𝘊𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 6

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La mattina dopo, Richie si svegliò di colpo. Non era stato svegliato da niente, né da un rumore né da un incubo, ma, d'un tratto, spalancò gli occhi. Non era in camera sua.
Gli ci vollero pochi secondi per mettere a fuoco dove si trovasse, e il suo respiro rallentò. Era da Eddie.
Si girò, e vide Eddie che ancora dormiva, con la testa sulla sua spalla.
Istintivamente, se lo portò più vicino con un braccio.
Non aveva idea di che ore fossero, ma i raggi del sole cercavano di entrare dalla finestra, chiusa.
Si guardò intorno, e notò un orologio sopra alla scrivania: erano le 10 di mattina.

Iniziò a lasciare dei piccoli baci fra i capelli di Eddie, per svegliarlo.
In tutta risposta, Eddie affondò la testa nel cuscino, mugugnando un "che ore sono".
Richie rise.
- Buongiorno anche a te Eds. Sono le 9 -
Eddie alzò la testa dal cuscino per guardare Richie, che gli sorrise.
- Oh, Rich, ma è presto! - sbuffò.
Richie non rispose, ma si abbassò per dargli un bacio sul naso.

(a rega me viene er diabete a scrive ste cose, ma che ce vuoi fa)

Eddie appoggiò la testa sul suo petto e richiuse gli occhi.
- Eds...vuoi alzarti? - chiese Richie. Non aveva più voglia di dormire.
Eddie si stiracchiò e guardò Richie.
- Ok dai, alziamoci - disse e Richie si mise a sedere.
Eddie fece la stessa cosa, stropicciandosi gli occhi e sbadigliando.
Era incredibilmente adorabile.
Richie lo abbracciò e iniziò a lasciargli tanti piccoli baci sulle guance.
- Dai Richie, basta! Smetti! - rise Eddie, dimenandosi.
Quando Richie si fermò, Eddie si sporse verso di lui e lo baciò sulle labbra. Richie, ovviamente, ricambiò.

Quando scesero al piano di sotto, Eddie cercò la madre.
- Ma'! - la chiamò.
Ma nessuno rispose.
Sarà uscita, pensò. La signora K usciva spesso di domenica mattina.
- Vieni Rich. Vuoi mangiare? - gli chiese, avviandosi in cucina.
- Certo Eds, mica sono a dieta - gli rispose, sedendosi su una sedia vicino al tavolo.
- Allora...biscotti? -
- Va bene, va bene -
Eddie mise i biscotti sul tavolo e iniziò a far bollire dell'acqua per il tè.
Mentre era ai fornelli, Richie lo abbracciò da dietro, mettendo il viso nell'incavo del suo collo, facendogli il solletico.
- Dai Rich, devo fare il tè - ridacchiò Eddie.
Richie gli lasciò un bacio sul collo e si andò a sedere.

Una volta pronto il tè, si misero a mangiare.
Nessuno dei due parlava.
- Perché tutto questo silenzio? - chiese Richie, inzuppando il biscotto nel tè. (lo so, lo so, ho pensato male anche io)
Eddie alzò le spalle, con la bocca piena di biscotti, cosa che fece ridere Richie.
Eddie aveva però un'espressione preoccupata sul volto, cosa che Richie notò subito.
- Eds tutto bene? Sembri preoccupato - disse.
- Sì, è solo che - iniziò a spiegare Eddie - quando saremo a scuola dovremmo nascondere...noi? - chiese, alzando lo sguardo verso Richie.
Quest'ultimo annuì lievemente e prese la mano di Eddie.
- Io...credo di sì. Rischieremmo prese in giro, insulti e che i nostri genitori ne vengano a sapere. Dobbiamo tenerci per noi questa cosa, purtroppo - aggiunse. Eddie abbassò lo sguardo sulle loro mani e annuì.

Si alzarono per mettere via le cose della colazione e, una volta fatto, Eddie abbracciò Richie. Richie ricambiò, senza dire una parola.
Ad essere sincero, non gli piacevano quegli abbracci silenziosi, preoccupati. Ma sicuramente gli diede la conferma che Eddie non era arrabbiato con lui.
Quando si separarono, il primo a parlare fu Eddie.
- Quindi...tu a che ora devi essere a casa?
Richie ghignò.
- Ah, quindi ora vuoi che me ne vada? - chiese, per stuzzicarlo.
Eddie alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
- Ovviamente no, idiota - gli disse, ridendo.
- Non lo so, comunque. Prima di pranzo credo. Che ore sono? -
- È quasi mezzogiorno - disse Eddie con un'alzata di spalle.
Richie gli mise un braccio attorno alle spalle.
- Sarà meglio che vada allora, Eds. È stato bello.
disse solo.
Eddie ci rimase un po' male. Solo bello?
Beh, cosa si aspettava, in fondo? Era pur sempre Richie.
- Ti...ti accompagno a casa? - gli chiese Eddie titubante.
Richie gli sorrise, dolcemente.
- Certo - disse, per poi lasciargli un bacio sul naso.

A Eddie piacevano le attenzioni di Richie.
Anche se era tutto successo da poco, si era già praticamente abituato a questo insolito lato di Richie. Non lo aveva mai visto così.
- Sei pronto? - chiese Eddie, aspettando Richie sulla porta.
- Sì, sì, sono qui. - disse l'altro, raggiungendolo.
E insieme, uscirono da casa Kaspbrak.

Mentre camminavano nelle strade deserte di Derry, Richie prese la mano di Eddie, e la fece intrecciare con la sua. Eddie sorrise.
Una volta davanti a casa di Richie, piombarono in un imbarazzato silenzio.
- Allora beh...ciao - disse Richie, grattandosi il collo.
A Eddie non bastava, ovviamente.
Si mise sulle punte, appoggiando le mani sulle guance di Richie, e premette le sue labbra contro quelle dell'altro, che rimase leggermente spiazzato, ma che ricambiò.
Durò poco, avevano paura di essere visti.
- Ciao Richie, ci vediamo domani a scuola. - lo salutò Eddie, sorridendogli.

Il giorno dopo a scuola...

Eddie, una volta arrivato a scuola, vide i suoi amici fuori dal portone e li raggiunse, come tutti i giorni.
- Ciao ragazzi! - li salutò sorridente.
- Ciao Eds - lo salutò Richie, scompigliandogli i capelli.
- Hey Eddie! Entriamo? - disse Bev.
Tutti annuirono, e si diressero verso l'ingresso.
Eddie e Richie camminavano l'uno di fianco all'altro, mentre chiacchieravano. Ma vennero interrotti da una risata di scherno.
- Froci! -

heyy sono viva.
come state?
io bene a parte che questo capitolo fa schifo + odio dover scrivere la parola "frocio" maaaa mi serve per la trama.
ovviamente non voglio offendere nessuno!
enjoy♡

𝘐 𝘸𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘣𝘦 𝘺𝘰𝘶𝘳𝘴 // 𝘙𝘦𝘥𝘥𝘪𝘦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora