25-ERIN

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Il test di gravidanza era positivo. Una parte di me era contenta, avevo sempre desiderato essere madre, ma ce n'era un'altra che non lo era per niente perché sapeva ciò che sarebbe accaduto al rientro. Per questo osservando l'esito, qualche lacrima rigò la guancia. 

Hailey e Kim, al contrario, erano elettrizzate poiché avevano visto finalmente realizzata una delle coppie su cui si scommetteva di più al distretto; anche io una volta avevo scommesso su Burgess e Ruzek tanto che quando resero pubblica la loro relazione vinsi quasi mille dollari. <Non sperateci troppo> affermai stringendo un cuscino al petto, dopo essermi seduta con loro sul letto e informarle della relazione con Jay <Hank non ha ancora approvato e, se lo conosco bene, ce la farà pagare> 

<Ma dai! Sei sempre sua figlia> sminuì Hailey e Kim aggiunse che gli altri stavano arrivando. A quel punto mi preparai a informare Jay sulle ultime novità e lui, come immaginavo, non poteva esserne più contento; al contrario Jessie moriva dalla preoccupazione che me ne potessi andare da un momento all'altro come era accaduto ai genitori. Perciò decisi che l'indomani, non appena uscita dall'ospedale, l'avrei resa partecipe della novità. Inoltre avrei scritto un messaggio a Caroline e Justin per avvisarli che mi sarebbero serviti non appena rientrati a Chicago, omettendo il motivo.
Rientrata in camera Jessie dormiva sul letto singolo mentre Hailey e Kim erano distese sul matrimoniale e parlavano. Mi informarono che la ragazzina era crollata subito dalla stanchezza ma che prima aveva chiesto che cosa avessi. Loro le avevano risposto che lo avrebbe scoperto il giorno successivo.

Quella notte dormii poco e niente e alle cinque mi alzai per lavarmi e vestirmi, ma proprio mentre stavo per uscire e incontrare Jay quando dovetti correre in bagno a vomitare. Assicurata di non aver svegliato nessuno, uscii e insieme al mio ragazzo ci recammo in ospedale dove, dopo aver fatto la registrazione, ci fecero accomodare in una stanza. Il medico, un uomo di media statura e canuto con occhiali tondi sul naso, mi fece alzare la maglietta; successivamente vi ci posò il gel freddo e vi mosse l'ecografo <Congratulazioni! Lei è incinta di due mesi e tre settimane di due gemelli> ci informò, ma parlando in italiano dovetti fare ricorso alla traduzione di Jay. <Per scoprire il sesso è ancora presto, dovrete attendere ancora un paio di mesi... Come si sente?>
<Stanca e ho un po' di nausea> seguitai attendendo la traduzione
<Okay, la nausea è normale e dovrebbe scomparire alla fine del primo trimestre, se invece dovesse proseguire consiglio di parlare con il medico di famiglia. Intanto ti consiglio di evitare cibi pesanti, non restare a digiuno e non assumere liquidi a stomaco vuoto> Mi passò un pezzo di carta con il quale pulii l'addome sporco <Per quanto riguarda lo sport? Io solitamente faccio jogging...>
<Può continuare a farlo, ma solo fino allo scadere del primo trimestre. Dopo solo camminata> Mi diressi verso l'uscita seguita da Halstead, però il medico lo fermò per dirgli che era contento di rivederlo in città.
Ripensai al momento in cui il dottore ci disse che aspettavo due gemelli, poi immaginai la reazione di Hank. Le possibilità erano due: o si sarebbe congratulato o lo avrebbe ucciso; quest'ultima era la più plausibile.
Guardai l'orologio che tenevo al polso e notai che avevamo fatto relativamente presto considerato che Jay mi aveva raccontato di averci passato la mattinata, un'estate di qualche anno prima, così gli proposi di andare a correre e ne approfittai per pensare a come avrebbe reagito Jessie. Sarebbe stata gelosa? Contenta? <Smettila di pensare> ordinò il ragazzo affianco a me <Non hai più fatato da quando siamo uscito dall'ospedale>
<Sì, scusa. Troppi pensieri> mi giustificai; si fermò e, una volta essersi messo di fronte, posò le sue labbra sulle mie in un bacio dolce e rassicurante. Non dovevo preoccuparmi di tutto perché al mio fianco c'era lui; ci sarebbe sempre stato.
Scendemmo in spiaggia dove proseguimmo la corsa; osservai la spiaggia deserta, il mare piatto come una tavola e una palla infuocata che si ergeva da esso. Non ricordavo di aver mai visto un'alba così magnifica, nonostante una vocina nella testa affermasse il contrario. In seguito li vidi; li vidi saltare in acqua, rincorrersi e chiamarsi e caddi a terra in ginocchio con le mani a coprire il volto rigato di lacrime.
Sentii le braccia possenti di Jay stringermi a sé, pregarmi di renderlo partecipe a questo crollo emotivo ma l'unica risposta che ricevette fu il mio respiro irregolare.
<Lì hai visti? Li hai visti?> domandai ancora scioccata. Sul suo volto comparve un punto interrogativo enorme <I delfini. I delfini, li hai visti? > annuì e lentamente tornai a respirare; estrassi il cellulare è telefonai a Jamie che imprecò per averlo svegliato a quell'ora. In effetti a Chicago era notte fonda, ma dovevo assolutamente raccontare ciò che avevo visto. Percepii la sua voce spezzata, lo sentii tirare su con il naso e un minuscolo frammento del mio cuore tornò al suo posto. “Non sono arrabbiati con me” pensai.
<Ti voglio bene sorellona> riattaccò e tornai alla realtà. Tornai a concentrarmi sull'immensa distesa d'acqua, spostai lo sguardo sul ragazzo che mi circondava la vita con un braccio. Alla prima luce del sole i suoi occhi brillavano ancora di più e mi persi nella loro immensità <È un rituale di famiglia> spiegai sbrigativa perché non mi sentivo ancora pronta a mettermi a nudo.

Rientrammo nelle camere un'ora dopo, non ci eravamo allontanati molto ma a metà strada strada ci eravamo fermati perché ero stanca. Feci una rapida doccia e legai i capelli in due boxer braides (trecce laterali), indossai un costume rosso a due pezzi e un vestitino a righe bianche e azzurre che arrivava poco sopra il ginocchio. Uscita da esso, le tre ragazze erano sveglie che attendevano di andare in bagno; chiesi gentilmente di lasciarmi sola con Jessie.
<Ti stanno benissimo le trecce> affermò la ragazzina con voce ancora assonnata
<Grazie, ma ora devo darti una notizia...> mi fece cenno di proseguire <Diventerai una sorella maggiore> le dissi aspettando una sua reazione che non tardò ad arrivare.

If I Told You that I Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora