Sofia
" Tutto bene.." mi chiese Derick con aria confusa dopo che Caterina e Kevin avevano lasciato l'aula, non sentì la domanda che mi fece, in quel momento ripensai solo al mio gesto, così spontaneo e non controllato, e da che cosa poteva essere stato provocato. Timore, gelosia, rabbia, tutti questi sentimenti confusi non riuscivano a darmi una spiegazione concreta, a trovare una soluzione plausibile
" Non lo so.." risposi senza volerlo più a me stessa che alla sua stessa domanda " S-Si vede che.. non ti piace proprio Kevin.." continuò lui scherzoso un po' titubante cercando di rallegrare l'atmosfera.
Dereck non sapeva nulla di quello che era successo tra me e Kevin, aveva visto e sapeva come tutti gli altri e quella semplice frase era stato solo per smorzare l'aria, non dovevo preoccuparmi di dare ulteriori spiegazioni " Per nulla.." gli risposi veloce poco dopo ruotando gli occhi e facendo una piccola smorfia, accompagnando il tutto con un sorriso falso cercando di concludere il più velocemente possibile l'argomento. Non volevo pensare a Kevin e a Caterina, volevo concentrarmi solo all'uscita con Dereck e cercare di svagare la mente, di non pensare, non avrei permesso che una semplice azione sbagliata rovinasse il mio apparente umore felice.
" Allora dove si va.." domandai cambiando il discorso appoggiandomi al banco, poco distante, inclinando leggermente la testa con un sorriso
" Ehm.. effettivamente.. io.." disse impacciato grattandosi la testa con un mezzo sorriso, il suo sguardo era sorpreso e confuso " Non dirmi che te lo sei dimenticato" esclamai subito con un sopracciglio alzato tra il sorpreso e il perplesso. Le sue espressioni erano dolci e carine ma il fatto che se lo fosse già dimenticato era una cosa di cui dovevo preoccuparmi, d'altronde era stato lui a propormelo " N-no no figurati.. solo che non avevo pensato al posto, non mi sarei mai aspettato che tu accettassi. Ti avevo vista triste e volevo solo fare qualcosa per te.." rispose lui imbarazzato mettendosi le mani in tasca e osservandomi di sottecchi " Ma sono contento che tu abbiamo accettato" concluse infine con un sorriso sincero.
Ascoltando le sue parole, così pure e sincere, in qualche modo mi colpirono profondamente che non sappi cosa fare o dire, se avessi seguito l'istinto me ne sarei andata via per l'imbarazzo o la vergogna, ma lui adesso era qui con me, ci teneva e io non potevo scappare " Okey allora decido io.. su vieni.." dissi autoritaria cercando di nascondere l'imbarazzo e prendendo di fretta lo zaino, feci un balzo verso di lui e lo spinsi verso la porta rilasciando un sorriso scherzoso alla vista del suo volto spaventato.
Lui era davvero una buona persona, si era preoccupato per me ed era la prima volta che qualcuno della mia stessa età lo facesse, questo era così nuovo e difficile da assimilare che non ci potevo credere. Questa sensazione che provavo, di benessere e calore, era forse la sensazione che si sentiva nel aver trovato un amico.
" C-che fai.. S-Sofia.." disse Dereck spaventato delle mie azioni quasi cadendo per la mia spinta davanti alla porta, all'udire della sua voce i miei pensieri scomparvero rimanendo per un istante ad osservarlo con sguardo beffardo " Andiamo scarsone " esclamai poco dopo con un po' di imbarazzo ma con tono provocatorio che doveva però risultare carino ed amichevole.
Corsi verso la sua direzione per poi superarlo e dirigermi verso le scale, il mio volto era sorridente e felice, mi sentivo in qualche modo più leggera anche se quei pensieri erano ancora fissi nella mia mente ma cercavo di non pensarci e di godermi il momento " A- Aspettami Sofia" sentì dire da Dereck lontano cercando di stare al mio passo mentre correva con aria affannata ma alla stesso tempo felice e vivace.
Era la prima volta che correvo a scuola, non trovavo chissà quale felicità nel correre, ma farlo insieme ad una persona appariva tutto più bello, più divertente, come se un amico poteva rendere meno brutta una giornata.
Giungemmo in poco tempo fuori da scuola entrambi stanchi e con il fiatone " A-Ahhh.. Sei veloce.." disse Dereck con voce stanca smorzata dalla fatica " M- Modestamente.." risposi scherzosa affaticata anche io dal troppo sforzo e mi appoggiai lentamente contro il muretto della scuola per prendere fiato " Qua vicino c'è un bar, il mio pullman ci passa davanti tutte le volte e sembrerebbe pure buono visto che è sempre pieno di persone" dissi con maggiore tranquillità ripristinando la mia respirazione e accenando un sorriso carino, " D-deciso allora.." rispose lui veloce ancora affaticato ma con un felice sorriso in volto.
STAI LEGGENDO
Davanti a te non ho difese
RomanceLa storia racconta di un'alunna e la sua professoressa, rivela passo per passo tutta l'evoluzione del loro rapporto. Entrambi possiedono caratteri così diversi che fa nascere in loro ripetuti conflitti senza mai una fine ma accompagnati sempre da s...