all'improvviso mi creò un leggero disturbo, alzai leggermente gli occhi e scontrandoli con i suoi la sua espressione er calma e sorridente, non c'era malizia in quello che chiese e non capivo bene il motivo della mia agitazione, era una semplice domanda a cui dovevo semplicemente rispondere e la persona di fronte non metteva nessuna agitazione, i suoi occhi erano calmi e il suo sguardo era rilassato, il problema forse me lo stavo creando da sola " Ehm.. Amo il lavoro che faccio e cerco di dedicare anima e corpo, non credo che abbia il tempo per altro, o perlomneo non adesso " risposi il più tranquilla possibile accenando un mezzo sorriso che lui captò subito e rispose di rimando con un altro sorriso sempre dolce, anche se notai un accenno di amarezza nel suo sguardo.
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Davanti a te non ho difese
RomanceLa storia racconta di un'alunna e la sua professoressa, rivela passo per passo tutta l'evoluzione del loro rapporto. Entrambi possiedono caratteri così diversi che fa nascere in loro ripetuti conflitti senza mai una fine ma accompagnati sempre da s...